OPERAI: UN MORTO E UN FERITO A CAGLIARI

Redazione, per gli operai non c’è pace neanche a Natale. CAGLIARI – Erano impegnati in operazioni di carico e scarico da una nave. Poi la perdita d’equilibrio e il volo in acqua, in una zona di secca, battendo la testa: uno è morto in ospedale, il secondo ha riportato un trauma cranico.Incidente sul lavoro ieri notte ad Assemini, nel cagliaritano: un operaio di circa 44 anni ha perso la vita dopo il trasporto in ospedale, il secondo è stato ricoverato e le sue condizioni non dovrebbero essere gravi. L’incidente si è verificato intorno alle 22. Gli operai, dipendenti di […]
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Redazione,

per gli operai non c’è pace neanche a Natale.

CAGLIARI – Erano impegnati in operazioni di carico e scarico da una nave. Poi la perdita d’equilibrio e il volo in acqua, in una zona di secca, battendo la testa: uno è morto in ospedale, il secondo ha riportato un trauma cranico.Incidente sul lavoro ieri notte ad Assemini, nel cagliaritano: un operaio di circa 44 anni ha perso la vita dopo il trasporto in ospedale, il secondo è stato ricoverato e le sue condizioni non dovrebbero essere gravi.

L’incidente si è verificato intorno alle 22. Gli operai, dipendenti di una ditta appaltatrice, si trovavano sul pontile della Rumianca ed erano impegnati nelle operazioni di carico-scarico da una nave cisterna. A quanto pare, mentre uno di loro staccava una manichetta ha perso l’equilibrio, cadendo e trascinando anche il collega. I due, dopo un volo di circa due metri e mezzo, sono caduti in acqua, nell’area di secca, battendo la testa. Immediata la richiesta di soccorso e l’arrivo sul posto delle ambulanze del 118.

Il 44enne è stato trasportato all’ospedale Brotzu, il collega al Marino, sempre a Cagliari. Inizialmente le loro condizioni non sembravano gravi, ma in ospedale il quadro clinico del 44enne è precipitato. I medici hanno deciso di operarlo, ma l’operaio è deceduto. La Guardia costiera, intervenuta sul luogo dell’incidente, ha avviato le inda

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1 Comment

  1. Sempar

    Morti sul lavoro al 22 dicembre 2014: 631.

    Anche quest’anno con le morti sul lavoro salariato hanno popolato l’equivalente di un piccolo borgo. Per chi è nato nella provincia, pensate a tutti i paesi e le frazioni che compongono quel mondo fuori dall’asfissia metropolitana, verrà molto semplice. Poi immaginatene uno interamente popolato dalle vittime del genocidio capitalista contro il proletariato.

    Oppure, se dà meglio la misura dell’immane delirio genocida, pensate a 631 bare messe una in fila all’altra: grosso modo, si coprirebbero 123.000 metri in lunghezza. Ovvero 123 chilometri. L’equivalente della lunghezza del tunnel sottomarino completato lo scorso anno nella Baia di Bohai, in Cina (potete facilmente trovare foto e notizie da internet).

    O ancora, pensate al peso complessivo (e sicuramente non definitivo…) che graverebbe sulle loro coscienze, se solo ne avessero una: preso mediamente un singolo di 75 chili, solo a titolo esemplificativo, si ottiengono complessivamente 47.325 chilogrammi. Equivalenti alla riserva aurea Yugoslava nella Seconda Guerra Mondiale.

    Così è più chiaro? Con l’ interclassismo ci potete spazzare i sanitari. Solo odio.