Whirpool: tutti salvi anzi no

Caro Operai Contro, come avevi scritto si tratta proprio di autolicenziamenti. Fino al 2018 non si chiameranno più esuberi strutturali ma “addetti in soprannumero”, da cacciare “ con i vari strumenti interni come incentivi, buonuscite e prepensionamenti ”. I responsabili nazionali del sindacato esultano per i licenziamenti mascherati e perché Whirpool ha promesso 8 miliardi di investimento e nuovo lavoro in arrivo. I licenziamenti si chiameranno “ flessibilità in uscita “. Purtroppo per gli operai un brutto film già visto. Nonostante il trucco sembrano invece spuntare altri 275 impiegati di troppo, ma il sindacalista si affretta a precisare: “ […]
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Caro Operai Contro,

come avevi scritto si tratta proprio di autolicenziamenti. Fino al 2018 non si chiameranno più esuberi strutturali ma “addetti in soprannumero”, da cacciare “ con i vari strumenti interni come incentivi, buonuscite e prepensionamenti ”. I responsabili nazionali del sindacato esultano per i licenziamenti mascherati e perché Whirpool ha promesso 8 miliardi di investimento e nuovo lavoro in arrivo. I licenziamenti si chiameranno “ flessibilità in uscita “. Purtroppo per gli operai un brutto film già visto. Nonostante il trucco sembrano invece spuntare altri 275 impiegati di troppo, ma il sindacalista si affretta a precisare: “ non si tratta di nuovi esuberi ”. Allego l’articolo della Prealpina di Varese. Saluti da un lettore.

 

Nuovo colpo di scena nella vertenza Whirlpool: la multinazionale americana degli elettrodomestici, con quartier generale e cuore produttivo nel Varesotto (a Comerio e Cassinetta di Biandronno), ha presentato un nuovo piano industriale che non prevede esuberi strutturali fino al 2018 e ipotizza investimenti e missioni produttive per tutti gli stabilimenti. In origine, invece, il gruppo aveva annunciato oltre duemila licenziamenti proprio fra tre anni, dal 2018, e la chiusura di stabilimenti giudicati non più produttivi. In pratica l’azienda ora ritiene di assorbire tutti gli addetti in soprannumero con i vari strumenti interni come incentivi, buonuscite e prepensionamenti.
Dopo la marcia indietro sulle chiusure (non dovrebbero esserci) ecco la seconda, rilanciata dai sindacati nazionali e locali. In particolare a Carinaro, in provincia di Salerno (il sito più a rischio chiusura) dove ora lavorano in 815, sarà portata la produzione di componentistica per l’area Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) che darà lavoro inizialmente a 320 operai con possibilità di crescita. Il segretario generale Fim Cisl, Marco Bentivogli, ha spiegato che a Caserta saranno investiti 8 milioni di euro. Le novità sono emerse durante l’incontro al Ministero dello sviluppo economico, che martedì ha visto un’altra volta seduti allo stesso tavolo governo, azienda e sindacati. Presenti anche i sindacalisti varesini che hanno sollevato la questione Cassinetta in modo specifico.

«Resta invariata la situazione dei due stabilimenti locali, con 275 posizioni impiegatizie da ricollocare – spiega Mario Ballante, segretario provinciale della Fim Cisl -. Non ci saranno licenziamenti grazie alla flessibilità in uscita, quindi nessuno perderà il posto di lavoro senza volerlo». Ma c’è una questione particolare emersa a Roma ed è quella dei ricambi: Whirlpool accentrerà il settore a Carinaro, un settore che occupa 100 operai e 50 impiegati proprio a Cassinetta. Ma i sindacati hanno strappato una rassicurazione ufficiale dall’azienda. «Non si tratta di nuovi esuberi ma di persone che saranno comunque ricollocate in azienda cambiando mansione – spiega Ballante -. Non c’è alcun rischio per il nostro territorio ed è stato detto pubblicamente».

 

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