ULTIME DALLA SICILIA: L’ARTE DELLO SCARICABARILE.

Redazione, Vorrei raccontare di vicende siciliane, alcune recenti altre meno, in cui si esercita l’arte, o l’abitudine dello scaricabarile. Un mestiere che i politici, locali o nazionali, conoscono molto bene, quando si presenta un problema è sempre colpa di qualcun altro. Alcune delle notizie che riporterò hanno avuto anche una certa eco in campo nazionale, altre hanno avuto diffusione solo locale, ma il filo conduttore è comune. A me interessa raccontare il seguito di queste vicende, spesso dimenticate. È così che si “forma l’opinione pubblica”, evitando approfondimenti scomodi. Cominciamo con ordine. IL PONTE CHE DURA UNA SETTIMANA. La notizia, […]
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Redazione,

Vorrei raccontare di vicende siciliane, alcune recenti altre meno, in cui si esercita l’arte, o l’abitudine dello scaricabarile. Un mestiere che i politici, locali o nazionali, conoscono molto bene, quando si presenta un problema è sempre colpa di qualcun altro. Alcune delle notizie che riporterò hanno avuto anche una certa eco in campo nazionale, altre hanno avuto diffusione solo locale, ma il filo conduttore è comune. A me interessa raccontare il seguito di queste vicende, spesso dimenticate. È così che si “forma l’opinione pubblica”, evitando approfondimenti scomodi. Cominciamo con ordine.

IL PONTE CHE DURA UNA SETTIMANA. La notizia, intorno all’inizio del nuovo anno, ha fatto scalpore: un ponte di una strada statale, inaugurato a Natale, è crollato a Capodanno! Tutti i telegiornali si sono occupati di questa incredibile storia, nella Sicilia delle opere pubbliche incompiute incompiutosiciliano.org , una volta che si consegnano i lavori in anticipo, rispetto ai tempi previsti, tutto finisce a carte e quarantotto, come si dice da queste parti. Chiaramente la magistratura ha aperto la solita inchiesta contro ignoti, L’Anas, proprietaria della strada, si dichiarata parte lesa e ha denunciato la ditta appaltatrice, ma questa ha attribuito la responsabilità all’imperizia dei geologi, i quali hanno attribuito la responsabilità a un movimento franoso non imprevedibile. L’Anas ha però assicurato che l’opera è solida, e progettata bene, non ci sono problemi strutturali. Qualche settimana fa i giornali, alla “chetichella”, hanno comunicato la notizia che il ponte è completamente crollato. Nessuno ha commentato, lo scaricabarile non funziona più.

SOMMERSI DALLA MERDA. Tra le tante gatte da pelare, per gli amministratori siciliani, vi è una procedura d’infrazione aperta dall’Unione Europea nei confronti della Sicilia per lo smaltimento delle acque reflue urbane: il 70% dei comuni siciliani non è norma per non avere dei depuratori adeguati, oppure per non essere allacciati alla rete fognaria. L’Europa ha bacchettato la Sicilia perché solo alcune centinaia di migliaia di euro, su circa due miliardi stanziati dall’U.E., sono stati utilizzati e non si sa che fine abbiano fatto questi soldi, probabilmente sono finiti nelle pieghe delle dissestate casse dei vari enti locali. Se l’Isola non si adeguerà alle normative europee, rischia gravi sanzioni, di qualche milione di euro, ma dove trovare i fondi se non ci sono gli “occhi per piangere”, almeno per soddisfare i bisogni dei poveri cristi. L’arte dello scaricabarile esercitata dai protagonisti della vicenda è stata veramente mirabile: il Governatore Crocetta declina ogni responsabilità, la colpa è dei comuni che non hanno presentato progetti adeguati, i comuni scaricano la responsabilità agli ATO, deputati a fornire il servizio, gli ATO denunciano i politici per la mancata programmazione… intanto molti cittadini siciliani pagano profumatamente le tasse, ma anche una folta schiera di dirigenti regionali retribuiti profumatamente…per lo scaricabarile!

