PER I GIORNALISTI ALL’ANSALDO CALDAIE È TUTTO OK!

Redazione, Dopo l’incontro al Mise del 18 febbraio, che ha aperto un tavolo tecnico per la vertenza dell’Ansaldo Caldaie di Gioia del Colle (Ba) e ha visto la disponibilità del Gruppo Sofinter a presentare un piano industriale per mantenere aperta la fabbrica in cambio di un bel pacco di soldi dalla Regione Puglia, i giornali e le Tv locali sono partiti in quarta dichiarando a spron battuto che “la vertenza è risolta”, “ci sono prospettive certe per gli operai”, “la fabbrica riapre, gli operai tornano a casa” e via di questo passo! Nulla di più falso! Non è risolto […]
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Redazione,

Dopo l’incontro al Mise del 18 febbraio, che ha aperto un tavolo tecnico per la vertenza dell’Ansaldo Caldaie di Gioia del Colle (Ba) e ha visto la disponibilità del Gruppo Sofinter a presentare un piano industriale per mantenere aperta la fabbrica in cambio di un bel pacco di soldi dalla Regione Puglia, i giornali e le Tv locali sono partiti in quarta dichiarando a spron battuto che “la vertenza è risolta”, “ci sono prospettive certe per gli operai”, “la fabbrica riapre, gli operai tornano a casa” e via di questo passo!

Nulla di più falso! Non è risolto un bel niente! Gli operai stanno giorno e notte al presidio e sanno bene che le mezze promesse non significano alcun reale passo in avanti!

Ma i giornalisti, allora, di che parlano e di che scrivono? Semplicemente ripetono ciò che c’è scritto nei comunicati, anzi nelle veline dei sindacati. Deve passare un messaggio ottimistico, che faccia confondere e smobilitare gli operai, che faccia apparire superato e quindi superfluo il presidio. Dicono ciò che fa piacere ai sindacati, ai padroni della fabbrica e ai propri padroni, gli editori. Lavorano per il quieto vivere sociale!

Ecco allora questi bravi pennivendoli partire all’attacco e sentenziare che all’Ansaldo Caldaie “è tutto risolto”.

“Un vicino di casa si è complimentato con me dopo aver letto, sull’edizione locale della Repubblica, un articolo che dichiarava ormai risolto il nostro problema – afferma un operaio – . Ma io gli ho detto che le cose stanno in un altro modo e che per saperne di più poteva passare dal presidio, cosa che i giornalisti non fanno!”.

In fondo perché meravigliarsi? Alla Gazzetta del Mezzogiorno, al Corriere del Mezzogiorno, alla Repubblica, al TGR e così via, si entra solo per raccomandazione, per cooptazione, per parentela. E perché mai un giornalista raccomandato deve scomodarsi ad andare fra gli operai e chiedere a essi le cose come vanno? Meglio stare seduto in poltrona, in un caldo e ovattato ufficio redazionale e obbedire agli ordini di chi muove i fili che guidano le loro menti e le loro mani. Marionette, burattini, mercenari, sì! Uomini, no!

SALUTI OPERAI DALLA PUGLIA

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