BOMBARDAMENTI USA SUI CIVILI IN NORD AFRICA

Redazione di operai contro, mentre Renzi prepara l’esercito per invadere la Libia, gli USA hanno già iniziato i bombardamenti. In medio oriente i bombardamenti USA e le bande di mercenari americani, curdi, non sono servite a niente I giovani mussulmani sono alle porte di Bagdad e della capitale siriana I bombardamenti USA fanno stragi di civili Un lettore Dal corriere WASHINGTON – Una missione segreta. Dove? Forse in Libia o magari in Tunisia. A condurla una formazione di aerei americani decollati dalla Gran Bretagna. Pochi i dettagli, diffusi dall’esperto di questioni aereonautiche Tyler Rogoway e da quanti seguono le […]
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Redazione di operai contro,

mentre Renzi prepara l’esercito per invadere la Libia, gli USA hanno già iniziato i bombardamenti.

In medio oriente i bombardamenti USA e le bande di mercenari americani, curdi, non sono servite a niente

I giovani mussulmani sono alle porte di Bagdad e della capitale siriana

I bombardamenti USA fanno stragi di civili

Un lettore

Dal corriere

WASHINGTON – Una missione segreta. Dove? Forse in Libia o magari in Tunisia. A condurla una formazione di aerei americani decollati dalla Gran Bretagna. Pochi i dettagli, diffusi dall’esperto di questioni aereonautiche Tyler Rogoway e da quanti seguono le comunicazioni radio.

Armati

Lunedì, giorno di festa, quattro F 15 statunitensi sono partiti dalle base Raf di Lakenheath. Chi li ha osservati ha notato l’armamento sotto i «piloni»: missili ma sopratutto bombe JDAM’s, di solito usate per colpire bunker e installazioni fisse. Da un altro aeroporto sono invece decollati cinque KC135, velivoli cisterna. La formazione ha proseguito verso il Mediterraneo meridionale ed è stata «avvistata» – attraverso i contatti radio – a sud di Malta. Gli aerei rifornitori hanno iniziato a orbitare mentre i caccia si sono lanciati nella fase finale dell’operazione. Solo due gli F 15 impegnati, gli altri 2 erano di riserva. Terminato il «lavoro» i caccia sono rientrati a Lakenheath. Gli spotters e gli appassionati, che di solito fotografano i movimenti, non sono riusciti a vedere se c’erano ancora le armi sotto le ali.

Obiettivi

Nessuno, per ora, è in grado di dire quale sia stato il target della missione durata 12 ore. Tante le ipotesi, da militanti qaedisti o dell’Isis in Libia, area dove ormai i jihadisti hanno creato solidi rifugi. Ma anche nella vicina Tunisia dove sono stati spesso segnalati i voli di aerei per l’intelligence Usa decollati da basi italiane. E anche in questo caso si trattava di missioni in chiave anti terrorismo nella regione di Kasserine. La stampa libica ha riportato notizie su casi di droni e ricognitori apparsi nei cieli di Tripoli, Sirte, Bengasi. Secondo indiscrezioni vi sarebbe un accordo tra il governo Al Thinnni (quello basato a Tobruk) e gli Stati Uniti. Nel quadro dell’ intesa gli americani possono inviare i loro velivoli sul territorio libico. È sufficiente una comunicazione ed hanno luce verde.

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