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RASSEGNA STAMPA Nei rivolgimenti mediorientali le vecchie ideologie non riescono a nascondere i contenuti materiali dei rapporti di fofrza tra fazioni e Stati della regione. Così i due ex nemici – Hamas e dittatura saudita – stanno cercando un avvicinamento, ognuno per rafforzarsi nei confronti dell’antagonista: Hamas contro Fatah; i sauditi contro l’Iran. Al Monitor    150512 Hamas corteggia i sauditi Nel tentativo di rompere l’isolamento nella regione, –        dopo la rottura delle relazioni con Egitto (salita al potere di al-Sisi a seguito della sconfitta dei Fratelli Musulmani, alleati di Hamas, chiusura valico di Rafah, distruzione rete dei tunnel …), […]
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RASSEGNA STAMPA

Nei rivolgimenti mediorientali le vecchie ideologie non riescono a nascondere i contenuti materiali dei rapporti di fofrza tra fazioni e Stati della regione.

Così i due ex nemici – Hamas e dittatura saudita – stanno cercando un avvicinamento, ognuno per rafforzarsi nei confronti dell’antagonista:

Hamas contro Fatah;

i sauditi contro l’Iran.

Al Monitor    150512

Hamas corteggia i sauditi

Nel tentativo di rompere l’isolamento nella regione,

–        dopo la rottura delle relazioni con Egitto (salita al potere di al-Sisi a seguito della sconfitta dei Fratelli Musulmani, alleati di Hamas, chiusura valico di Rafah, distruzione rete dei tunnel …),

–        ed Iran (rifiuto di Hamas di appoggiare il siriano Assad),

Hamas sta cercando un avvicinamento con il nuovo regime saudita di re Salman bin Abdul-Aziz Al Saud, contattato già lo scorso febbraio; i temi in cui cerca di coinvolgere i sauditi: la riconciliazione palestinese (Hamas-Fatah), la ricostruzione e la sospensione del blocco.

Hamas è consapevole del peso regionale dell’Arabia Saudita, che approfitta del diminuito ruolo dell’Egitto nell’area, riempiendone il vuoto;

il nuovo regime saudita ha preso velocemente l’iniziativa: campagna militare contro gli Houthi in Yemen, posizione ferma contro l’influenza iraniana, consistente appoggio ai gruppi ribelli siriani anti-Assad.

Hamas non vuole essere escluso dai grandi cambiamenti che si preannunciano nell’area.

Hamas sa che il presidente Abbas non può opporsi al coinvolgimento dei sauditi nella questione palestinese, data la loro influenza regionale.

Hamas non ha condannato l’“Operazione tempesta decisiva” dei sauditi contro gli Houthi in Yemen;

Hamas vede positivamente la nuova relazione Qatar-Arabia, dati gli stretti rapporti che esso ha con il Qatar.

Hamas è ben consapevole che più si avvicina all’Arabia più si allontana dall’Iran.

Hamas chiede ai sauditi di mediare per un nuovo accordo della Mecca che comprenda tutti i palestinesi, a superamento di quello bilaterale del 2007 con Fatah.

Dal canto loro per i sauditi il tentativo di riavvicinamento ad Hamas  fa parte del cambiamento di politica estera, nel tentativo di creare una grande coalizione contro l’Iran.

Un politologo vicino ai circoli del potere di Riyadh, ha dichiarato ad al-Jazeera che Hamas rappresenta una segmento dei palestinesi maggiore di quello rappresentato dall’AP.

Fatah accusa Hamas di coinvolgere nelle questioni palestinesi i sauditi per neutralizzare l’Egitto;

un ex leader di Fatah si è recato al Cairo il 3 maggio per discutere le conseguenze delle mosse di Hamas con i sauditi, che danno ad Hamas maggiore capacità di contrattazione nelle relazioni con Fatah. Abbas vuole conquistarsi l’appoggio del Cairo per tenere in scacco i sauditi.

Nello scontro contro Hamas, il 28 marzo Abbas ha chiamato la Lega araba a intervenire militarmente contro Hamas a Gaza, accusato di aver preso il potere con un colpo di Stato.

 

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