LO STATO DEI PADRONI

Redazione di Operai Contro, lo stato borghese italiano si è servito a Bolzaneto 15 anni addietro dei torturatori. Ora offre dopo 15 anni ai  circa 100 torturati di Bolzaneto, 45 mila euro, per coprire ancora una volta i torturatori. Lo stato italiano è uno dei pochi in cui la tortura non è reato. Avete ragione questo è lo stato dei padroni, la Republica borghese è una conquista dei padroni. Gli operai non hanno niente da spartire con questa Republica Un operaio di Genova dal Corriere Quindici anni dopo il G8 di Genova il governo italiano offre un risarcimento alle […]
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Redazione di Operai Contro,

lo stato borghese italiano si è servito a Bolzaneto 15 anni addietro dei torturatori. Ora offre dopo 15 anni ai  circa 100 torturati di Bolzaneto, 45 mila euro, per coprire ancora una volta i torturatori. Lo stato italiano è uno dei pochi in cui la tortura non è reato. Avete ragione questo è lo stato dei padroni, la Republica borghese è una conquista dei padroni. Gli operai non hanno niente da spartire con questa Republica

Un operaio di Genova

dal Corriere

Quindici anni dopo il G8 di Genova il governo italiano offre un risarcimento alle vittime delle violenze nella caserma di Bolzaneto e lo fa con una lettera del ministero degli Esteri inviata alla Corte europea per i diritti dell’uomo. A Strasburgo pendono i ricorsi di 31 manifestanti che furono sottoposti – come hanno riconosciuto anche le sentenze italiane – a «trattamenti degradanti e inumani» a Bolzaneto e della quarantina di no global selvaggiamente picchiati nella scuola Diaz.

Il passo del governo italiano ha l’obiettivo di chiudere con una «conciliazione amichevole» il primo ricorso collettivo con 45 mila euro per manifestante. Si tratta della stessa cifra che l’Italia era stata condannata a pagare nell’aprile scorso da Strasburgo a uno dei manifestanti picchiati durante l’irruzi one della polizia alla Diaz, definita «una macelleria messicana» nella testimonianza dell’allora vicequestore Michelangelo Fournier. Armando Cestano, 75 anni, riportò a causa delle manganellate la frattura di braccio, gamba e dieci costole. Strasburgo non si è limitata a condannare il governo italiano ma ha anche rilevato l’inadeguatezza della legislazione che non prevede il reato di tortura.

Nella lettera alla Corte europea la Farnesina sottolinea di non voler sminuire «la serietà e l’importanza degli episodi che si sono verificati nella caserma di Bolzaneto» e riconosce che i «gravi e deplorevoli crimini commessi dagli agenti di polizia costituiscono dei crimini» a cui «lo Stato italiano ha reagito nel modo adeguato». Tuttavia una buona parte dei ricorrenti ha già manifestato l’intenzione di respingere l’offerta ritenendo che, come ha detto l’avvocato Dario Rossi, «lo Stato non ha mai mostrato segnali di ravvedimento per i pestaggi», non ha «mai chiesto scusa» ed oggi avrebbe il solo obiettivo di evitare altre condanne. L’avvocato Barbara Randazzo, che assiste due persone, l’ha definita «una proposta indecente». Sembra scontato, quindi, che i procedimenti in sede europea andranno avanti.
«Mi sembra – è il commento del pm Andrea Ranieri Miniati che ha sostenuto insieme con Patrizia Petruziello l’accusa nei processi su Bolzaneto – che dopo anni di chiusura delle autorità italiane su quanto avvenuto nel 2001 questo sia comunque un segnale di maggior comprensione». Rimane il problema della mancanza del reato di tortura: «Noi – ricorda Ranieri Miniati – abbiamo cercato di compensare il vuoto appellandoci alla Convenzione europea sui diritti dell’uomo e introducendo il concetto di abuso d’ufficio relativo ai trattamenti degradanti e inumani cui furono sottoposti gli arrestati». Non potendo applicare il reato specifico molte delle accuse contro le forze dell’ordine sono cadute in prescrizione prima del termine dei processi ed è proprio a seguito della mancanza di sanzioni penali e disciplinari contro i responsabili delle violenze che i no global si sono rivolti alla Corte di Strasburgo .

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