GIOIA DEL COLLE: L’ANSALDO CHIUDE, 150 OPERAI IN MOBILITÀ

Redazione, L’Ansaldo ha deciso di far cessare ad aprile prossimo l’attività dello stabilimento di Gioia del Colle (Ba): i 197 addetti, fra cui 150 operai, verranno messi in mobilità. La ragione? La riduzione degli ordini di acquisti. Come sempre, il padrone, quando gli affari vanno bene, mette al giogo gli operai, quando invece vanno male, li butta in mezzo alla strada! E come sempre Fiom e Fim cadono dal pero (la Uilm tace). Scrivono in una nota: “Apprendiamo con stupore la decisione di Ansaldo Caldaie, Gruppo Sofinter, di cessare l’attività produttiva del sito di Gioia del Colle con la […]
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Redazione,

L’Ansaldo ha deciso di far cessare ad aprile prossimo l’attività dello stabilimento di Gioia del Colle (Ba): i 197 addetti, fra cui 150 operai, verranno messi in mobilità.

La ragione? La riduzione degli ordini di acquisti.

Come sempre, il padrone, quando gli affari vanno bene, mette al giogo gli operai, quando invece vanno male, li butta in mezzo alla strada!

E come sempre Fiom e Fim cadono dal pero (la Uilm tace). Scrivono in una nota: “Apprendiamo con stupore la decisione di Ansaldo Caldaie, Gruppo Sofinter, di cessare l’attività produttiva del sito di Gioia del Colle con la collocazione in mobilità di tutta la forza lavoro di 197 addetti”.

E poi continuano: “Nonostante l’aggiudicazione di diverse commesse che si attendevano da tempo e che avrebbero assicurato la saturazione delle maestranze, ancora una volta la violenza con la quale vengono assunte queste decisioni mette in crisi il nostro tessuto produttivo ed il territorio in nome del mero profitto, contravvenendo ad una serie di impegni assunti negli incontri precedenti e alla responsabilità sociale”.

Un sacco di chiacchiere! Al padrone non gliene frega niente né degli operai né del tessuto produttivo e del territorio e neanche dei sindacati se questi non sono bravi a tenere a bada gli operai.

Ma, nel gioco delle parti, i sindacati hanno iniziato a recitare il loro ruolo di pompieri: hanno infatti dichiarato lo stato di agitazione dei dipendenti (che non significa un bel niente) e uno sciopero articolato di 10 ore (che non arreca nessun danno al padrone). In più hanno “attivato il coinvolgimento di tutti i livelli istituzionali, nessuno escluso, a partire dal Ministero dello Sviluppo Economico perché questa ulteriore tragedia non possa determinarsi”. Il solito inconcludente tavolo istituzionale!

 

Operai dell’Ansaldo, l’esperienza dell’Om Carrelli Elevatori e della Bari Fucine Meridionali vi sia di insegnamento. Se avrete fiducia in questi sindacati asserviti, firmerete la vostra fine. Il futuro sta solo nella forza della vostra unità nella lotta contro il padrone.

 

SALUTI OPERAI DALLA PUGLIA

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