OBAMA E’ UN ASSASSINO AL SERVIZIO DEI PADRONI USA

Redazione di Operai Contro, i bombardamenti USA servono ad assassinare civili Avete ragione guerra ai padroni Un lettore UN ALTRO Snowden, stavolta senza nome, un nuovo dossier scottante, e lo stesso giornalista del Datagate, Glenn Greenwald: lui e i suoi colleghi di ” The Intercept” rendono pubblici, dopo un’inchiesta durata mesi, i Drone Papers. Questo nuovo Gate non ha a che fare solo con la sorveglianza ma con la vita e la morte: i dossier e le diapositive provengono da una fonte dell’intelligence americana,  svelano i meccanismi con cui il Pentagono procede agli attacchi con i droni. Come decide […]
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Redazione di Operai Contro,

i bombardamenti USA servono ad assassinare civili

Avete ragione guerra ai padroni

Un lettore

UN ALTRO Snowden, stavolta senza nome, un nuovo dossier scottante, e lo stesso giornalista del Datagate, Glenn Greenwald: lui e i suoi colleghi di ” The Intercept” rendono pubblici, dopo un’inchiesta durata mesi, i Drone Papers. Questo nuovo Gate non ha a che fare solo con la sorveglianza ma con la vita e la morte: i dossier e le diapositive provengono da una fonte dell’intelligence americana,  svelano i meccanismi con cui il Pentagono procede agli attacchi con i droni. Come decide che qualcuno deve morire, chi lo decide, perché. Se il governo americano finora ha detto la verità, e se è vero, come l’amministrazione Obama ha sempre sostenuto, che ” gli attacchi sono mirati”, che non colpiscono civili. Le carte dicono che non è così. Civili non meglio identificati finiscono nelle liste dei terroristi da eliminare.

E il whistleblower, l’informatore senza nome, racconta di aver deciso di parlare perché i cittadini hanno diritto di sapere. Da subito ha sentito che quello che vedeva era “profondamente sbagliato”. “Ho assistito – racconta – a un’esplosione scandalosa di liste di osservazione, a un elenco di gente monitorata. Gente su cui viene emessa una sentenza di morte, ma a sua insaputa, e su scala mondiale”.

Le carte dello scandalo sono segretate – ecco perché il nome della fonte rimane protetto. Risalgono a febbraio e maggio 2013, si tratta di uno studio condotto dal Pentagono per valutare le tecnologie di intelligence e di sorveglianza messe in pratica dal JSOC (Joint Special Operations Command) dal 2011 durante campagne killer come quelle in Yemen e Somalia, oltre che in Afghanistan. Ci sono pure le diapositive, The Intercept pubblica anche la slide della catena di comando: mostra funzioni e nomi di chi approva un attacco letale.

I documenti rivelati dal whistleblower portano a galla un sistema che si basa su macchinari potenti e tecnologie “acchiappa dati”, ma che non è affatto infallibile. Anzi, nella lista dei terroristi da eliminare finiscono i civili, tra i morti ci sono anche bambini, e tutto questo avviene in zone di guerra non dichiarata. Non a caso associazioni come “Amnesty” parlano di violazione del diritto internazionale, chiedono al Congresso un’inchiesta urgente sul programma di droni dell’amministrazione Obama e esprimono preoccupazione per la “lunga lista di persone non identificate finita nella lista killer solo per giustificare le operazioni omicide”.

 

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