“ Campagna elettorale per le primarie a Milano: vecchi sistemi nuovi strumenti”

Redazione di O.C. La corsa alla poltrona di sindaco di Milano sta scatenando la sfida tra le varie fazioni della borghesia milanese per la formazione del nuovo comitato di gestione, che servirà ad amministrare direttamente i loro interessi. Quello che stanno mettendo in campo tutte le forze politiche in corsa, senza nessuna eccezione, è la nuova formula della partecipazione diretta. Utilizzando la formula democratica delle primarie, una metodologia sperimentata da parecchio tempo, cercano di imprimere nella testa degli elettori che con questo strumento sceglieranno il candidato a loro più congeniale in base alle loro effettive necessità. Hanno introdotto un […]
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Redazione di O.C.

La corsa alla poltrona di sindaco di Milano sta scatenando la sfida tra le varie fazioni della borghesia milanese per la formazione del nuovo comitato di gestione, che servirà ad amministrare direttamente i loro interessi.

Quello che stanno mettendo in campo tutte le forze politiche in corsa, senza nessuna eccezione, è la nuova formula della partecipazione diretta.

Utilizzando la formula democratica delle primarie, una metodologia sperimentata da parecchio tempo, cercano di imprimere nella testa degli elettori che con questo strumento sceglieranno il candidato a loro più congeniale in base alle loro effettive necessità.

Hanno introdotto un nuovo leitmotiv, la democrazia condivisa, nuova formula che vuole rendere compartecipe la piccola borghesia ideologista alla gestione del potere, una buffonata buona per i gonzi che credono di scegliere effettivamente il candidato migliore, senza sapere che i giochi per il controllo del potere sono stati già fatti.

Si inventano competizioni selettive via internet per candidarsi alla poltrona di sindaco, muovendo di fatto l’istinto dei piccolo borghesi che interagiscono con strumenti come i blog , twitter e social network vari, convinti che i loro interessi di classi superiori siano i soli bisogni necessari, e che i bisogni dei cittadini poveri, degli operai e dei proletari siano nella realtà solo di impedimento alla riuscita dei loro business e delle loro esigenze.

I comprimari alla competizione sono tutti borghesi che intendono servirsi dell’amministrazione comunale per fare i loro affari o far fare affari alla parte di borghesia che li sostiene nella corsa alla poltrona.

Attivando una campagna elettorale che si incentra sulle primarie, cercano di far leva sulla “sentita partecipazione alla vita attiva” dei cittadini, promettendo un interessamento alle necessità dei quartieri popolari e alla soddisfazione effettivi dei loro bisogni.

Nella realtà un mucchio di fandonie buone solo a coprire i loro interessi effettivi di classe superiore.

Uno dei partecipanti alla competizione Giuseppe Sala vuole passare direttamente, da aver avuto il controllo di expo, a mettere le mani sul business miliardario che la gestione della città garantisce, a lui ed ai suoi soci.

Per fare ciò, mister expo, ha messo in campo una pioggia di milioni che gli hanno garantito un esposizione mediatica senza precedenti (tra l’altro negli anni da commissario expo si è messo in tasca, dal 2010 al 2015, la bella cifra di circa 2milioni e centomila euro). Ha distribuito a pioggia milioni di euro (soldi pubblici, derivanti dalla gestione di expo), alla maggioranza delle testate giornalistiche e alle televisioni nazionali, che lo hanno fatto apparire come il principale artefice della buona riuscita dell’evento, e che quindi una volta eletto sindaco possa replicare il “miracolo di expo”, miracolo per lui e per i padroni che hanno fatto i soldi con quell’evento, miseria per gli operai che vi hanno lavorato.

Bisognerebbe chiederlo a loro, alle migliaia di giovani che hanno lavorato ad expo con stipendi da fame se non gratis, ed ora si ritrovano disoccupati, se si fidano ancora delle sue cialtronerie e se hanno l’intenzione di volerlo come sindaco.

Gli altri concorrenti alla lotta alla poltrona per la coalizione di centrosinistra, Francesca Balzani Pierfrancesco Majorino, sono personaggi che sono membri ancora in carica della giunta Pisapia e che conoscono bene la macchina comunale, come gestirla al meglio, come farla funzionare in modo efficiente per fare in modo che garantisca a loro, ed ai loro amici, ritorni economici che tutelino i loro interessi materiali.

A noi operai questa miserabile buffonata elettorale non interessa nulla, è la gestione conclamata del potere per la spartizione dei benefici che si intascheranno le classi dominanti.

Il comitato di affari della borghesia che si mette in corsa per la gestione della macchina statale che consente loro di amministrare al meglio il proprio business.

Cordiali saluti

D.C. operaio di Milano

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