La guerra per finta

Redazione,  avevate ragione è scoppiata la guerra finta contro il caporalato. La parte di Alice nel paese delle meraviglie, oggi, la fanno quelli di SEL. Chiedono una commissione di inchiesta parlamentare. Inchiesta su chi? Sui padroni che richiedono ai caporali manodopera a basso costo? Le piazze dei paesi del sud son luoghi da sempre di reclutamento per i braccianti,  davanti le rivendite edili sin dall’alba, centinaia di operai aspettano di essere ingaggiati per una miseria! Ridicolo, quelli che hanno introdotto il moderno caporalato (legge Treu), oggi vanno cercando  gettoni di presenza per un’altro carrozzone. Vi pregherei di ripubblicare l’articolo […]
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Redazione,
 avevate ragione è scoppiata la guerra finta contro il caporalato.
La parte di Alice nel paese delle meraviglie, oggi, la fanno quelli di SEL.
Chiedono una commissione di inchiesta parlamentare.
Inchiesta su chi? Sui padroni che richiedono ai caporali manodopera a basso costo?
Le piazze dei paesi del sud son luoghi da sempre di reclutamento per i braccianti,  davanti le rivendite edili sin dall’alba, centinaia di operai aspettano di essere ingaggiati per una miseria!
Ridicolo, quelli che hanno introdotto il moderno caporalato (legge Treu), oggi vanno cercando
 gettoni di presenza per un’altro carrozzone.
Vi pregherei di ripubblicare l’articolo “Non ci sono caporali senza padroni”
intanto vi allego un articolo
Saluti Gert Dal Pozzo

Lavoro, il senatore Stefano propone
commissione d’inchiesta su caporalato

BARI – Una proposta di legge per l’istituzione di una Commissione di inchiesta parlamentare che “faccia luce sul fenomeno del caporalato in agricoltura, manifatturiero ed edilizia”, al fine di “mettere a punto strumenti di controllo e repressivi”. E’ quanto ha presentato oggi a Bari il senatore pugliese Dario Stefàno (Gruppo misto-Sel), precisando che “c’è adesione su questa impostazione”, per cui “sono fiducioso che, entro la fine dell’anno, il progetto di legge andrà in discussione al Senato e spero sia licenziato il prima possibile per avere almeno un paio d’anni di tempo a disposizione per entrare in questa dinamica degenerante”.

Il caporalato “impatta fortemente anche sull’economia – ha aggiunto Stefàno – che attraverso l’evasione contributiva sottrae allo Stato 600-700 milioni l’anno”. Inoltre, ha proseguito, il fenomeno si concretizza anche “con il cosiddetto ‘lavoro grigiò: con buste paga a metà, istruite regolarmente da un punto di vista formale, ma che riportano meno della metà delle giornate e delle ore lavorative realmente realizzate”.

“E’ insomma un fenomeno – ha sottolineato – che pesa sul Pil per un valore non inferiore al 17%, circa 275 miliardi di euro”. La commissione di inchiesta, ha precisato Stefàno, “non avrà limiti di accesso agli atti, nè limiti alle visite ispettive”;, e dovrà “riguardare soprattutto le imprese che ricevono contributi pubblici”.

Quanto ai lavoratori, la commissione verificherà, tra l’altro, “il rispetto dei diritti umani, le condizioni di vita, le forme di intimidazione e violenza sessuale, nonchè il fenomeno della prostituzione legato all’assunzione degli stessi lavoratori”.

La commissione, ha proseguito Stefàno chiedendo “ai sindacati di offrire i propri suggerimenti”, sarà composta “da venti senatori” e “avrà l’obiettivo di svolgere proprie indagini parallele a quelle dell’attività giudiziaria”.

Infine, il senatore ha sottolineato di aver voluto presentare “l’iniziativa in Puglia dove sono morti tre braccianti agricoli negli ultimi giorni”, ma che il fenomeno del caporalato “riguarda 80 distretti agricoli in Italia: in almeno un terzo di questi – ha concluso – le condizioni di lavoro sono disumane”.
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