CALA ANCORA L’OCCUPAZIONE NELL’INDUSTRIA

Caro Operai Contro, nonostante le nuove banditesche leggi sul lavoro del governo Renzi, l’Istat fa sapere che nel primo trimestre i dipendenti dell’industria sono calati del 2,8%, mentre quelli delle costruzioni sono calati del 5,3%. Cacciamo il governo dei licenziamenti facili e dell’aumento dei disoccupati. Organizziamo il Partito Operaio. Saluti da un sostenitore di Operai Contro.   Continua nell’industria una ”significativa riduzione delle posizioni lavorative” con un calo quasi del 3% (2,8%) nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e una flessione dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti. Lo rileva l’Istat. Per le costruzioni la flessione […]
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Caro Operai Contro,

nonostante le nuove banditesche leggi sul lavoro del governo Renzi, l’Istat fa sapere che nel primo trimestre i dipendenti dell’industria sono calati del 2,8%, mentre quelli delle costruzioni sono calati del 5,3%. Cacciamo il governo dei licenziamenti facili e dell’aumento dei disoccupati. Organizziamo il Partito Operaio.

Saluti da un sostenitore di Operai Contro.

 

Continua nell’industria una ”significativa riduzione delle posizioni lavorative” con un calo quasi del 3% (2,8%) nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e una flessione dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti. Lo rileva l’Istat. Per le costruzioni la flessione tendenziale raggiunge il 5,3%. Al contrario i servizi hanno un andamento positivo con una crescita delle posizioni lavorative dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,4% in termini tendenziali. Sui dati incide l’utilizzo della cassa integrazione da parte delle imprese soprattutto industriali. Infatti, spiega l’Istat nel focus ‘Le tendenze recenti dell’occupazione’, le posizioni lavorative si riferiscono ai dipendenti a libro paga e non considera il ricorso alla Cig, che sta registrando il calo più forte mai registrato.

In calo dipendenti imprese primo trimestre – Calano i posti di lavoro occupati da lavoratori dipendenti nelle imprese nel primo trimestre: diminuiscono dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo comunica l’Istat che inizia a diffondere, tra gli Indicatori del lavoro nelle imprese, anche il ‘numero delle posizioni lavorative dipendenti’. Nel complesso dell’industria e dei servizi, il monte ore lavorate diminuisce dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e rimane invariato nel confronto con il primo trimestre del 2014. L’incidenza delle ore di Cig utilizzate è di 21,8 ore ogni mille ore lavorate, con una riduzione di 11,7 ore rispetto allo stesso trimestre del 2014. I posti vacanti sono invece in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al primo trimestre 2014 fino a una quota dello 0,7%. L’indice destagionalizzato del costo di lavoro per unità di lavoro equivalente a tempo pieno (Ula) nel primo trimestre 2015 registra un incremento congiunturale dello 0,4% (0,6% per le retribuzioni e 0,3% per gli oneri). La crescita tendenziale del costo del lavoro è dell’1,4% (1,5% per le retribuzioni e 1,1% per gli oneri).

Boom dipendenti ‘ex interinali’,+18,8% nel trimestre – Il primo trimestre del 2015 vede una forte crescita dei lavoratori assunti nelle imprese mediante agenzie di somministrazione del 18,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 6,9% rispetto ai tre mesi precedenti. L’andamento ”molto positivo” delle posizioni lavorative in somministrazione ”sembra anticipare di circa due trimestri l’andamento dell’occupazione dipendente complessiva”, afferma l’Istat nel focus ‘Le tendenze recenti dell’occupazione’. La somministrazione è infatti una componente della domanda del lavoro particolarmente sensibile all’andamento del ciclo economico, spiegano dall’istituto, perché consente alle imprese di aggiustare con facilità e senza particolari costi il proprio input di lavoro in risposta all’andamento della domanda di beni e servizi.

Istat, su occupazione primi effetti jobs act – L’Istat vede ”segnali di ripresa dell’occupazione” seguiti al Jobs act e agli altri interventi del governo sul lavoro. I dati sulle forze di lavoro, si legge nel focus ‘Le tendenze recenti dell’occupazione’, ”sembrano indicare un primo aggiustamento della domanda (e dell’offerta) di lavoro al nuovo quadro dei costi e di impiego del lavoro, conseguente ai recenti provvedimenti normativi, in un contesto di ripresa dei livelli complessivi di attività economica”.

 

 

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