La congiura sui morti operai dell’Expo

Caro Operai Contro, hanno rubato la loro vita e li negano da morti. Renzi ha ordinato di negare i gravi incidenti taluni mortali, avvenuti nei cantieri dell’Expo in oltre 7 anni di lavoro. Per Renzi, il “popolino” dovrebbe bersi questa frottola, che servirebbe a mostrare al mondo l’efficientismo del capitalismo italico, con gli operai che lavorano in assoluta beatitudine, tra una pausa ed un caffè, coperti e garantiti da tutte le misure di sicurezza e prevenzione. Esattamente il contrario di ciò che è successo. Purtroppo sui cantieri dell’Expo, operai morti per infortuni sul lavoro, ce ne sono stati e […]
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Caro Operai Contro,

hanno rubato la loro vita e li negano da morti. Renzi ha ordinato di negare i gravi incidenti taluni mortali, avvenuti nei cantieri dell’Expo in oltre 7 anni di lavoro. Per Renzi, il “popolino” dovrebbe bersi questa frottola, che servirebbe a mostrare al mondo l’efficientismo del capitalismo italico, con gli operai che lavorano in assoluta beatitudine, tra una pausa ed un caffè, coperti e garantiti da tutte le misure di sicurezza e prevenzione.

Esattamente il contrario di ciò che è successo. Purtroppo sui cantieri dell’Expo, operai morti per infortuni sul lavoro, ce ne sono stati e come. Ma in tutti questi anni anche i predecessori di Renzi, avevano disposto di occultarli. Da Pisapia sindaco di Milano, al commissario dell’Expo Sala, fino alla grande stampa, la consegna della congiura è: negare i morti sul lavoro dell’Expo. Molti di loro erano già invisibili anche da vivi, perché costretti a lavorare in nero, sotto ogni forma di ricatto. Alcuni giornali hanno anche mostrato le foto dei punti dove gli “irregolari”, passavano per entrare e uscire dal cantiere, senza mischiarsi con i regolari, bisognava mantenere un’apparenza esteriore di legalità, da non indurre a esposti o denunce legate al lavoro irregolare. E così è stato fino all’ultimo. Un operazione che per la sua logistica ha dovuto coinvolgere strutture sanitarie, e agenzie mortuarie. Il silenzio delle famiglie è dovuto al fatto che questi operai morti, la famiglia ce l’hanno nel paese da quale erano emigrati, magari i loro familiare e amici li credono ancora vivi.

La congiura sulle morti operaie dell’Expo capitanata da Renzi, risalta ancora di più un sistema alla frutta. Un sistema che si nasconde dietro gli operai morti sul lavoro, per trarne la propria “vitalità”.

Allego un articolo preso dalla rete. Saluti da un lettore.

 

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Expo 2015, incidente sul lavoro: muore 21enne

lunedì, aprile 13th, 2015

Expo 2015, nelle scorse ore, ha dovuto fare i conti con un mortale incidente sul lavoro: un operaio albanese di 21 anni stava lavorando nel cantiere della Teem, la tangenziale est esterna che verrà inaugurata a maggio, a Pessano con Bornago, in provincia di Milano, per conto di una ditta che sta completando i lavori per l’accesso al casello, attraverso un subappalto. Mentre era intento a smontare un ponteggio, è caduto nel volo per oltre dieci metri.

La caduta sempre di natura accidentale. Sul posto sono intervenuti il 118 e i carabinieri di Vimercate, che hanno constatato delle irregolarità nei cantieri, sottoponendo perciò a sequestro parte dell’area. Dura reazione degli attivisti NoExpo alla morte del giovane. Si legge sul portale baruda.net: “Klodian Elezi, questo era il nome di questo giovane ragazzo da anni residente con tutta la famiglia nel bresciano, che è morto per garantire l’inaugurazione di una galleria nei pressi del futuro casello di Pessano con Bornago, che va inaugurata per l’Expo, perché sarà la prossima futura tangenziale esterna milanese”.

“Un morto di Expo, volato giù come una mela senza diritto nemmeno ad avere un nome a quanto pare, impiegato in un cantiere ora posto sotto sequestro e da cui son subito sbucate molte irregolarità, tra cui in primis l’assenza dell’imbracatura di sicurezza, che avrebbe permesso a Klodian di assaporare questa primavera e tante altre”, è l’accusa del portale di movimento.

GM

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