Expo 2015: La fiera dell’imbecillità

Egregio Direttore, nessuno ci aveva pensato prima: hamburger di coccodrillo e di zebra per nutrire il pianeta! Peccato che potrà “nutrirsi” quella parte del pianeta che già si nutre. Alla fiera dell’imbecillità bottegai di tutto il mondo cercano di piazzare i loro prodotti. Tutto viene fatto impunemente in nome delle milioni di persone che ogni giorno nel mondo muoiono di fame. Come se bisognasse scoprire chissà quale cibo per trovare la soluzione a questo problema. Come se non si sapesse che la causa della fame nel mondo, della povertà della miseria e delle guerre, è il profitto al quale […]
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Egregio Direttore,

nessuno ci aveva pensato prima: hamburger di coccodrillo e di zebra per nutrire il pianeta! Peccato che potrà “nutrirsi” quella parte del pianeta che già si nutre. Alla fiera dell’imbecillità bottegai di tutto il mondo cercano di piazzare i loro prodotti. Tutto viene fatto impunemente in nome delle milioni di persone che ogni giorno nel mondo muoiono di fame. Come se bisognasse scoprire chissà quale cibo per trovare la soluzione a questo problema. Come se non si sapesse che la causa della fame nel mondo, della povertà della miseria e delle guerre, è il profitto al quale sono subordinati e sottomessi modi e rapporti di produzione e di scambio nella società, basati sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

Allego un estratto dal Fatto Quotidiano. Saluti Ornella Vasca.

Expo 2015, dopo il coccodrillo arriva l’hamburger di zebra: “Apritevi ad altre culture alimentari”.

I mille chili di carne di coccodrillo ordinati per il croccoburger, una delle pietanze più ricercate di Expo, sono stati venduti in 2 settimane. Un autentico successo, come spiega il console dello Zimbabwe per il nord Italia Georges El Badaoui: “Ora abbiamo pensato di aggiungere un altro alimento tipico dello Zimbabwe, come la carne di zebra, per far conoscere la nostra cultura alimentare. Non è che si mangia tutti i giorni, ma è un po’ come la carne di capriolo o di cinghiale in Italia. Fa parte della cultura culinaria e in alcune occasioni la si mangia. Probabilmente è strano per un italiano, abituato a pensare alla zebra come ad un cartone animato simpatico, ma bisogna aprirsi alle altre culture, capire che anche se non mangiamo pasta possiamo provare qualcosa di diverso”.

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