Tiziano Renzi, l’affare degli outlet di Reggello è tutto famiglia e Pd toscano

Redazione di Operai Contro, vi mando un articolo del fatto quotidiano Un Toscano di Pisa L’affare fiorentino della costruttrice socia di Tiziano Renzi e dell’ex presidente di Banca Etruria – “Tiziano? Ci ha dato una mano nella pubblicità di alcune iniziative da noi organizzate”, dice Dagostino. Vero o falso che sia resta però un dato societario. Lo scorso anno Renzi senior la moglie fondano la società immobiliare Party srl con la compagna di Dagostino, Ilaria Niccolai. L’immobiliarista lo fa attraverso la sua Nikila Invest. I coniugi Renzi però, dopo averlo fatto si scordano di segnalare la cosa nell’aggiornamento annuale della […]
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Redazione di Operai Contro,

vi mando un articolo del fatto quotidiano

Un Toscano di Pisa

L’affare fiorentino della costruttrice socia di Tiziano Renzi e dell’ex presidente di Banca Etruria – “Tiziano? Ci ha dato una mano nella pubblicità di alcune iniziative da noi organizzate”, dice Dagostino. Vero o falso che sia resta però un dato societario. Lo scorso anno Renzi senior la moglie fondano la società immobiliare Party srl con la compagna di Dagostino, Ilaria Niccolai. L’immobiliarista lo fa attraverso la sua Nikila Invest. I coniugi Renzi però, dopo averlo fatto si scordano di segnalare la cosa nell’aggiornamento annuale della loro situazione patrimoniale depositata a Palazzo Chigi. Anche l’ex presidente di Banca Etruria, Rosi, entra in società con la coppia Niccolai-Dagostino. Sempre tramite la Nikila che partecipa a una serie di srl che fanno capo alla Syntagma, dalla quale si diramano varie società inclusa Egnazia Shopping Mall: ovvero la compagnia che si occupa dell’outlet di Fasano.

A Firenze Ilaria Niccolai è piuttosto nota. La scorsa estate ha rilevato per 25 milioni di euro la storica sede del Maggio Fiorentino dalla Cassa Depositi e Prestiti, la quale un anno e mezzo prima l’aveva comprata per 23 milioni direttamente dal Comune, che stava cercando di vendere il teatro Comunale da ben quattro anni. E che per cedere l’immobile ottocentesco al gruppo pubblico si è accontentato di quasi la metà dei 44,5 milioni della base della prima asta, nel 2009. Magro affare anche per la Cdp fresca di passaggio nelle mani del fido Claudio Costamagna, che parla di un “buon risultato” alla luce del contesto e sottolinea che “in generale se il prezzo è basso è perché evidentemente non c’erano poi tanti acquirenti”. Resta da capire allora come mai la Niccolai sia tanto certa di fare un grande affare attendendosi ottimi margini con la ristrutturazione che, previo l’ok al cambio di destinazione d’uso, trasformerà il teatro in appartamenti extra lusso.

Il sindaco che con una mano approva i progetti e con l’altra vende i terreni ai costruttori del Mall – Tornando a Reggello e all’affare del Mall, l’anno cruciale è stato il 2012, quando per il sindaco renziano Sergio Benedetti si avvicina la fine del secondo mandato alla guida del comune sede della nuova Mecca dell’alta moda. Per il primo cittadino la nascita dell’outlet nel suo territorio si è rivelata un’opportunità non da poco. Prima ha infatti rilanciato il territorio stringendo intese e concedendo permessi agli ideatori del Mall. Poi, una volta lasciata la poltrona, ha fatto lui stesso l’affare. Nel marzo 2014, infatti, l’ex sindaco ha venduto a Mall Re Investments parte dei terreni del suo mobilificio adiacente all’outlet. All’epoca la società acquirente faceva capo all’ex finanziatore di Renzi, Andrea Bacci e alla Nikila della futura socia del padre del premier, la Niccolai. Ed era gestita dal suo compagno Dagostino. Ovvero il deus ex machina dei piani di sviluppi dell’outlet, che in un’intervista a ilfattoquotidiano.it sostiene di non aver chiesto “favori a nessuno perché non ne abbiamo bisogno”. Oggi Mall Re è controllata dalla Staridea Investments Limited di Cipro. E l’affare ha permesso all’ex sindaco piddino di incassare 2,88 milioni di euro Iva inclusa. La ricca compravendita è preceduta da una lunga serie di atti formali dove i dettagli e il contesto contano non poco.

Il via libera al progetto che fa capo a una società delle Isole Vergini – Benedetti diventa sindaco del paese in provincia di Firenze nel 2002 e viene rieletto nel 2007. E’ durante il suo secondo mandato, nel 2009, che viene dato un importante via libera all’ampliamento del progetto The Mall grazie a una convenzione tra il Comune di Reggello e la Sammezzano outlet. La società all’epoca era intestata a Excalibur ltd, delle Isole Vergini Britanniche e portava avanti un ambizioso piano di espansione che nel giro di un quinquennio avrebbe più che raddoppiato la superficie originaria del centro commerciale occupando un’importante fetta del paese. Incluse le zone G, quelle che andrebbero destinate ai servizi pubblici, dove oggi troneggiano uno spazio Moncler e uno dedicato a Hugo Boss. La proprietà di Sammezzano cambia proprio mentre il sindaco sta per lasciare la poltrona e il piano si sta concretizzando attraverso una vorticosa serie di compravendite e affitti dei terreni alle case di moda. Con tanto di spinte a costruttori come la Nikila di Niccolai o di onorari extra a consulenti che o sono schermati dietro a società estere o sono giocatori della partita in altri tavoli, come l’onnipresente Dagostino. E’ tra aprile e agosto 2012 che in testa all’importante interlocutore del Comune fanno capolino dei nomi veri: la Niccolai, Dagostino e tal Jacopo Focardi, oggi terzo socio di Tiziano Renzi nella Party srl.

