VENTIMIGLIA: LA POLIZIA DEL GANGSTER RENZI

Redazione di Operai Contro, A Ventimiglia, collaborazione della polizia Francese e di quella italiana contro gli emigranti. Confine sbarrato dai poliziotti francesi, dall’Italia 12 camionette di carabinieri e polizia arrivati all’alba ai Balzi Rossi: succede ora alla frontiera di Ventimiglia, al campo No Borders, autogestito da migranti e attivisti. La polizia Italiana dopo i fogli di via, è passata ad arrestare gli emigranti. Per evitare lo sgombero e l’arresto, 100 persone tra migranti e italiani sono fuggiti dal campo occupato sotto la pineta, e si sono rifugiati sugli scogli, portando tutto con loro, come a giugno all’inizio della protesta. […]
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Redazione di Operai Contro,

A Ventimiglia, collaborazione della polizia Francese e di quella italiana contro gli emigranti.

Confine sbarrato dai poliziotti francesi, dall’Italia 12 camionette di carabinieri e polizia arrivati all’alba ai Balzi Rossi: succede ora alla frontiera di Ventimiglia, al campo No Borders, autogestito da migranti e attivisti.

La polizia Italiana dopo i fogli di via, è passata ad arrestare gli emigranti.

Per evitare lo sgombero e l’arresto, 100 persone tra migranti e italiani sono fuggiti dal campo occupato sotto la pineta, e si sono rifugiati sugli scogli, portando tutto con loro, come a giugno all’inizio della protesta.

Un operaio Senegalese

Cronaca
Intorno alle 7, mentre albeggia, nel caos e tra le urla dei No Borders, le forze dell’ordine entrano nell’accampamento con un’ordinanza di sgombero: lo  smantellano e bonificano, “Come chiedevamo da tempo, troppi i disagi che causava”, commenta subito il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano.
Ma qui nessuno si arrende, “Noi resistiamo, stiamo qui sugli scogli, come alle origini, guardandoci a distanza con gli agenti”, spiega concitato Alexander, uno degli attivisti dagli scogli. Intorno, ritmi e slogan della protesta di sempre: “We are not going back”. Intanto le forze dell’ordine in assetto anti sommossa sono sempre più vicine, circondano gli scogli, e si teme uno scontro sulle rocce che potrebbe essere rischioso. “Le strade sono chiuse, ci sono ragazzi che stanno provando a raggiungerci ma vengono bloccati”, denunciano dagli scogli i ragazzi, che mandano foto, “ma non sappiamo per quanto avremo ancora i cellulari carichi, nè cosa succederà”.

Per il sindaco “devono spostarsi, dove andranno lo valuterà la questura – spiega – Ma questa situazione non poteva più andare avanti, capiamo le motivazione della loro protesta ma il campo era abusivo e ci vuole rispetto che è stata accogliente e ospitale”. Ma per mediare con le forze dell’ordine gli attivisti hanno chiamato il vescovo di Ventimiglia, Antonio Suetta, da sempre loro sostenitore: “Sta arrivando qui, ha già contattato la Prefettura e gli hanno assicurato che non useranno la forza – spiega Alexander – Vedremo… Di sicuro, il vescovo si era detto disponibile a concederci una struttura per traslocare il presidio. Se ci lasciassero passare, magari ci sposteremmo senza conseguenze per nessuno…”.

Per ora, però, il confronto è sugli scogli, da una parte decine di agenti in assetto antisommossa, dall’altra loro. “C’era tensione nell’aria, sapevamo del rischio di uno sgombero ma non pensavamo di arrivare a questo punto. Dodici camionette sono tante. Mentre i francesi hanno sbarrato il confine per evitarci vie di fuga”, conclude Alex.

 

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