Lo sciopero dei macchinisti tedeschi è la lotta di tutti gli operai!

Redazione di operai Contro, Solo in apparenza sono poche le ragioni per le quali i macchinisti tedeschi hanno scioperato: un aumento salariale del 5 % e un’ora di lavoro settimanale in meno. Gli operai hanno respinto l’offerta padronale di un aumento del 4.7 % ed un “premio” unico di 1000 euro a testa. La dimensione della vertenza però fa capire che vanno ben oltre le cause di questo sciopero che ha paralizzato la rete ferroviaria della Germania per quasi una settimana. Il parlamento tedesco sta preparando una legge (“Tarifeinheitsgesetz”) che vuole limitare la rappresentanza sindacale ad un unico sindacato […]
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Redazione di operai Contro,

Solo in apparenza sono poche le ragioni per le quali i macchinisti tedeschi hanno scioperato: un aumento salariale del 5 % e un’ora di lavoro settimanale in meno. Gli operai hanno respinto l’offerta padronale di un aumento del 4.7 % ed un “premio” unico di 1000 euro a testa. La dimensione della vertenza però fa capire che vanno ben oltre le cause di questo sciopero che ha paralizzato la rete ferroviaria della Germania per quasi una settimana.

Il parlamento tedesco sta preparando una legge (“Tarifeinheitsgesetz”) che vuole limitare la rappresentanza sindacale ad un unico sindacato per categoria, cioè a quello che ha il numero più grande di tesserati. Per questo motivo, il sindacato dei macchinisti tedeschi (GDL), uno dei sindacati più piccoli e spesso più combattivo, si batte per un contratto collettivo che unisca anche gli assistenti sui treni e quei macchinisti di treni merci che alcuni anni fa, appunto per indebolire il GDL, sono stati separati dal contratto collettivo dei macchinisti. I tempi stringono, il GDL deve raggiungere questo obbiettivo prima che entri in vigore la nuova legge, altrimenti rimarrebbe il sindacato minoritario e quindi escluso dalle trattative con la “Deutsche Bahn AG” in futuro.

Questa nuova legge che prevede di togliere ai sindacati minoritari il diritto di sciopero per un contratto collettivo, secondo la valutazione di un professore tedesco di giurisprudenza sarebbe una drastica violazione dei diritti sindacali e del diritto di sciopero. Peggio ancore sarebbe soltanto il divieto stesso dei sindacati. I padroni ovviamente sono a favore della nuova legge, mentre i sindacati sono divisi: i vertici della IG Metall (sindacato dell’industria metallurgica) e della IG BCE (sindacato dell’industria mineraria, chimica ed energetica) per esempio appoggiano la legge, quelli del sindacato Ver.di (servizi) sono contro, come del resto buona parte della base sindacale. Il 18 aprile 2015, mille sindacalisti hanno manifestato a Francoforte con lo slogan: “Giù le mani dal diritto di sciopero!”

I macchinisti tedeschi hanno il potere di paralizzare la rete ferroviaria, ma per vincere la battaglia hanno bisogno dell’appoggio degli operai e delle operaie di tutte le altre categorie. La stampa tedesca ha lanciato una vera e propria campagna denigratoria contro i macchinisti per istigare l’opinione pubblica contro lo sciopero: “I danni per l’economia…” – la lamentela è sempre la stessa, e troppo spesso la propaganda padronale fa anche effetto, almeno fino a quando gli operai delle altre categorie si sentono piuttosto “cittadini” (padroncini, bottegai, liberi professionisti ecc.) che “perdono il treno” per colpa dello sciopero, invece di capirsi da sfruttati che hanno lo stesso nemico. I macchinisti tedeschi hanno bisogno della nostra solidarietà, perché il loro sciopero è la lotta di tutti gli operai.

Prosegue lo sciopero dei macchinisti

Un macchinista

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