Renzi a Bologna, corteo di protesta

Redazione, Il gangster Renzi, ogni giorno svolge la sue attività principali: visite ai padroni e racconto di balle. Due proteste accolgono il gangster nella doppia tappa bolognese: lo sciopero degli operai alla Granarolo e la protesta degli studenti all’inaugurazione dell’anno accademico. Cronaca di un sabato a Bologna del gangster Il gangster alla Granarolo Alla Granarolo, il gangster è arrivato verso le 10,20. Gli operai incrociano la braccia, per due ore, contro Renzi e il suo Jobs Act. Fuori dallo stabilimento un gruppo di operai protesta con lo striscione «80 euro, 0 diritti. Qua nessuno è fesso, neanche la Lola». Ad […]
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Redazione,

Il gangster Renzi, ogni giorno svolge la sue attività principali: visite ai padroni e racconto di balle.

Due proteste accolgono il gangster nella doppia tappa bolognese: lo sciopero degli operai alla Granarolo e la protesta degli studenti all’inaugurazione dell’anno accademico.

Cronaca di un sabato a Bologna del gangster

Renzi alla GranaroloIl gangster alla Granarolo

Alla Granarolo, il gangster è arrivato verso le 10,20.

Gli operai incrociano la braccia, per due ore, contro Renzi e il suo Jobs Act. Fuori dallo stabilimento un gruppo di operai protesta con lo striscione «80 euro, 0 diritti. Qua nessuno è fesso, neanche la Lola». Ad attendere il gangster, il nuovo presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e alcuni componenti della sua giunta arrivati a bordo di un pulmino bianco («È la spending review, ragazzi»), i ministri Gian Luca Galletti, Maurizio Martina e Giuliano Poletti e l’ex segretario Pd Pierluigi Bersani. «La cooperazione serve all’Italia se fa la cooperazione. E il governo sarà leale con voi. Non esiste una buona o cattiva cooperazione ma una cooperazione fatta con ideali di allora», sono le parole di Renzi. Il premier vede Bonaccini e non risparmia una battuta.

LA MAGLIA VIRTUS – Nel nuovo centro e polo produttivo Granarolo, Renzi ha anche ricevuto dal presidente Villalta una maglia della Virtus (di cui Granarolo è main sponsor) con il numero 10: «So cosa significa il nome Virtus Bologna nello sport italiano – ha detto Renzi – La pallacanestro mi piace molto e confesso che anche io ho giocato, ma ai tempi del minibasket».

Il corteo di collettivi e centri socialiIl corteo di collettivi e centri sociali

IN ATENEO – Ma è alla cerimonia dell’Alma Mater, nell’aula di Santa Lucia, dove si temeva il clima più caldo. Già venerdì sera il collettivo Cua ha occupato il Rettorato, minacciando contestazioni. «Il dispiegamento di forze sarà notevole. Speriamo che nessuno si faccia male», era stato l’auspicio del prorettore Roberto Nicoletti.

Partono verso le 10,40 da piazza Verdi in un centinaio, tra attivisti dei collettivi e centro sociali, diretti in via Castiglione. In testa al corteo lo striscione «Dionigi e Renzi meritate una lezione magistrale». «Questo Governo è vergognoso e illegittimo, e noi lo bocciamo», è un altro slogan. I manifestanti contestano il premier gridando, tra l’altro, «Renzi carogna, scappa da Bologna». E ancora: «Dionigi vuole buttarsi in politica, perciò ha invitato Renzi, che non ha nessun diritto di stare in università». A un certo punto gli attivisti fanno anche volare un drone, il corteo arriva fino all’incrocio tra via Castiglione e via Farini e lì viene bloccato dalla polizia: dai manifestanti parte qualche lancio di uova verso la polizia, poi i ragazzi si girano e ripartono diretti in Comune.

«L’ITALIA NON È UN PAESE SPACCIATO» – Renzi, parlando nell’aula magna di Santa Lucia, ripete ancora una volta il concetto del legame tra l’Alma Mater e Parigi.

Il gangster ripete un sacco di cazzate: Rispetto ai fatti di Parigi, «non è solo terrorismo – dice il premier – è un tentativo di mettere in discussione l’identità europea». Renzi, facendo poi riferimento alla situazione italiana, parla di «crisi educativa» e di «sfida della scuola». Bisogna però «semplificare e rendere più certo – aggiunge – il riferimento normativo che riguarda il mondo accademico». E lancia l’idea di una riforma: «Vi propongo un 2015 che sia costituente per le università italiane». Renzi si rivolge quindi ai docenti: «In questo tempo abbiamo molto bisogno di maestri. Non significa solo avere qualcosa da offrire, ma avere un’esperienza da trasmettere. In un tempo in cui l’autorità dei padri è messa profondamente in discussione, noi abbiamo bisogno che i maestri tornino a fare i maestri. L’Italia ha molto bisogno del vostro sapere, ma soprattutto della vostra qualità». E ai ragazzi che «oggi sono bombardati da un messaggio di negatività rispetto al futuro», che sentono dire che «l’Italia è un Paese spacciato», «io vorrei dire che non è così. Non voglio farla facile, ma voglio dirvi che in questo Paese tutto è possibile».

IL RETTORE: «VIA LE TASSE PER TRIENNALI» -Un’idea per una riforma dell’università comincia già a lanciarla il rettore Ivano Dionigi: togliere le tasse dalle lauree di primo livello. Una riforma «certo onerosa», ammette lo stesso Dionigi, che però ha un’idea precisa su come sostenere economicamente la proposta: «Perché non destinare i mancati scatti stipendiali dei professori, bloccati da oltre un triennio, a questa causa?», suggerisce Dionigi.

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Il gangster ha fatto aumentare le spese di polizia per la sua protezione
Se il gangster resta a casa si risparmierebbero un sacco di soldi
Uno srudente
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