Nella Ue i padroni in Italia inquinano e uccidono di più

Caro Operai Contro, l’Italia detiene il record! Non di sola Ilva muoiono gli operai che ci lavorano e i cittadini di Taranto. In Italia con l’inquinamento industriale e l’incuria ambientale, i padroni e i loro politici nel 2012 hanno ucciso 84.400 persone, su 59 milioni di abitanti. Peggio perfino della Germania, che per lo stesso motivo, su 80 milioni di abitanti, ne ha uccisi 72 mila. Nell’intera Unione europea sono 491 mila le vittime della civiltà industriale, costruita ed obbediente al profitto. In Italia il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sembra incredula al rapporto dell’Aea (Agenzia europea dell’ambiente), e […]
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Caro Operai Contro,

l’Italia detiene il record!

Non di sola Ilva muoiono gli operai che ci lavorano e i cittadini di Taranto. In Italia con l’inquinamento industriale e l’incuria ambientale, i padroni e i loro politici nel 2012 hanno ucciso 84.400 persone, su 59 milioni di abitanti.

Peggio perfino della Germania, che per lo stesso motivo, su 80 milioni di abitanti, ne ha uccisi 72 mila.

Nell’intera Unione europea sono 491 mila le vittime della civiltà industriale, costruita ed obbediente al profitto.

In Italia il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sembra incredula al rapporto dell’Aea (Agenzia europea dell’ambiente), e ordinerà una verifica del rapporto stesso, all’Istituto superiore di Sanità.

I politici italiani pensavano di aver messo a tacere il problema dell’inquinamento capitalistico, parlandone meno in tivù e “superando” le domeniche a targhe alterne.

La strage del sistema sociale fondato sul profitto continua, con al primo posto gli operai, poi gli abitanti del territorio.

Saluti da un estimatore di Operai Contro

 

Articolo da Repubblica

L’Italia è il Paese dell’Unione europea che segna il record del numero di morti prematuri rispetto alla normale aspettativa di vita per l’inquinamento dell’aria. La stima arriva dal rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea): il Belpease nel 2012 ha registrato 84.400 decessi di questo tipo, su un totale di 491mila a livello Ue.

I killer. Tre i ‘killer’ sotto accusa per questo triste primato. Le micro polveri sottili (Pm2.5), il biossido di azoto (NO2) e l’ozono, quello nei bassi strati dell’atmosfera (O3), a cui lo studio attribuisce rispettivamente 59.500, 21.600 e 3.300 morti premature in Italia. Il bilancio più grave se lo aggiudicano le micropolveri sottili, che provocano 403mila vittime nell’Ue a 28 e 432mila nel complesso dei 40 Paesi europei considerati dallo studio. L’impatto stimato dell’esposizione al biossido di azoto e all’ozono invece è di circa 72mila e 16mila vittime precoci nei 28 Paesi Ue e di 75mila e 17mila per 40 Paesi europei.

Pianura Padana più colpita. L’area più colpita in Italia dal problema delle micro polveri si conferma quella della Pianura Padana, con Brescia, Monza, Milano, ma anche Torino, che oltrepassano il limite fissato a livello Ue di una concentrazione media annua di 25 microgrammi per metro cubo d’aria, sfiorata invece da Venezia.
Considerando poi la soglia ben più bassa raccomandata dall’Oms di 10 microgrammi per metro cubo, il quadro italiano peggiora sensibilmente, a partire da altre grandi città come Roma, Firenze, Napoli, Bologna, arrivando fino a Cagliari.

Realacci, Pd: “Motivo in più per spingere sui negoziati di Parigi”. Per Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente della Camera, questo allarme “è un ulteriore motivo per tener conto di quanto accade a Parigi al vertice sul clima delle Nazioni Unite. Le misure che servono per ridurre gli inquinanti (provocati principalmente da riscaldamento e traffico), coincidono largamente infatti con quelle utili a ridurre le emissioni di anidride carbonica, principale causa del surriscaldamento del pianeta e dei mutamenti climatici”. “In Italia la situazione è grave – continua il presidente della commissione Ambiente – in questo periodo dell’anno si sa che quasi tutte le città italiane finiscono fuori legge. La pianura padana ha un ristagno e uno scarso ricambio di aria che rende più serio il problema dell’inquinamento”.

La classifica dei capoluoghi più inquinati. “Con 110 giorni di superamento del limite” Frosinone guida “la speciale classifica” di Legambiente pubblicata il 31 gennaio 2015 sui capoluoghi più inquinati da PM10 nel 2014. “Al secondo posto Alessandria (86), seguita da Benevento, Vicenza e Torino con 77 giorni. Lodi e Cremona (71), Avellino (69), Milano (68), Venezia e Asti (66). Compaiono nella classifica dei capoluoghi fuorilegge anche altre grandi città come Palermo (65), Napoli (40), e Cagliari (36). È interessante notare anche di quante volte i superamenti sono oltre la soglia consentita dei 35 giorni l’anno: Frosinone supera il limite di tre volte, Alessandria di due volte e mezza, Benevento Vicenza Torino Lodi e Cremona sono oltre il doppio dei giorni consentiti, mentre Avellino Milano Venezia e Asti non lo doppiano per poco”.

L’allarme dell’Agenzia europea per l’ambiente. “Nonostante i continui miglioramenti negli ultimi decenni, l’inquinamento atmosferico è ancora una minaccia per la salute degli europei, riducendo la loro qualità di vita e la speranza di vita” ha detto Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Agenzia europea per l’ambiente (european environment agency). Ma lo smog comporta pesanti ricadute anche su costi ospedalieri, perdita di giornate di lavoro, problemi di salute, danni agli edifici ed è causa di un’inferiore resa dei raccolti.

L’Agenzia europea per l’ambiente ha inoltre riferito che nel 2013, l’87% degli abitanti delle città nell’Unione europea sono stati esposti a livelli particelle di inquinamento che superavano gli standard di qualità dell’aria definiti dall’Organizzazione mondiale della sanità, più rigorose di quelle dell’Ue. Se l’Unione europea dovesse adottare gli standard dell’Oms, ha avvertito l’Agenzia, le concentrazioni di particelle inquinanti calerebbero di circa un terzo ed i decessi prematuri scenderebbero a 144.000.

Cautela dal minisro della Salute. “Sono dati che vanno presi molto con le pinze. Bisogna vedere com’è stato scritto il report e in base a quali criteri. Non vorrei che fosse una notizia come quella della carne dell’Oms, io li farei prima verificare dall’Istituto superiore della sanità. Dopo di che faremo un accertamento”. Questo il commento del ministro della Salute Beatrice Lorenzin.

Il confronto con lo smog a Pechino. Alla vigilia della conferenza di Parigi sul clima, la capitale cinese soffocava: la visibilità era di poche centinaia di metri, le rilevazioni del livello d’inquinamento dell’aria toccavano livelli di guardia, con l’ambasciata americana di Pechino che a mezzogiorno rilevava una concentrazione di particelle PM2,5, considerate dannose per la salute, a quota 391 microgrammi per metro cubo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità considera quello di 25 microgrammi per metro cubo il livello massimo sopportabile dall’organismo umano.

 

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