IL GIORNO DELLA MEMORIA

Redazione di Operai Contro, Vi invio un articolo che avete pubblicato nel 2014 Per me è utile ripubblicarlo Un lettore 27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2015: Giorno della Memoria, per non dimenticare. Per non dimenticare il tentativo di sterminare il popolo ebraico operato dalla borghesia tedesca con la complicità della borghesia italiana e il silenzio delle altre borghesie occidentali. Milioni di ebrei furono massacrati. La guerra mondiale e lo sterminio degli ebrei furono gli strumenti con cui il capitalismo e le borghesie di tutto il mondo affrontarono la crisi economica. Il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche […]
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Redazione di Operai Contro,

Vi invio un articolo che avete pubblicato nel 2014

Per me è utile ripubblicarlo

Un lettore

27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2015: Giorno della Memoria, per non dimenticare.

Per non dimenticare il tentativo di sterminare il popolo ebraico operato dalla borghesia tedesca con la complicità della borghesia italiana e il silenzio delle altre borghesie occidentali.

Milioni di ebrei furono massacrati. La guerra mondiale e lo sterminio degli ebrei furono gli strumenti con cui il capitalismo e le borghesie di tutto il mondo affrontarono la crisi economica.

Il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa entrarono ad Auschwitz. E videro. Videro donne e uomini ‘senza capelli e senza nome’. Li videro, fermi, ‘senza più forza di ricordare’, senza pace, senza amore, rapiti di tutto. Vivi e derubati della vita, per sempre. Accanto ai superstiti, le ossa nelle fosse comuni, il gas delle docce, la cenere dei forni crematori. Alla fine la conta fu ed è quasi impronunciabile: 6 milioni di ebrei. Senza dimenticare il massacro di circa 500mila persone tra Rom e Sinti.

I borghesi di tutto il mondo continuano a massacrare i popoli: dalla Palestina, all’Afghanistan.

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massacro di palestinesi a sabra et shatila

La strage di Gaza del 2014

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In Italia sono aperti i CIE campi di concentramento per immigrati

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Oggi che i borghesi si preparano ad una nuova guerra per difendere il loro profitto, noi operai non dobbiamo dimenticare

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                                      intervista a Primo Levi

 

 

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