USA: OPERAI GM E FCA-FIAT APPROVANO LO SCIOPERO

Redazione, Oltre 50.000 operai GENERAL MOTORS CO. gruppo nelle mani di Marchionne, riuniti in assemblea con il sindacato dei metalmeccanici UAW (United American Workers) hanno approvato con il 97% di voti favorevoli la proposta di avviare lo sciopero. Lo rende noto la vicepresidente dell’organizzazione, Cindy Estrada. Il 20 agosto l’assemblea degli operai FCA-FIAT aveva ugualmente approvato con la medesima adesione l’avvio della lotta. Manca all’appello soltanto il risultato del referendum presso FORD MOTOR CO, avvenuto ieri, venerdì 4 settembre. La decisione è stata ratificata in occasione dell’incontro di giovedì 3 settembre a Detroit, Michigan. Complessivamente, UAW rappresenta 141.000 operai […]
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Redazione,

Oltre 50.000 operai GENERAL MOTORS CO. gruppo nelle mani di Marchionne, riuniti in assemblea con il sindacato dei metalmeccanici UAW (United American Workers) hanno approvato con il 97% di voti favorevoli la proposta di avviare lo sciopero. Lo rende noto la vicepresidente dell’organizzazione, Cindy Estrada. Il 20 agosto l’assemblea degli operai FCA-FIAT aveva ugualmente approvato con la medesima adesione l’avvio della lotta. Manca all’appello soltanto il risultato del referendum presso FORD MOTOR CO, avvenuto ieri, venerdì 4 settembre.

La decisione è stata ratificata in occasione dell’incontro di giovedì 3 settembre a Detroit, Michigan.

Complessivamente, UAW rappresenta 141.000 operai fra tutte e tre le società.

Sul nostro telematico è stato già pubblicato un articolo riguardante le rivendicazioni degli operai GENERAL MOTORS e FCA, ex FIAT: ( http://www.operaicontro.it/?p=9755731931 ) . La scadenza dei contratti aziendali è prevista per il 14 settembre.

La portavoce padronale Katie McBride ha già dichiarato sprezzante che “il voto favorevole allo sciopero è parte del processo che si verifica in occasione di ogni rinnovo contrattuale; restiamo impegnati a trattare con UAW al fine di trovare un accordo che rafforzi la competitività a lungo termine, e dia vantaggi ai dipendenti”. Ulteriore campanello d’allarme per gli operai, l’accordo del 2011 con il quale il sindacato ha sottoscritto una sorta di tregua, accettando di non colpire contemporaneamente FIAT-CHRYSLER e GM quale condizione per proseguire il piano di aiuti economici del governo statunitense alle due compagnie.

Il presidente del sindacato Dennis Williams ha dichiarato alla stampa la sua proposta di creare una cooperativa per l’assistenza sanitaria degli oltre 300 mila dipendenti, facendo così gioco alle lamentele del gruppo per l’aumento dei costi assicurativi stimati all’ 8% ogni anno, sommati alla cosiddetta “tassa cadillac” approvata con l’ Affordable Care Act del 2010 che prevede a partire dal 2018 la tassazione sulle polizze, il cui costo medio è di 10.200 dollari per ogni singolo e 27.500 dollari per una famiglia. Con un contenimento delle spese di settore, il gruppo sostiene che “EVENTUALMENTE si potrebbero assumere nuovi operai per espandere le operazioni negli Stati Uniti d’America”.

In questa vertenza non c’è solo il sindacato come controparte al gruppo di Marchionne. Gruppi operai si sono attivati per fare pressioni sui vertici delle aziende; il collettivo “Autoworker Caravan” sta portando avanti iniziative pubbliche e lanci sulla stampa. Il suo portavoce Jim Tyson, autista di bilici per FCA, dichiara “porre fine ai due livelli salariali: ora o mai più. Viceversa, diventerà una condizione permanente dei nostri contratti”. Complessivamente FCA, GM e FORD operanti nel distretto industriale DETROIT3 dichiarano per l’anno in corso una spesa complessiva di 2 miliardi di euro per la copertura sanitaria.

In una recente intervista per il sito “Automotive News” ( http://www.autonews.com/article/20150905/OEM/309079948/uaws-last-tier-1-auto-hire-watches-talks-closely ) l’operaio di linea Nick Thielen che lavora presso l’impianto FCA di Dundee, Michigan, ultimo ad avere usufruito della fascia contrattuale cosiddetta “Tier-1”, dichiara di stare in fabbrica 50 ore alla settimana, percependo un salario di 30,50 dollari all’ora; dopo di lui sono arrivati altri 200 operai, assunti con contratti con i quali guadagnano poco più della metà. “Mi rendo conto che la dinamica delle due fasce salariali, svolgendo le stesse mansioni, crea tensione ed ingiustizia”, ha affermato.

Complessivamente, sono circa 35.000 gli operai con il contratto “Tier-2”, ovvero un quarto della forza-lavoro della DETROIT3. Quasi tutti sono stati assunti dal 2011.

Saluti operai, M-L

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