ILVA: HA INIZIO LO SPETTACOLO

Redazione di Operai Contro, dopo sei anni di indagini, con 47 imputati, un migliaio di parti civili, più di 100 avvocati inizia il processo ILVA. Nessuna paura il processo finirà tra cento anni, forse. L’assassinio degli operai, dei loro figli e delle loro mogli, è diventato il processo all’inquinamento. Un’intera città e alcuni paesi limitrofi aspettano di sapere chi ha inquinato per decenni il territorio ionico. I principali assassini che uccidevano e inquinavano, non sono tra gli imputati: Riva è morto, lo stato italiano non è tra gli imputati Martedì 20 in 47 (44 persone fisiche e tre società, […]
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Redazione di Operai Contro,

dopo sei anni di indagini, con 47 imputati, un migliaio di parti civili, più di 100 avvocati inizia il processo ILVA.

Nessuna paura il processo finirà tra cento anni, forse.

L’assassinio degli operai, dei loro figli e delle loro mogli, è diventato il processo all’inquinamento.

Un’intera città e alcuni paesi limitrofi aspettano di sapere chi ha inquinato per decenni il territorio ionico.

I principali assassini che uccidevano e inquinavano, non sono tra gli imputati: Riva è morto, lo stato italiano non è tra gli imputati

Martedì 20 in 47 (44 persone fisiche e tre società, vale a dire Ilva spa, Riva Fire, la holding del gruppo, e Riva Forni Elettrici) saranno alla sbarra,

I reati ipotizzati sono tanti: dall’associazione per delinquere finalizzata a vari reati, tra i quali il disastro ambientale, all’avvelenamento di acque e sostanze alimentari, al getto pericoloso di cose, all’omissione di cautele sui luoghi di lavoro che avrebbero causato, tra gli altri, due ‘morti bianchè: questi i principali reati contestati dalla Procura della Repubblica di Taranto, che ha depositato alla Corte una lista per l’audizione di 179 testimoni e la citazione di 31 imputati in procedimento connesso.

Di tutti gli operai assassinati vengono processati vengono processati per due soli.

Della famiglia Riva saranno processati Nicola e Fabio, quest’ultimo unico detenuto. Non ci sarà il capostipite Emilio, deceduto il 29 aprile 2014. Tra i politici sotto processo ci sono l’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, imputato di concussione aggravata in concorso, il deputato di Sel Nicola Fratoianni e un consigliere regionale Pd, Donato Pentassuglia, entrambi accusati di favoreggiamento personale, il sindaco di Taranto Ippazio Stefano (abuso d’ufficio), l’ex presidente della Provincia di Taranto Giovanni Florido e l’ex assessore provinciale all’Ambiente Michele Conserva (concussione). Alla sbarra anche un folto gruppo di dirigenti Ilva e del Siderurgico tarantino succedutisi negli anni.

Dall’ex presidente ed ex prefetto di Milano, Bruno Ferrante, ai direttori di stabilimento, dall’ex responsabile rapporti istituzionali, Girolamo Archinà, ai ‘fiduciarì dei Riva, un legale Ilva, funzionari ministeriali per l’Aia 2011 e funzionari regionali. Le tre società rinviate a giudizio rispondono di illeciti amministrativi. Altri cinque imputati sono stati giudicati dal gup con rito abbreviato: condannati a tre anni e quattro mesi l’ex consulente della Procura Roberto Primerano per falso ideologico e a 10 mesi il sacerdote don Marco Gerardo per favoreggiamento; assolti invece l’ex assessore regionale all’Ambiente Lorenzo Nicastro, l’avv. Donato Perrini (entrambi accusati di favoreggiamento personale) e il carabiniere Giovanni Bardaro (rivelazione di segreti d’ufficio).

La commedia ha inizio

Noi operai non siamo neanche spettatori

Un operaio dell’ilva

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