I LADRI DEL PD

Redazione di Operai Contro, i politici del Pd tentano di presentarsi come onesti e puliti, costretti dalle circostanze a fare il culo agli operai e la fortuna dei padroni. Non è cosi. A Rieti il gruppo del Pd ha preso 2,6 milioni di euro Li hanno usati per ogni tipo di spesa personale Un giovane roma.repubblica.it Spese per fini non istituzionali pari a 2,6 milioni di euro, con decine di ricevute per pranzi e cene non riconducibili ad alcuna attività politica, ma anche rimborsi per multe , biglietti ferroviari, scontrini per un panino e una bottiglietta d’acqua, cesti natalizi, […]
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Redazione di Operai Contro,

i politici del Pd tentano di presentarsi come onesti e puliti, costretti dalle circostanze a fare il culo agli operai e la fortuna dei padroni.

Non è cosi.

A Rieti il gruppo del Pd ha preso 2,6 milioni di euro

Li hanno usati per ogni tipo di spesa personale

Un giovane

roma.repubblica.it

Spese per fini non istituzionali pari a 2,6 milioni di euro, con decine di ricevute per pranzi e cene non riconducibili ad alcuna attività politica, ma anche rimborsi per multe , biglietti ferroviari, scontrini per un panino e una bottiglietta d’acqua, cesti natalizi, libri, gadgets, ingenti quantitativi di olio extra vergine di oliva e rimborsi per la realizzazione di siti web e corsi di formazione. E, tra le spese, anche la realizzazione di murales nel quartiere del Quadraro. E’ quanto è emerso dalle indagini condotte dalla guardia di finanza di Rieti, nell’ambito dell’inchiesta avviata nel 2012 sul filone delle “spese pazze” sostenute con fondi provenienti dalle casse del gruppo consiliare del Pd alla Regione Lazio in carica dal 2010 al 2013 (quando la governatrice era Renata Polverini del Pdl), che secondo indiscrezioni vede indagate 41 persone.Capitolo a parte quello delle campagne elettorali con migliaia di euro spesi per la produzione di manifesti e servizi televisivi per candidati sindaci e consiglieri di numerosi comuni del Lazio. Sotto la lente della procura

anche gli emolumenti corrisposti per collaborazioni occasionali, mai avvenute o destinate a finanziare l’acquisto di altri beni e servizi che, secondo l’accusa, avevano poco a che fare con l’attività politica dei consiglieri del gruppo Pd alla Pisana. Con i fondi della Regione Lazio, sempre secondo quanto trapela dalla procura reatina, sarebbero state finanziate anche associazioni o enti inesistenti, riconducibili a prestanome o che da tempo avevano cessato la propria attività.

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