CONSIGLIERI COMUNALI STACANOVISTI? La notizia ha avuto un certo risalto a livello regionale: il Consiglio Comunale Di Agrigento, in poco più di due anni di attività ha accumulato, globalmente, circa tremila gettoni di presenza per riunioni del consiglio comunale, per un costo totale di circa duecento mila Euro! Sulla carta questi solerti consiglieri si riunivano 365 giorni l’anno, anche a Natale o Ferragosto, magari per qualche minuto, anche più volte il giorno! Questo in una realtà di dissesto finanziario, ma anche di forte disagio sociale, tutto questo per approvare il nuovo piano regolatore e attuare speculazioni paurose, con terreni agricoli trasformati in aree edificabili di lusso, a un tiro di schioppo dell’incantevole Valle dei Templi. Ma il troppo è troppo e il popolo agrigentino è sceso in piazza fragorosamente chiedendo le dimissioni del Consiglio Comunale. L’aspetto positivo della vicenda: il popolo che capisce quando la misura è colma. La magistratura ha aperto un fascicolo, e il comune è stato commissariato, ma i consiglieri comunali agrigentini non si ritengono responsabili, sono stati altri a redigere il Piano Regolatore, loro hanno lavorato come negrieri per approvarlo…

PERDETE OGNI SPERANZA VOI CHE VI AMMALATE. Le vicende della malasanità siciliana hanno ampiamente varcato i confini regionali, tutti conoscono la storia della bambina appena nata, morta perché non c’era posto nella rianimazione neonatale di Catania, nel trasferimento al primo posto disponibile, a Ragusa. Io stesso, su queste pagine, ho spesso raccontato di vicende di malasanità che, http://www.operaicontro.it/?p=9755713334 per inciso, non riguardano solo la Sicilia. A me interessa, in quest’articolo, evidenziare il comportamento dei politici e amministratori dell’Isola, ma anche nazionali: il Ministro della Sanità vuole commissariare la Sicilia per l’accaduto, i posti letto di rianimazione sono inadeguati e sotto la media nazionale, gli amministratori locali se la prendono con i politici nazionali che hanno costretto a tagli assurdi, anche i medici declinano le loro responsabilità… insomma uno scaricabarile all’ennesima potenza. Come sia stato possibile che un tale sistema sanitario abbia accumulato 1,6 miliardi di debiti è veramente un mistero! O meglio è facilmente spiegabile, è il risultato di una politica che ha favorito la sanità privata, il profitto prima di tutto! Intanto si continueranno a chiudere gli ospedali, come quello di Leonforte, http://www.operaicontro.it/?p=9755717422 il paese, dove abito, dopo essere stato ristrutturato di tutto punto. In barba alle numerose proteste fatte dalla popolazione locale. Di chi sarà la responsabilità dei futuri disservizi, disagi e tragedie? Già si stanno preparando allo scaricabarile delle responsabilità!

GUARDA CHI SI RIVEDE, IL CEMENTO DEPOTENZIATO! È un protagonista dei lavori pubblici siciliani e ogni tanto fa la sua comparsa. A Catania i lavori di costruzione della metropolitana sono stati sospesi, una galleria cruciale dell’opera è a rischio crollo, si sospetta l’uso di cemento di scarsa qualità, i cosi detto cemento depotenziato. Inutile dire che lo scarica barile è stato totale, ma intanto la magistratura ha aperto un’inchiesta per ignoti, chi pagherà i maggiori costi dell’opera è invece noto, i soliti poveri cristi.

CONCLUSIONI. Lo scaricabarile è una consuetudine molto diffusa tra politici e amministratori ma questi personaggi per esercitare questa nobile arte si beccano un compenso almeno dieci volte superiori a quello di un operaio. In verità questi personaggi sono al soldo della borghesia e servono i suoi interessi. Perché si continua a sopportare questo stato di cose.

PIERO DEMARCO

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