SCRIBACCHINI DI REGIME

Redazione di operai contro, l’imperialismo e il nazionalismo di cui è impregnata la nostra società si manifesta nella sua più brutale manifestazione in tutte le occasioni possibili. I pennivendoli di tutti i giornali e di tutte le redazioni giornalistiche televisive liquidano la tragedia del terremoto in Nepal a pochi commenti televisivi e a poche pagine di giornale, un terremoto devastante che sino ad ora conta più di 5000 morti (purtroppo la cifra è destinata ad aumentare). Ma la cosa indegna è che nel contempo, la durata dei servizi nello spazio televisivo, e sulle pagine dei maggiori quotidiani, è dedicato […]
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Redazione di operai contro,

l’imperialismo e il nazionalismo di cui è impregnata la nostra società si manifesta nella sua più brutale manifestazione in tutte le occasioni possibili.
I pennivendoli di tutti i giornali e di tutte le redazioni giornalistiche televisive liquidano la tragedia del terremoto in Nepal a pochi commenti televisivi e a poche pagine di giornale, un terremoto devastante che sino ad ora conta più di 5000 morti (purtroppo la cifra è destinata ad aumentare).
Ma la cosa indegna è che nel contempo, la durata dei servizi nello spazio televisivo, e sulle pagine dei maggiori quotidiani, è dedicato in misura maggiore alla valanga che ha travolto diversi alpinisti occidentali al campo base dell’Everest.
Il valore della vita è calcolato in misura diversa per i popoli poveri rispetto ai ricchi borghesi occidentali.
Per l’imperialismo italiano e per i servi che lo sostengono , la morte di qualche alpinista che stava divertendosi praticando il proprio sport preferito è una tragedia immane.
Viceversa per gli scribacchini servi dei padroni, la morte di poveri contadini o di poveri operai che muoiono sul lavoro o che periscono naufragando nel mar mediterraneo o nelle loro catapecchie devastate dal terremoto, è sempre una cosa del tutto ordinaria che viene liquidata con poche righe di circostanza.
Per noi  operai la tragedia del terremoto del Nepal, come la tragedia dei migranti morti in mare, che colpisce poveri proletari in fuga da guerre o in lotta contro la miseria  è una  disgrazia che ci colpisce direttamente.

D.C. operaio di Milano

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