MELFI: La «beffa» degli stipendi tagliati agli interinali

Redazione di Operai Contro, Rompevano l’anima e raccontavano la favoletta di Marchionne il buono Intanto nell’indotto FCA si tagliavano i salari Vi invio un articolo Un operaio dell’indotto   di ANTONELLA INCISO MELFI – Cancellati, tagliati, eliminati. Un «errore» costato tra i duecento ed i trecento euro al mese. Soldi dovuti e mai percepiti. È la «beffa» dei nuovi addetti in alcune aziende dell’indotto di San Nicola di Melfi. Assunti nelle diverse fabbriche dell’indotto sulla scia degli investimenti della FCA nello stabilimento Sata di San Nicola di Melfi, a pochi mesi di distanza si sono trovati con gli stipendi […]
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Redazione di Operai Contro,
Rompevano l’anima e raccontavano la favoletta di Marchionne il buono
Intanto nell’indotto FCA si tagliavano i salari
Vi invio un articolo
Un operaio dell’indotto
 

di ANTONELLA INCISO

MELFI – Cancellati, tagliati, eliminati. Un «errore» costato tra i duecento ed i trecento euro al mese. Soldi dovuti e mai percepiti. È la «beffa» dei nuovi addetti in alcune aziende dell’indotto di San Nicola di Melfi. Assunti nelle diverse fabbriche dell’indotto sulla scia degli investimenti della FCA nello stabilimento Sata di San Nicola di Melfi, a pochi mesi di distanza si sono trovati con gli stipendi «tagliati». Con le agenzie interinali che li hanno impiegati e li stanno pagando mese dopo mese come prevede la legge, che di fatto hanno «eliminato » alcune voci dalla busta paga.
A denunciare il caso sono stati i vertici della Uilm che, dopo una serie di verifiche incrociate, si sono resi conto che negli statini delle diverse mensilità mancavano alcune voci previste, invece, dagli accordi firmati con le aziende. Non c’erano, ad esempio, gli straordinari, non c’erano gli incentivi ed alcuni premi di produzione, in alcuni casi mancavano finanche gli assegni familiari. Un «errore» che, di fatto, ai lavoratori costa ogni mese tra i duecento ed i trecento euro. Una cifra non proprio piccola se si considera che uno stipendio medio è di oltre 1000 euro. Ma soprattutto una vicenda che avrebbe riguardato non pochi lavoratori.

Il numero preciso, per la verità, non è ufficializzato ma il sindacato ammette che ad essere coinvolti sarebbero diversi dei nuovi assunti (sui 500 complessivi che ad oggi lavorano nelle fabbriche dell’indotto). Insomma, un problema non proprio limitato che ha convinto il sindacato ad intervenire pubblicamente, incontrando in diverse riunioni proprio i vertici delle agenzie interinali. Vertici in cui, secondo quanto assicurano proprio gli esponenti Uilm, il problema è stato riconosciuto e definito «un errore» dovuto alla «nuova esplosiva fase produttiva» dell’area industriale di San Nicola di Melfi. Tanto che ad esso, secondo le assicurazioni, delle stesse agenzie interinali, sarà posto rimedio a partire dal prossimo stipendio.

«Ci aspettiamo che la questione venga risolta – sottolinea Giovanni Galgano, componente della segretario regionale della Uilm – perchè abbiamo riscontrato che i problemi c’erano e si dovevano risolvere. Da parte delle agenzie interinali, però, non abbiamo trovato un muro ma la volontà di risolvere la questione. Gli stessi, infatti, ci hanno assicurato che i soldi verranno restituiti già nella prossima busta paga».

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