OPERAI BRIDGESTONE, CONTINUATE LA LOTTA!

  Testo del volantino distribuito Alla Bridgestone di Modugno gli operai hanno alzato la testa. La misura è colma. Con lo sciopero hanno protestato contro la richiesta dei padroni di rinunciare, in nome del rispetto del “dialogo sindacale”, alle maggiorazioni individuali in busta paga: scatti di anzianità, compenso sostitutivo del cottimo, indennità turno, contingenza e altre indennità varie.   Che cos’è il “dialogo sindacale”? È l’accordo del 30 settembre 2013 che padroni e sindacati hanno fatto ingoiare agli operai sotto il ricatto della possibile chiusura della fabbrica: 377 operai in meno, su 950, entro fine 2015 con la mobilità […]
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Testo del volantino distribuito

Alla Bridgestone di Modugno gli operai hanno alzato la testa. La misura è colma. Con lo sciopero hanno protestato contro la richiesta dei padroni di rinunciare, in nome del rispetto del “dialogo sindacale”, alle maggiorazioni individuali in busta paga: scatti di anzianità, compenso sostitutivo del cottimo, indennità turno, contingenza e altre indennità varie.

 

Che cos’è il “dialogo sindacale”? È l’accordo del 30 settembre 2013 che padroni e sindacati hanno fatto ingoiare agli operai sotto il ricatto della possibile chiusura della fabbrica: 377 operai in meno, su 950, entro fine 2015 con la mobilità volontaria e riduzione del salario da 1.700 a 1.100 € (dopo il taglio di 400 €, già avvenuto, la Bridgestone chiede di tagliarne ora altri 200 €). I padroni vogliono che gli operai paghino il conto e acconsentano a farsi sfruttare di più. I sindacati, da sempre compiacenti verso gli interessi del padrone, ora alzano la voce per cavalcare la protesta. A settembre 2013 dov’erano?

 

A questi ulteriori tagli la maggior parte degli operai aveva già detto no a fine luglio con un referendum interno. Di fronte alla loro netta posizione l’amministratore delegato ha inviato a ciascun operaio una lettera dove, mischiando paternalismo, minacce e ricatti, avverte che senza la firma di ciascuno dell’accettazione dei tagli “non sarà possibile proseguire il dialogo sindacale con l’obiettivo di scongiurare la chiusura dello stabilimento”.

 

Ma la maggior parte degli operai ha continuato a dire basta, parecchi organizzandosi nel “Comitato per il No”. Con ulteriori tagli del salario è in gioco la stessa sopravvivenza fisica, per sé e la propria famiglia. E d’altra parte che garanzia c’è che, dopo aver accettato questi tagli, scendendo sempre più giù nella sottomissione ai padroni e nella miseria economica, domani questi non licenzino ugualmente? Se sarà necessario, non chiederanno il permesso a nessuno, butteranno tutti sulla strada e i sindacati chiederanno ancora una volta inutili tavoli tecnici di confronto!

 

I padroni fanno i loro comodi e il costo dei loro interessi ricade sugli operai: prima sfruttati, costretti a lavorare per quattro soldi in condizioni insopportabili, ad ammalarsi e a morire in fabbrica; dopo, quando non servono più, licenziati, in mezzo alla strada, ridotti alla fame.

 

In tutte le fabbriche, in tutti i luoghi dove lavorano operai, il copione è lo stesso. Dovunque padroni, sindacalisti e politicanti hanno abituato gli operai a perdere. I padroni fanno la voce grossa e tirano dritto, sanno di avere validi alleati nei sindacalisti compiacenti, che al massimo chiedono tavoli di confronto e organizzano qualche viaggio a Roma, e nei politicanti che invocano qualche ammortizzatore sociale. Così è per l’Om Carrelli elevatori, la Bari Fucine Meridionali, l’Ansaldo Caldaie, la Natuzzi, la Sangalli, ecc.

 

Operai Bridgestone, continuate con maggiore forza la vostra lotta, fino al ritiro dell’imposizione dei nuovi tagli. Piuttosto che accettare la fame, è meglio resistere presidiando od occupando la fabbrica! Basta con le continue prese in giro dei tavoli di trattative.

Associazione per la Liberazione degli Operai-Sez. Bari

fip   27/08/2015                Per contatti scrivere: Via G. Matteotti, 496 – 20099 Sesto San Giovanni (MI)

http://www.asloperaicontro.org         http://www.operaicontro.it         e-mail: [email protected]

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