Il ministro per il Mezzogiorno

Caro Direttore, sarà una coincidenza ma con l’elezione del nuovo capo dello Stato, Renzi ha scoperto che serve un ministero per il Mezzogiorno. Un nuovo bel carrozzone clientelare per stipendiare faccendieri spioni e maneggioni, nonché beninteso arruolare manovalanza per procacciare voti con roboanti promesse. Renzi affama gli operai e tenta di frenare l’impopolarità del suo governo, cercando consensi con la politica clientelare legata al malaffare. L’inchiesta romana dei mesi scorsi e le retate milanesi dell’expo lo stanno a dimostrare. Allego un estratto dal “Mattino” di Napoli. Saluti da un amico. Un ministero per il Mezzogiorno. Dopo aver avviato le […]
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Caro Direttore,

sarà una coincidenza ma con l’elezione del nuovo capo dello Stato, Renzi ha scoperto che serve un ministero per il Mezzogiorno. Un nuovo bel carrozzone clientelare per stipendiare faccendieri spioni e maneggioni, nonché beninteso arruolare manovalanza per procacciare voti con roboanti promesse. Renzi affama gli operai e tenta di frenare l’impopolarità del suo governo, cercando consensi con la politica clientelare legata al malaffare. L’inchiesta romana dei mesi scorsi e le retate milanesi dell’expo lo stanno a dimostrare. Allego un estratto dal “Mattino” di Napoli.

Saluti da un amico.

Un ministero per il Mezzogiorno. Dopo aver avviato le riforme elettorale e costituzionale, quelle del mercato del lavoro, del fisco, della giustizia e della pubblica amministrazione, Matteo Renzi sarebbe pronto a misurarsi con la questione delle questioni, quella che nessuno è riuscito a risolvere, dall’Unità d’Italia ad oggi: il divario Nord-Sud che, se si escludono i primi decenni del dopoguerra, anziché calare ha continuato a crescere, soprattutto nell’ultimo ventennio, ed in particolare dal 2008 ad oggi, quando la crisi economica ha messo in ginocchio il Meridione.

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