I PIAGNISTEI SUL LAVORO IL 1 MAGGIO

Caro Operai Contro, lL 1 Primo maggio la parola d’ordine è solo lavoro. lo invocano il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e naturalmente i sindacati riuniti in piazza a Pozzallo (Ragusa) uno dei porti simbolo degli sbarchi e del dramma dell’immigrazione. “Il lavoro è la prima delle priorità, non ci rassegniamo e non ci scoraggiamo” dice il capo dello Stato parlando al Quirinale in occasione della cerimonia dei Cavalieri del lavoro. La festa del lavoro “deve risvegliaresperanze ed impegni condivisi, ma per farlo deve basarsi su parole sincere”. I sindacati uniti si rivolgono al governo Renzi e lo attaccano: “C’è solo la propaganda di chi continua a […]
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Caro Operai Contro,

lL 1 Primo maggio la parola d’ordine è solo lavoro. lo invocano il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e naturalmente i sindacati riuniti in piazza a Pozzallo (Ragusa) uno dei porti simbolo degli sbarchi e del dramma dell’immigrazione.

“Il lavoro è la prima delle priorità, non ci rassegniamo e non ci scoraggiamo” dice il capo dello Stato parlando al Quirinale in occasione della cerimonia dei Cavalieri del lavoro. La festa del lavoro “deve risvegliaresperanze ed impegni condivisi, ma per farlo deve basarsi su parole sincere”.

I sindacati uniti si rivolgono al governo Renzi e lo attaccano: “C’è solo la propaganda di chi continua a dire che con un decreto si crea occupazione – sottolinea il leader della CgilSusanna Camusso – Non ne possiamo più che si divida sempre, i lavoratori dai lavoratori, i precari dai precari. L’ossessione del governo dovrebbe essere quella di creare lavoro.

RIPROPONGO UNO SCRITTO

Da Landini al Papa, ci stanno scazzando con la litania della “dignità del lavoro”. Vogliono farci accettare qualsiasi condizioni di lavoro. Ne approfittano sapendo che per mangiare, abbiamo bisogno di lavorare. Con la storiella della “dignità del lavoro” siamo arrivati al Jobs Act, a 7 milioni di disoccupati, a 6 milioni (ufficiali) di precari e prima ancora a 46 tipologie di contratti di lavoro atipici, senza dimenticare gli oltre 3 milioni di lavoratori in ostaggio del lavoro nero. Ad ognuno di questi passaggi, per farci ingoiare il rospo ci raccontano la favola della “dignità del lavoro”.

Di ricatto in ricatto, ci portano in rovina. Ci vuole proprio il Partito Operaio nelle fabbriche. Grazie dell’attenzione.

Il lavoro alienato

Saluti operai.

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