GELA: LA FABBRICA KILLER

Redazione di operai Contro, gli onesti del M5S, sono degli onesti al servizio dei padroni. Chi sperarava nel M5S può portare i fiori  al cimitero Il capitalismo onesto, i politici onesti sono una falsità Vi invio un articolo Un operaio del petrolchimico di Gela Una dichiarazione sulle malformazioni genetiche fa scoppiare un vero e proprio caso politico all’interno del Movimento 5 Stelle a Gela. Qui, da quattro mesi, il Movimento di Beppe Grillo amministra la città, dopo che Domenico Messinese è stato eletto sindaco, sconfiggendo al ballottaggio il candidato del Pd, Angelo Fasulo. Una vittoria importante per i pentastellati […]
Condividi:

Redazione di operai Contro,

gli onesti del M5S, sono degli onesti al servizio dei padroni.

Chi sperarava nel M5S può portare i fiori  al cimitero

Il capitalismo onesto, i politici onesti sono una falsità

Vi invio un articolo

Un operaio del petrolchimico di Gela

Una dichiarazione sulle malformazioni genetiche fa scoppiare un vero e proprio caso politico all’interno del Movimento 5 Stelle a Gela. Qui, da quattro mesi, il Movimento di Beppe Grillo amministra la città, dopo che Domenico Messinese è stato eletto sindaco, sconfiggendo al ballottaggio il candidato del Pd, Angelo Fasulo. Una vittoria importante per i pentastellati siciliani, non solo perché Fasulo era il sindaco uscente, ma soprattutto perché era supportato dal governatore Rosario Crocetta, che di Gela è stato per sette anni il primo cittadino. Per i pentastellati gelesi, però, i giorni del trionfo sembrano già lontani. Uno dei due meetup cittadini, infatti, ha messo sotto accusa Simone Siciliano, assessore all’ambiente e allo sviluppo economico, scelto da Messinese come vice sindaco. Il motivo? Le dichiarazioni di Siciliano, che negano un conclamato collegamento tra le malformazioni genetiche e l’inquinamento provocato dal petrolchimico. “Non c’è nesso dimostrato tra malformazioni e inquinamento, non esiste ancora una sentenza in tal senso”, aveva detto il vicesindaco, intervenendo su un tema spinosissimo dalle parti di Gela. Ex dipendenti e familiari di ex operai deceduti sono infatti impegnati da anni in una serie di battaglie giudiziarie contro l’Eni, per dimostrare che tumori e malformazioni genetiche (che a Gela sono sei volte più diffuse rispetto al resto d’Italia) sono direttamente causate dall’inquinamento provocato dall’azienda del cane a sei zampe.

In questo senso, sono state prodotte negli anni diverse perizie di parte in alcuni procedimenti civili, e anche se da anni la procura di Gela indaga sugli effetti del petrolchimico (come il caso di Clorosoda, il reparto killer dell’Eni, raccontato dalfattoquotidiano.it) non è mai stata emessa una sentenza definitiva che mettesse il bollo sul nesso causale tra malformazioni e inquinamento. Una battaglia, quella sul nesso causale, che è diventata negli anni obiettivo principale dei 5 Stelle a Gela. Ed è per questo che uno dei due meetup cittadini ha messo nel mirino le parole di Siciliano, lanciando la “sfiducia” al vicesindaco. “Il clamore e la preoccupazione provocati dalle recenti dichiarazioni shock dell’assessore all’ambiente in merito al non dimostrato nesso di causalità tra inquinamento e malformazioni in quanto non ci sono ancora sentenze in tal senso, nonostante un collegio peritale nominato dagli stessi giudici abbia già ampiamente dimostrato su basi scientifiche la presenza del nesso di causa, ci impongono oggi di porre fine all’improbabile connubio, mai iniziato per la verità, con l’assessore interessato, attraverso una censura di sfiducia politica sull’adeguatezza e l’opportunità dell’operato e della stessa permanenza di Siciliano nella giunta 5 Stelle del comune di Gela”, scrivono i militanti della base 5 Stelle in un durissimo comunicato diffuso nei giorni scorsi. “Il meetup di Gela – continuano – sfiducia politicamente e chiede le dimissioni immediate dell’assessore all’ambiente, completamente estraneo all’ambiente politico e alle battaglie attivate sul territorio dal meetup di Gela fino alla campagna elettorale delle elezioni amministrative”.

Nonostante, la durissima presa di posizione del meetup, però, Siciliano è rimasto al suo posto, consapevole di avere la fiducia del sindaco Messinese. Il primo cittadino, tra l’altro, si è trovato a sua volta esposto al fuoco incrociato delle polemiche nei primi giorni di ottobre. Tutta colpa di due incarichi legali, del valore di circa 11 mila euro, che il comune di Gela ha affidato il 2 ottobre scorso all’avvocato Lucio Greco. Solo che Greco, oltre ad essere un legale molto stimato in città, è stato anche il candidato sindaco di una lista vicina al Nuovo Centrodestra, sconfitto al primo turno e poi sostenitore di Messinese al ballottaggio. Un appoggio, quello di Greco al M5s, che aveva già provocato malumori, dopo la diffusione di una fotografia, in cui il candidato vicino al partito di Angelino Alfano abbracciava affettuosamente Messinese al termine di un comizio. È per questo motivo che quell’incarico è stato bollato da più parti come “inopportuno”. “Il tutto è frutto di una assoluta e normale rotazione: devolverò le somme in beneficenza ad una associazione onlus”, commenta Greco con i giornali locali, mentre ilfattoquotidiano.it ha cercato senza successo di mettersi in contatto con il primo cittadino Messinese.  Che, al netto delle critiche sull’incarico a Greco, si ritrova già con il vice “sfiduciato” dai militanti della base, dopo appena 4 mesi di amministrazione: se non è un record, poco ci manca.

 
Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.