Marchionne e Renzi. Il giudizio del padrone

Redazione Operai Contro, Pochi giorni fa a Washington durante il gala degli italoamericani della Niaf Marchionne commentando le vicende politiche ed economiche italiane ha confermato tutto il suo appoggio al governo Renzi. Ai giornalisti presenti ha dichiarato che < occorre riconoscere lo sforzo fatto dal governo di Renzi per riportare l’Italia sul sentiero della crescita: la ripresa dell’economia c‘è >. Non è la prima volta che l’amministratore delegato della FCA sostiene la politica operativa di Renzi e del suo governo, ne rimase addirittura entusiasta quando fu introdotto il Jobs Act con tutte le sue misure antioperaie. Marchionne e Renzi […]
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Redazione Operai Contro,

Pochi giorni fa a Washington durante il gala degli italoamericani della Niaf Marchionne commentando le vicende politiche ed economiche italiane ha confermato tutto il suo appoggio al governo Renzi. Ai giornalisti presenti ha dichiarato che < occorre riconoscere lo sforzo fatto dal governo di Renzi per riportare l’Italia sul sentiero della crescita: la ripresa dell’economia c‘è >.

Non è la prima volta che l’amministratore delegato della FCA sostiene la politica operativa di Renzi e del suo governo, ne rimase addirittura entusiasta quando fu introdotto il Jobs Act con tutte le sue misure antioperaie.

Marchionne e Renzi vanno a braccetto per bastonare gli operai dentro e fuori le fabbriche, non fanno altro che gli interessi dei padroni.

La democrazia di Marchionne ha accentuato ancora di più la schiavitù moderna nelle fabbriche Fiat in Italia.

Da Melfi a Pomigliano, a Mirafiori, gli operai delle catene di montaggio se non vogliono morire di fame sono costretti a sopportare i ricatti e le condizioni da sfruttamento forzato. Marchionne per realizzare gli interessi della famiglia Agnelli o per meglio dire per i profitti dei padroni della Fiat, non ha esitato a licenziare decine di operai ribelli che avevano avuto il coraggio di protestare.

Con il servilismo dei sindacati compiacenti e compromessi Marchionne tiene a bada tutte le iniziative di ribellione degli operai che vogliono organizzarsi per liberarsi dalla schiavitù del lavoro salariato.

Landini il grande combattente difensore degli operai solo davanti gli schermi televisivi, nelle fabbriche non riesce ad organizzare nemmeno un piccolo sciopero altro che occupare le fabbriche.

Gli operai devono agire in modo indipendente se vogliono respingere i soprusi dei capi. Devono lottare in modo autonomo come gli operai americani della FCA che hanno rifiutato le nuovi condizioni contrattuali proposte da Marchionne in accordo con il capo Williams del sindacato UAW.

Renzi simile a Marchionne, governa senza mediazioni sempre per gli interessi della borghesia padronale, mai per gli operai. I disoccupati con Renzi sono aumentati, le famiglie che vivono in miseria sono aumentate come dalle statistiche ufficiali di Unimpresa. 9 milioni di italiani sono poveri e non riescono a tirare la fine del mese. I salari degli operai sono sempre più bassi soprattutto quelli dei nuovi assunti, dei giovani e dei precari per non parlare di quelli che lavorano in nero. Le condizioni lavorative degli operai nelle fabbriche sono sempre più pericolose, gli ultimi dati su gli infortuni mortali purtroppo confermano un progressivo aumento.

Squinzi il presidente di Confindustria ringrazia Renzi a nome dei grandi e piccoli padroni, ora non ci sono ostacoli per licenziare gli operai come e quando vogliono. La riforma del lavoro è lo strumento per legittimare la sottomissione degli operai nelle fabbriche.

Renzi ha il potere politico al servizio dei padroni, e rimarrà al suo posto al governo finche la classe padronale riuscirà a far riprendere il processo di accumulazione dei profitti. Tocca agli operai unirsi fra di loro, organizzarsi in ogni luogo di lavoro e senza la rappresentanza sindacale potranno liberarsi dallo sfruttamento.

L.E.

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