MAFIA ROMA

Dal fattoquotidiano Non solo Buzzi. Anche Francesco Ferrara, arrestato il 4 giugno, ras delle coop vicine a CL e al Vaticano, che dominavano il settore dell’emergenza sociale con la coop rossa, era presente alla cena di finanziamento elettorale per Matteo Renzi a Roma nel novembre 2014. La lista non è mai stata pubblicata dal Pd e più si va avanti e più si comprende perché. Anche Ignazio Marino trova brutte sorprese nei verbali depositati nei giorni scorsi. Luca Odevaine sarebbe riuscito a fare pressioni anche sul sindaco per evitare la chiusura di un centro immigrati di via Boccea. Il centrosorto nei […]
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Dal fattoquotidiano

Non solo Buzzi. Anche Francesco Ferrara, arrestato il 4 giugno, ras delle coop vicine a CL e al Vaticano, che dominavano il settore dell’emergenza sociale con la coop rossa, era presente alla cena di finanziamento elettorale per Matteo Renzi a Roma nel novembre 2014. La lista non è mai stata pubblicata dal Pd e più si va avanti e più si comprende perché. Anche Ignazio Marino trova brutte sorprese nei verbali depositati nei giorni scorsi.

Luca Odevaine sarebbe riuscito a fare pressioni anche sul sindaco per evitare la chiusura di un centro immigrati di via Boccea. Il centrosorto nei locali ex Enea è gestitodalla Domus Caritatis, oggi vicina a Cl ma sorta nell’ambito dell’Arciconfraternita del santissimo Sacramento del Vicariato di Roma negli anni novanta per opera di due giovani stimati da don Pietro Sigurani: Francesco Ferrara e Tiziano Zuccolo. Pietro Grappasonni (estraneo all’indagine), allora amministratore unico della Abitus, cooperativa riconducibile a Odevaine, spiega il 4 giugno ai pm : “In occasione della ventilata chiusura della struttura di via Boccea, voluta dal sindaco Marino, verso fine 2013, Tiziano Zuccolo chiese a Odevaine, nel corso di una riunione alla quale partecipavo io, con Montisci, Rosa Perrotta e Javier di intercedere con il sindaco per evitare la chiusura della struttura. So che la struttura, poi, non venne chiusa”.

Insomma, Odevaine avrebbe fatto cambiare idea al primo cittadino sul centro Enea. La circostanza è da verificare ma sarebbe un indizio della capacità di condizionamento di Odevaine. Il Fatto ha scoperto un’intercettazione ambientale nella quale Odevaine parla proprio del centro Enea di via Boccea. E’l’8 luglio 2014 enell’ufficio con Odevaine ci sonoGian Gavino Montisci e Elisabetta Lupidi, due dipendenti della Abitus: “Io – dice Odevaine ai suoi – ieri sono andato a parlare con la direttrice dei servizi sociali (Isabella Cozza, secondo il Ros, nominata alposto di Gabriella Acerbi, che Buz-zi voleva far fuori, Ndr) la quale, al contrario dell’assessore Cutini(Rita Cutini, che poi darà le dimissioni in polemica con Marino che le preferiva Ozzimo, finito poi agli arresti per i rapporti con Buzzi, Ndr) devo dire … insomma … è una che un po’ di testa ce l’ha e lei ha chiesto di vedermi perché voleva parlarmi appunto del centro Enea perché era dispiaciuta del fatto che ormai… il centro Enea è diventato… centro Sprar e che praticamente hanno tagliato tutti i servizi allora lei mi chiedeva con Morcone (il prefetto Mario, Ndr) per vedere se c’era la possibilità… invece di rilanciarlo”.

Odevaine si vantava nelle intercettazioni di aver fatto aprire, ai tempi del governo Prodi, il centro di Boccea. In un’altra conversazione spiega quanto pretendeva (presumibilmente al mese) dalla Domus Caritatis per i suoi servigi sui due centri: quello di via Staderini e l’Enea di via Boccea: “Staderini e Enea che dovrebbero essere 400 e 400 già sono 36-37.000 euro (…) è una questione di principio per la roba che portiamo a casa noi dobbiamo averne ungiusto riconoscimento”. A cui dovevano essere aggiunti i10mila euro al mese contestati dai pm a Odevaine per il centro di Mineo.

Francesco Ferrara nega nell’interrogatorio di garanzia con il Gip di sapere che i soldi versati sui conti della Abitus poi finivano nelle tasche di Odevaine. Ammette però di aver ricevuto “pressioni sugli incassi da parte di Odevaine”ma aggiunge “abbiamo chiuso tutti i contratti”. Ferrara descrive così la politica romana: “Il rapporto coi consiglieri comunali chiunque lavora per il Comune di Roma ce l’ha perché soprattutto durante le elezioni vengono e ti dicono ‘Me dai qualche voto?’ Senza avè niente in cambio. Noi abbiamo solo su Roma 4 mila dipendenti. Poter avere 10 voti, cioè io li ho visti ammazzasse”. Ferrara, secondo quanto riportato in un verbale, sarebbe stato presente alla nota cena di finanziamento di Renzi dove era presente anche Salvatore Buzzi. A rivelarlo è Nacamulli, collaboratore di Buzzi:“Io Ferrara l’ho visto alla cena di Renzi e in quella occasione, no prima, in questa occasione nell’ufficio mio mentre parlava con Buzzi e Bolla di questa cosa”.

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