La cassa integrazione in aumento. Ma la crisi non era finita?

Redazione operai contro, I dati parlano chiaro e smentiscono come al solito le menzogne di Renzi e del suo governo. Le richieste di cassa integrazione guadagni tornano ad aumentare. Secondo i calcoli della CGIL rispetto ad agosto l’aumento è del 54,31%. Ma la crisi non era finita?. Le ore totali di cassa integrazione registrano valori del livello medio di quest’anno, intorno ai 60 milioni di ore al mese. In percentuale rispetto ai valori di settembre del 2014 l’aumento è di circa 10 punti in più. Ci raccontano in continuazione i vari ministri del governo che ci sono segnali di […]
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Redazione operai contro,

I dati parlano chiaro e smentiscono come al solito le menzogne di Renzi e del suo governo.

Le richieste di cassa integrazione guadagni tornano ad aumentare. Secondo i calcoli della CGIL

rispetto ad agosto l’aumento è del 54,31%.

Ma la crisi non era finita?.

Le ore totali di cassa integrazione registrano valori del livello medio di quest’anno, intorno ai 60 milioni di ore al mese.

In percentuale rispetto ai valori di settembre del 2014 l’aumento è di circa 10 punti in più.

Ci raccontano in continuazione i vari ministri del governo che ci sono segnali di ripresa dell’economia, ma forse intendono quella del loro conto in banca perché per i poveri la vita è sempre più dura.

Gli ultimi dati Istat del terzo trimestre dimostrano che il numero degli occupati è in calo 36 mila unità nonostante il dato del tasso di disoccupazione di settembre sia del’11,8% con un calo dello 0,1% rispetto ad agosto.

Il numero degli inattivi di settembre sono 53 mila in più rispetto ad agosto di cui + 22 mila tra i giovani e con un incremento maggiore per le donne ancora le più penalizzate.

Ancora dati negativi : nel mese di settembre si sono persi 21 mila posti di lavoro a contratto a tempo indeterminato rispetto ai 4 mila a contratto a tempo determinato.

Le balle di Poletti e Renzi vogliono farci credere che il Jobs Act contribuisce ad allontanare la crisi e dare stabilità ai nuovi occupati per mezzo delle agevolazioni concesse ai padroni per invogliarli ad assumere di più a tempo indeterminato, non è così.

Infatti, in percentuale su base annua, la tendenza dei padroni ad assumere a contratto determinato (+4,6%) risulta dai dati Istat superiore al numero delle assunzioni a tempo indeterminato (+ 0,8%).

Altro che crisi finita, di finito c’è solo l’Expo che è stato un fallimento totale come la politica autoritaria e fallimentare di Renzi.

Un lettore

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