NoTav, “basta la militarizzazione, devono andarsene dalla Val di Susa”

“L’unico modo per avere la pacificazione in Val di Susa è che prendano le loro cose e i loro uomini e se ne vadano da questo territorio. A smontare il resto ci pensiamo noi”. A parlare è Lele Rizzo, uno dei leader del movimento No Tav che oggi ha provato a raggiungere le reti del cantiere Tav. Un corteo partecipato di circa 3mila persone che ha puntato il dito contro la militarizzazione della val Susa che impedisce la vita quotidiana delle persone. Giunti nei pressi del cantiere, sulla strada dei vini dell’Avanà, un gruppo di manifestanti incappuciati ha provato […]
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“L’unico modo per avere la pacificazione in Val di Susa è che prendano le loro cose e i loro uomini e se ne vadano da questo territorio. A smontare il resto ci pensiamo noi”. A parlare è Lele Rizzo, uno dei leader del movimento No Tav che oggi ha provato a raggiungere le reti del cantiere Tav. Un corteo partecipato di circa 3mila persone che ha puntato il dito contro la militarizzazione della val Susa che impedisce la vita quotidiana delle persone. Giunti nei pressi del cantiere, sulla strada dei vini dell’Avanà, un gruppo di manifestanti incappuciati ha provato a tirare giù le reti, ma il tentativo è stato respinto con lacrimogeni e idranti  di Simone Bauducco

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