La chiesa povera e la bella vita dei grandi pretoni.

Cara redazione Operai contro, La recessione economica travolge proprio tutti ? Per la crisi tutti i padroni industriali piccoli o grandi si lamentano perche’ dicono che le tasse sono troppo alte e allora per ottenere gli stessi profitti intensificano lo sfruttamento degli operai o li licenziano. I padroni, nel frattempo vivono bene e anche nel lusso. Per la crisi le banche si lamentano perché l’ammontare dei crediti alle imprese e alle famiglie continua a diminuire e allora per ottenere gli stessi profitti aumentano i tassi d’interesse e licenziano i dipendenti. I banchieri, nel frattempo vivono bene e anche nel […]
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Cara redazione Operai contro,

La recessione economica travolge proprio tutti ?

Per la crisi tutti i padroni industriali piccoli o grandi si lamentano perche’ dicono che le tasse sono troppo alte e allora per ottenere gli stessi profitti intensificano lo sfruttamento degli operai o li licenziano. I padroni, nel frattempo vivono bene e anche nel lusso.

Per la crisi le banche si lamentano perché l’ammontare dei crediti alle imprese e alle famiglie continua a diminuire e allora per ottenere gli stessi profitti aumentano i tassi d’interesse e licenziano i dipendenti. I banchieri, nel frattempo vivono bene e anche nel lusso.

Tutti i politici di ogni partito hanno stipendi mensili intoccabili da un minimo di 20.000 euro in su, danno la colpa della crisi ai migranti e tagliano soldi alle regioni, ai comuni, alla sanità, alle scuole ecc. ecc. così tutti i poveri che sopravvivono faranno sempre più fatica. I politici di tutti i partiti, nel frattempo vivono bene e anche nel lusso.

La chiesa per la crisi diventa sempre più povera, di fedeli e di donazioni, di preti e di suore, di missionari e di volontari e allora per mantenere alte le risorse del Vaticano papa Francesco predica in continuazione carità e sacrifici, fratellanza e perdono per chi uccide. Francesco Bergoglio da quando si è trasferito a Roma per fare il Papa non aiuta più i poveri come faceva prima in Argentina e anche tutti gli alti prelati nel frattempo vivono bene e anche nel lusso.

E.L.

redazione vi invio l’articolo della “Stampa”

 

Il monsignore arrestato alle Hawaii viveva in un appartamento principesco

È un lungo elenco davvero, quello degli appartamenti di lusso che il Vaticano riserva ai suoi cardinali, come si ricava dal libro di Gianluigi Nuzzi. S’è molto detto dell’attico di Tarcisio Bertone, all’ultimo piano di Palazzo San Carlo in Vaticano e dei 200mila euro per lavori di ristrutturazione pagati dalla fondazione Bambin Gesù: il dibattito ora è se l’attico sia di 700 metri quadri o «soltanto» di 500.

S’è detto anche dei cardinali Velasio De Paolis, di Franc Rodé, di Kurt Koch. Abitano nella splendida palazzina del Sant’Uffizio, al lato di Porta Cavalleggeri. Con loro c’è lo statunitense Raymond Leo Burke, classe 1948, patrono del sovrano militare ordine di Malta (417 metri quadrati). A pochi passi, nel quartiere di Borgo Pio, c’è la residenza principesca di 524 metri quadrati del cardinale americano William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina e la Fede. Abituato al gran lusso, il cardinale ha avuto uno spiacevole incidente qualche settimana fa alle Hawaii: è stato arrestato per guida in stato di ebbrezza.

In un altro bel palazzo a ridosso di via Conciliazione, sfiora i 500 metri quadrati la dimora del canadese Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi. Il cardinale Sergio Sebastiani, 84 anni, membro tra l’altro della Congregazione per i vescovi e di quella per le cause dei santi, vive in 424 metri quadrati.

Il cardinale Domenico Calcagno, peraltro, detto «Monsignor Rambo» per via della passione per i fucili, presidente dell’Apsa, ha deciso invece che l’appartamento di servizio non gli basta, e si è creato un buen retiro con appartamento e cascina immersi in una ventina di ettari all’interno della tenuta San Giuseppe sulla Laurentina

E certo è un bel contrasto, tra il Pontefice che vive in 50 metri quadri a Santa Marta e questi principi della Chiesa che non rinunciano al lusso. Nessuno li obbliga, sia chiaro. Il cardinale Achille Silvestrini abita da sempre alla palazzina della Zecca in un modesto appartamento. E come lui, il cardinale Beniamino Stella, ministro vaticano del Clero, nel palazzo delle suore di via dell’Erba. Poi però c’è monsignor Nunzio Scarano, ex responsabile dell’Apsa, al centro di una torbida storia di riciclaggio, che nel suo appartamento di Salerno di ben 800 metri quadri viveva tra ori, argenti e quadri di De Chirico.

Altri residenti vicini al Sant’Uffizio sono porporati e monsignori di rango: il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio consiglio per i testi legislativi (265 mq); l’ex segretario di Ratzinger monsignor Josef Clemens (226 mq); il cardinale Paul J. Cordes (259 mq), capo della Commissione disciplinare della curia romana; il vescovo Giorgio Corbellini (204 mq).

A sua volta, Emiliano Fittipaldi ricorda che la deputata Monica Cirinnà e suo marito Esterino Montino, Pd, vivono in un appartamento di Propaganda Fide per 360 euro al mese. Bruno Vespa invece paga 10 mila euro al mese a piazza di Spagna.

 

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