AGGRAVAMENTO DELLA CRISI E INTERVENTO DELLO STATO

Redazione di Operai Contro, l’aggravarsi della crisi spinge lo stato borghese ad intervenire. L’ultimo decreto sull’ILVA del governo Renzi non fa altro che proseguire l’azione dei precedenti governi per salvare le banche e i padroni. Gli imbecilli di Forza Italia urlano: con il decreto Ilva c’è il “ritorno pieno dello statalismo da socialismo reale”. Quante Ilva ci saranno? Uno, cento, mille: ci scommetteremmo”, conclude. Sono imbecilli e ignoranti. L’intervento dello stato nell’economia è una caratteristica dell’intervento statale per salvare i capitali dei padroni nei periodi di crisi Riportiamo da Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/IRI L’IRI – acronimo di Istituto per la Ricostruzione Industriale […]
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Redazione di Operai Contro,

l’aggravarsi della crisi spinge lo stato borghese ad intervenire.

L’ultimo decreto sull’ILVA del governo Renzi non fa altro che proseguire l’azione dei precedenti governi per salvare le banche e i padroni.

Gli imbecilli di Forza Italia urlano: con il decreto Ilva c’è il “ritorno pieno dello statalismo da socialismo reale”.
Quante Ilva ci saranno? Uno, cento, mille: ci scommetteremmo”, conclude.

Sono imbecilli e ignoranti.

L’intervento dello stato nell’economia è una caratteristica dell’intervento statale per salvare i capitali dei padroni nei periodi di crisi

Riportiamo da Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/IRI

L’IRIacronimo di Istituto per la Ricostruzione Industriale – è stato un ente pubblico italiano, istituito nel 1933 e liquidato nel 2002.

Nacque per iniziativa dell’allora capo del Governo Benito Mussolini al fine di evitare il fallimento delle principali banche italiane (Commerciale, Credito Italiano e Banco di Roma) e con esse il crollo dell’economia, già provata dalla crisi economica mondiale iniziata nel 1929. L’IRI era inizialmente articolato in due sezioni distinte: la sezione di finanziamento a breve e a lungo termine per le imprese industriali (compito precedentemente affidato all’IMI) per affiancare le grandi banche di investimento; la sezione “smobilizzi industriali” con il compito di acquisire le azioni di grandi imprese industriali in difficoltà che erano possedute da banche italiane o da privati[1].

Nel dopoguerra allargò progressivamente i suoi settori di intervento e fu l’ente che modernizzò e rilanciò[senza fonte]l’economia italiana durante soprattutto gli anni cinquanta e sessanta; nel 1980 l’IRI era un gruppo di circa 1 000 società con più di 500 000 dipendenti. Per molti anni l’IRI fu la più grande azienda industriale al di fuori degli Stati Uniti[senza fonte]; nel 1992 chiudeva l’anno con 75 912 miliardi di lire di fatturato ma con 5 182 miliardi di perdite.[2]Ancora nel 1993 l’IRI si trovava al settimo posto nella classifica delle maggiori società del mondo per fatturato, con 67,5 miliardi di dollari di vendite.[3] Trasformato in società per azioni nel 1992, cessò di esistere dieci anni dopo.

Non fu l’IRI a portare i padroni Italiani fuori dalla crisi, ma la guerra mondiale.

Renzi come Mussolini vuole salvare le banche che hanno prestato soldi all’ILVA.

Un lettore

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