Caro Operai Contro,
sono bastati pochi scioperi prima di Natale, per allarmare Dario Di Vico, Sul Corriere della Sera: “c’è il fondato rischio che si torni al conflitto innanzitutto con l’obiettivo di compattare le file. Lo sciopero — che pure comporta un sacrificio economico — ridiventa fattore di coesione, si presenta come un elemento di certezza dentro un orizzonte caratterizzato da troppe indecisioni e amnesie”.
Di Vico è così ossessionato che comincia il suo articolo sbottando: “C’è in giro tanta voglia di scioperare”, e fa una sua arbitraria distinzione tra motivazioni condivisibili ed altre no.
L’angoscia di Di Vico per ciò che potrebbe succedere dopo questi scioperi, è data dal fatto che: “A fare massa critica non è dunque l’omogeneità delle situazioni e delle richieste quanto il ritorno in auge dello sciopero come forma prevalente di protagonismo”.
Di Vico dopo aver espresso il timore che lo sciopero “ridiventi elemento di coesione e certezza”, dopo il proprio rammarico che “le politiche riformiste fatichino a intercettare un loro popolo”, chiude l’articolo asserendo che: “lo sciopero, invece, basta a se stesso”. Speriamo che alla faccia sua, a cominciare dagli operai lo prendano in parola.
Saluti operai
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