Il sindaco che con una mano approva i progetti e con l’altra vende i terreni ai costruttori del Mall – Tornando a Reggello e all’affare del Mall, l’anno cruciale è stato il 2012, quando per il sindaco renziano Sergio Benedetti si avvicina la fine del secondo mandato alla guida del comune sede della nuova Mecca dell’alta moda. Per il primo cittadino la nascita dell’outlet nel suo territorio si è rivelata un’opportunità non da poco. Prima ha infatti rilanciato il territorio stringendo intese e concedendo permessi agli ideatori del Mall. Poi, una volta lasciata la poltrona, ha fatto lui stesso l’affare. Nel marzo 2014, infatti, l’ex sindaco ha venduto a Mall Re Investments parte dei terreni del suo mobilificio adiacente all’outlet. All’epoca la società acquirente faceva capo all’ex finanziatore di Renzi, Andrea Bacci e alla Nikila della futura socia del padre del premier, la Niccolai. Ed era gestita dal suo compagno Dagostino. Ovvero il deus ex machina dei piani di sviluppi dell’outlet, che in un’intervista a ilfattoquotidiano.it sostiene di non aver chiesto “favori a nessuno perché non ne abbiamo bisogno”. Oggi Mall Re è controllata dalla Staridea Investments Limited di Cipro. E l’affare ha permesso all’ex sindaco piddino di incassare 2,88 milioni di euro Iva inclusa. La ricca compravendita è preceduta da una lunga serie di atti formali dove i dettagli e il contesto contano non poco.

Il via libera al progetto che fa capo a una società delle Isole Vergini – Benedetti diventa sindaco del paese in provincia di Firenze nel 2002 e viene rieletto nel 2007. E’ durante il suo secondo mandato, nel 2009, che viene dato un importante via libera all’ampliamento del progetto The Mall grazie a una convenzione tra il Comune di Reggello e la Sammezzano outlet. La società all’epoca era intestata a Excalibur ltd, delle Isole Vergini Britanniche e portava avanti un ambizioso piano di espansione che nel giro di un quinquennio avrebbe più che raddoppiato la superficie originaria del centro commerciale occupando un’importante fetta del paese. Incluse le zone G, quelle che andrebbero destinate ai servizi pubblici, dove oggi troneggiano uno spazio Moncler e uno dedicato a Hugo Boss. La proprietà di Sammezzano cambia proprio mentre il sindaco sta per lasciare la poltrona e il piano si sta concretizzando attraverso una vorticosa serie di compravendite e affitti dei terreni alle case di moda. Con tanto di spinte a costruttori come la Nikila di Niccolai o di onorari extra a consulenti che o sono schermati dietro a società estere o sono giocatori della partita in altri tavoli, come l’onnipresente Dagostino. E’ tra aprile e agosto 2012 che in testa all’importante interlocutore del Comune fanno capolino dei nomi veri: la Niccolai, Dagostino e tal Jacopo Focardi, oggi terzo socio di Tiziano Renzi nella Party srl.

Il cerchio si chiude – Un anno e mezzo dopo si consuma la compravendita, dove Benedetti mantiene un diritto di servitù di passo sui terreni ceduti, in modo da collegarli con la sua fabbrica di mobili. A pensar male sembra una mossa ‘futuribile’. Il motivo? Basta guardare dall’altro l’area in questione. Ciò che resta del mobilificio Benedetti, infatti, è letteralmente circondato dalle strutture dell’outlet ed è ormai l’unica pozione di terreno dell’area edificabile e ben collegata. E così se un giorno il The Mall vorrà ancora ampliarsi non potrà che andare a bussare alla porta dell’ex sindaco. Il quale, a sua volta, per vendere terreno e struttura avrebbe il coltello dalla parte del manico quando si tratterà di concordare il prezzo di vendita. Si vedrà. Nel frattempo Benedetti ha trovato notorietà a dicembre 2012, quando la Provincia di Firenze lo nomina consigliere del Maggio Fiorentino senza comunicare la decisione al consiglio provinciale. Polemiche, comunicati stampa, veleni, sospetti. L’operazione alla fine non andrà in porto e la Fondazione a gennaio 2013 verrà commissariata dal ministero per la disastrosa situazione economica. Resta quella scelta per certi versi incomprensibile, che in molti motivano come avvicendamento interno all’area renziana. A guidare la Provincia dopo il regno dell’attuale premier, del resto, all’epoca c’era Andrea Barducci, che della precedente Giunta Renzi era il vicepresidente. Un altro petalo del giglio.

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