Salvini parla di guerra, Renzi invia la nave da guerra

Caro Operai Contro, prefigurandosi come prossimo capo di governo, Salvini chiude il comizio in piazza del Popolo, invitando Renzi a cercarsi un posto di lavoro e tracciando il programma nazipadano: “Sgombreremo i campi Rom”. Per Salvini è colpa dei Rom se in Italia vi sono 17 milioni di poveri, 7 milioni di disoccupati e più di 6 milioni di precari. I Rom che vuole castigare Salvini, sono quattro gatti in confronto agli operai e ai lavoratori che Renzi ha castigato con il Jobs Act. Certo i capi nazipadani non possono più infierire contro Roma ladrona, dal momento che, per […]
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Caro Operai Contro,

prefigurandosi come prossimo capo di governo, Salvini chiude il comizio in piazza del Popolo, invitando Renzi a cercarsi un posto di lavoro e tracciando il programma nazipadano: “Sgombreremo i campi Rom”.

Per Salvini è colpa dei Rom se in Italia vi sono 17 milioni di poveri, 7 milioni di disoccupati e più di 6 milioni di precari.

I Rom che vuole castigare Salvini, sono quattro gatti in confronto agli operai e ai lavoratori che Renzi ha castigato con il Jobs Act.

Certo i capi nazipadani non possono più infierire contro Roma ladrona, dal momento che, per riempirsi di soldi, si sono riempiti anche di merda. Altrimenti come ai bei tempi, avrebbero inveito per “sgomberare” dalla scena politica tutti i ladroni e delinquenti politici.

Oggi i capi della Lega fanno parte della nidiata di ladroni e delinquenti di Roma ladrona. Facendo carriera hanno contribuito a creare tante Roma ladrona sul “territorio”.

Un altro punto del programma di Salvini: “aboliremo il reato di eccesso di legittima difesa”. Dobbiamo aspettarci che Salvini al governo fornirà un’arma a tutti i cittadini per legittima difesa a loro discrezione? Se lo farà davvero, forse saranno cazzi dei padroni e dei politici ladroni e delinquenti, compresi ovviamente quelli della Lega.

Mentre Salvini dice che bisogna difendere i confini nazionali, non si è accorto che Renzi ha inviato in Libia gli incursori della Marina e la nave da guerra San Marco. Allego l’articolo de “La Stampa”. Saluti da Palazzago (Bg)

Gli incursori della Marina nelle acque vicino alla Libia.

La San Giorgio salpata dalla Spezia in missione di addestramento. A bordo forze speciali.

Sono partiti da Spezia e da Taranto, puntando verso la polveriera libica. Ma si fermeranno prima, al confine con le acque territoriali di Tripoli. Formalmente impegnati in un’esercitazione, anche se i connotati non sarebbero proprio quelli classici dell’addestramento: pronti a intervenire se la situazione dovesse precipitare. La notizia è stata confermata da diverse fonti. Le preoccupazioni di un improvviso precipitare degli eventi che potrebbero compromettere gli interessi strategici dell’Italia in Libia hanno fatto scattare l’allarme delle forze di difesa italiane. Tutto è accaduto tra giovedì e venerdì. I militari del reggimento San Marco sono arrivati alla Spezia nel cuore della notte. Hanno attraversato la città per poi costeggiare le vecchie mura dell’Arsenale e arrivare fino alla caserma del Comsubin (Comando subacquei e incursori), al Varignano, il promontorio a ovest del golfo. Lì gli incursori, già svegli, preparavano i mezzi, il necessario alla missione. Pronti a salire sulla nave San Giorgio, arrivata appositamente da Brindisi.

Il gasdotto da proteggere

La minaccia dell’Isis, fino a qualche mese fa, sembrava lontana. Ora l’Italia è costretta a intervenire. Non si tratta di un’azione di guerra. Si pianifica l’approdo in Libia, dove gli interessi commerciali italiani sono rilevanti. In particolare sulla costa, dove passa il Greenstream, il gasdotto subacqueo dell’Eni che si snoda fra la stazione di compressione di Mellitah, ed il terminale di ricevimento del gas di Gela, in Sicilia. Una struttura lunga 520 km, molti dei quali percorsi sotto il Mediterraneo, protetta dai 20mila uomini della guardia fedele al governo legittimo di Tobruk. Le zone intorno a Tripoli sono epicentri di caos, con intere aree contese tra Alba libica che ha stabilito un governo parallelo nella Capitale, e i jihadisti, in un contesto sempre più infuocato. Quasi due anni fa il terminal di Mellitah era stato occupato da un gruppo di berberi. Ora fa gola ai guerriglieri pronti a sabotare il nemico occidentale.

Sulla missione, anche da Roma trapela qualche conferma ma nulla di ufficiale. Però la notte tra giovedì e venerdì alla Spezia non è passato inosservato l’arrivo della nave San Giorgio, mai giunta nel golfo ligure negli ultimi tempi, e progettata per costituire un’unità anfibia. Motoscafi e lance con a bordo mezzi e rifornimenti per i militari hanno fatto avanti e indietro senza sosta. Non ha attraccato nella vicina Marola, come accade di solito per gli addestramenti. Se ne stava ormeggiata di fronte al Varignano. Per tutta la mattina sono andate avanti le procedure di carico della nave, che poi all’ora di pranzo è salpata. Qualcuno da quelle parti se n’è accorto. È salito sulla punta del costone montuoso e ha scattato anche delle foto. Malgrado il massimo, la tensione e il nervosismo sono saltati agli occhi tra gli abitanti che a metà febbraio avevano assistito a un intensificarsi dell’attività addestrativa, con la portaerei Cavour.

Manovre nel Mediterraneo

Le indiscrezioni raccolte vanno verso un’unica direzione: la Libia. Il gruppo operativo incursori dovrebbe rimanere in acque italiane. La tabella di marcia della San Giorgio prevede una sosta in Sicilia, presso la base di Augusta, questa mattina all’alba. Quel che è certo è che se l’opzione militare contro la Libia resta per ora esclusa dai piani del governo Renzi, in queste settimane la Marina Militare sta intensificando le manovre in Mediterraneo e dal 2 marzo ritornerà a effettuare l’ esercitazione «Mare Aperto» nelle acque del Tirreno e dello Ionio, con il dispiegamento di buona parte delle unità disponibili. Sarà un’occasione per «mostrare i muscoli» di fronte ad una crisi molto delicata.

 

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