Un punto di riflessione sulla violenza che non si dice

Caro Operai Contro vengo al dunque per quanto riguarda l’aspetto dei giovani cosiddetti violenti che si staccano dai cortei dei confederali per intraprendere percorsi alternativi; ma negli anni scorsi cosa si è fatto per questi ragazzi e ragazze in maniera tale da garantirgli un futuro? Contratti a progetto precarietà disoccupazione e così via ma non si parli di violenza in questo caso ma di una spettanza che tocca per un futuro migliore tutto legato alla signora “speranza” e la politica darà risposte è attenta alle problematiche una grande favola dei parolieri di mestiere che trovano spazio in molti salotti televisivi , credo che questo è […]
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Caro Operai Contro vengo al dunque per quanto riguarda l’aspetto dei giovani cosiddetti violenti che si staccano dai cortei dei confederali per intraprendere percorsi alternativi;
ma negli anni scorsi cosa si è fatto per questi ragazzi e ragazze in maniera tale da garantirgli un futuro?
Contratti a progetto precarietà disoccupazione e così via ma non si parli di violenza in questo caso ma di una spettanza che tocca per un futuro migliore tutto legato alla signora “speranza” e la politica darà risposte è attenta alle problematiche una grande favola dei parolieri di mestiere che trovano spazio in molti salotti televisivi , credo che questo è un sistema che ha espropriato ai giovani anche il sogno di una vita migliore ormai.
Un lavoro precario e sottopagato quando va bene ed occhio a non ammalarsi ! Legge 104 come potrà mai un precario usufruirne? Diritto di sciopero? Spazio democratico? Progetti? Studiare per poi trovarsi chiudere le porte in faccia tutto questo cosa è?
Cosa dire di quei ragazzi venuti dall’estero a spaccarsi la schiena nei campi per pochi spiccioli?
Credo che evidentemente ci troviamo nel pieno di un’enorme disaggio sociale a cui va fatta una lunga riflessione ed un’analisi approfondita aggiungendo altre domande: i giovani li ascoltiamo li capiamo? Loro sono il futuro………..allo stato attuale questa parola precede un grande vuoto!
Considerando il negato canale comunicativo tra ragazzi/e ed il loro futuro non si può banalizzare il tutto con la parola violenza! Nel momento in cui ai giovani gli si compromette la possibilità di dare il meglio di se stessi si è in un paese morto il tutto non sicuramente per cause aliene.
Invito i lettori e lettrici a scrivere ad [email protected] in maniera da far crescere questo giornale e farlo diventare sempre più un punto di riferimento, cordiali saluti da un disoccupato.
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