GAZA

Redazione di Operai Contro, dopo l’ultima strage compiuta dagli Israeliani con i bombardamenti su Gaza, i cosi detti paesi democratici ( sostenitori degli stragisti Israeliani) promisero soldi per la ricostruzione. Non hanno tirato fuori un soldo I Palestinesi di Gaza devono contare solo su loro stessi Un Palestinese FOTO Immagini di vita quotidiana nel degrado a Gaza (Oxfam) © ANSA + La comunità internazionale deve urgentemente cambiare il proprio approccio verso Gaza e mantenere le promesse sulla ricostruzione. E’ la denuncia che arriva -tramite un comunicato congiunto- da 46 Ong internazionali a sei mesi dalla conferenza dei paesi donatori […]
Condividi:

Redazione di Operai Contro,

dopo l’ultima strage compiuta dagli Israeliani con i bombardamenti su Gaza, i cosi detti paesi democratici ( sostenitori degli stragisti Israeliani) promisero soldi per la ricostruzione.

Non hanno tirato fuori un soldo

I Palestinesi di Gaza devono contare solo su loro stessi

Un Palestinese

La comunità internazionale deve urgentemente cambiare il proprio approccio verso Gaza e mantenere le promesse sulla ricostruzione. E’ la denuncia che arriva -tramite un comunicato congiunto- da 46 Ong internazionali a sei mesi dalla conferenza dei paesi donatori al Cairo dove 3.5 miliardi di dollari furono promessi per la ricostruzione di Gaza dopo l’operazione israeliana Margine Protettivo.

Il rapporto, dal titolo “Tracciare un nuovo corso: Superare lo stallo a Gaza”, sostiene “che un nuovo conflitto è inevitabile a meno che i leader mondiali non introducano un nuovo approccio che si occupi delle cause che stanno alla base del conflitto”. “Le promesse dei donatori si sono trasformate in parole vuote. Si è ricostruito pochissimo, senza un accordo di cessate il fuoco permanente e nessun piano per mettere fine al blocco (di Gaza)” ha dichiarato il direttore esecutivo di Oxfam Winnie Byanyima.

Secondo le Ong, solo il 26,8% delle donazioni promesse è stato rilasciato e la ricostruzione non è iniziata a causa delle restrizioni ai materiali edili imposte dal blocco. “Il mondo sta chiudendo gli occhi e le orecchie verso la popolazione di Gaza…con il blocco ancora effettivo stiamo solo ricostruendo vite fatte di miseria, povertà e disperazione”, ha detto il capo delle operazioni della britannica MAP.

Le ong hanno individuato in 4 punti le priorità per la Striscia: velocizzare la ricostruzione permettendo l’entrata di materiali, assicurarsi che tutte le parti abbiano la responsabilità per le eventuali violazioni della legge internazionale, mettere fine al blocco di Gaza e facilitarne la ripresa economica, supportare lo sviluppo di un governo palestinese unico.

Tra i firmatari dell’appello appaiono Oxfam, MAP, ActionAid, Cospe (Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti), Medcin du Monde, Terres des Hommes Italy, Save the Children e Gvc (Gruppo di Volontariato Civile) Care International e Christian Aid.

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.