Alumec: 109 operai appeso ad un sottilissimo filo

Caro Operai Contro, la Fiom si rifiuta di firmare, mentre Uilm e Fismic insieme alle istituzioni locali sono d’accordo che i 109 operai siano licenziati, per poi essere riassunti (quanti?) con contratti a condizione peggiorative, perdendo l’attuale salario e le condizione normative. Operai, bisogna andare per le spicce, ragionare con la nostra testa, passare dalle parole ai fatti. Lo sdegno e l’incazzatura non servono a niente finché restano nel campo delle idee. Per rispondere in modo adeguato, non basta un picchetto di poche ore, bisogna abbattere il confine tra il perbenismo che ci hanno inculcato, e la violenza dei […]
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Caro Operai Contro,

la Fiom si rifiuta di firmare, mentre Uilm e Fismic insieme alle istituzioni locali sono d’accordo che i 109 operai siano licenziati, per poi essere riassunti (quanti?) con contratti a condizione peggiorative, perdendo l’attuale salario e le condizione normative.

Operai, bisogna andare per le spicce, ragionare con la nostra testa, passare dalle parole ai fatti. Lo sdegno e l’incazzatura non servono a niente finché restano nel campo delle idee. Per rispondere in modo adeguato, non basta un picchetto di poche ore, bisogna abbattere il confine tra il perbenismo che ci hanno inculcato, e la violenza dei licenziamenti che ci sbatte in mezzo alla strada. Bisogna mettere a soqquadro ogni istanza, ogni predicozzo, ogni tentativo di quanti vogliono portarci passivamente a subire il licenziamento. In tante fabbriche dobbiamo fare i conti con funzionari e delegati venduti, che come dei preti laici ci fanno porgere l’altra guancia, negano la lotta, parlano dei nuovi ammortizzatori, in poche parole seminano sfiducia, rassegnazione e la resa al padrone senza combattere senza lottare. Mandiamoli tutti affanculo. Sono delegati marci, nessun sindacato ne è esente, corrotti dal padrone per tenere a bada gli operai. Hanno prosperato finchè non è arrivata la crisi, che li ha fatti venire a galla per le merde che sono. Operai, prendiamo il coraggio a piene mani, ragioniamo collettivamente ma con la nostra testa. Basta con sindacalisti e delegati venduti, o rassegnati, o accomodanti perché hanno già in tasca per loro un’altra soluzione. Allego un articoletto da Brescia Today

Saluti da Ghedi (Bs)

Ultimi giorni di trattative e contrattazioni per i 109 operai della Alumec di Rudiano (Bs): la nuova società (Alumec srl) tratta con i sindacati per l’acquisizione della ‘vecchia’ Alumec Spa, ormai fallita. Il 30 settembre il termine

La Fiom, in una nota riportata anche dal Giornale di Brescia: “L’accordo deve prevedere il mantenimento di tutta l’occupazione e delle condizioni collettive previste dalla contrattazione aziendale, sia di carattere salariale che normativo oggi applicate ai lavoratori”. Sono in 109 gli operai che ancora trattengono il fiato: in questi giorni si gioca la partita decisiva.

Il tempo è scaduto, o quasi: manca infatti poco più di una settimana al fatidico 30 settembre, il termine ultimo per la firma di un accordo collettivo e che possa salvare i 109 lavoratori della Alumec di Rudiano, azienda che per 38 anni ha progettato e realizzato profilati in alluminio, fino al fallimento di circa tre anni, il cambio in corsa della società di gestione – da Alumec Spa ad Alumex srl – e ora le aspettative per quella ‘offerta non condizionata’ per l’acquisto delle mura, degli impianti e dei macchinari.

Ma la ‘newco’ interessata all’acquisto lo sarà soltanto se la maggioranza dei lavoratori firmeranno un accordo unitario, a cui però avrebbero formalmente aderito solo Uilm e Fismic – l’ultima sigla avrebbe accettato soltanto nelle ultime settimane, a seguito di alcune modifiche – mentre la Fiom per ora ne resta fuori, e si appella al rispetto della legge.

I metalmeccanici della Cgil chiedono che venga rispettato il procedimento del ‘trasferimento di azienda’, secondo cui – nel caso appunto di cessione dell’intera azienda o di un suo ramo autonomo – i relativi rapporti di lavoro devono essere trasferiti al datore di lavoro acquirente. Si tratta di una norma di garanzia del lavoratore che non può così essere licenziato per il semplice fatto che l’azienda per cui lavorava è stata ceduta.

Nel mezzo i mediatori della Provincia di Brescia, curatori fallimentari vecchi e nuovi, e l’ipotesi che l’Alumec srl (acquirente di Alumec Spa) possa davvero aprire le porte al ‘trasferimento d’azienda’, con miglioramenti nelle proposte contrattuali che la scorsa estate si erano guadagnati il diniego di due sindacati su tre.

 

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