Tutele crescenti per politici, mazzettari, tangentisti.

Caro Direttore, mentre Renzi sproloquia svuotando lo Statuto dei lavoratori, sostenendo che serve alle “tutele crescenti”, ad essere sempre più tutelati sono politici, padroni, mazzettari, tangentisti e faccendieri. Domande – scrive l’articolo del Corriere che qui allego -destinate a non avere risposte. L’unica risposta è iniziare a spazzare via questo sistema di merda, a cominciare dal ciarlatano a capo del governo. Saluti da un lettore. ” Il prezzo del petrolio va a picco, ma la benzina cala a passo di lumaca Il folle andamento dei prezzi e i cittadini vengono usati come bancomat, sul banco degli imputati le compagnie […]
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Caro Direttore,

mentre Renzi sproloquia svuotando lo Statuto dei lavoratori, sostenendo che serve alle “tutele crescenti”, ad essere sempre più tutelati sono politici, padroni, mazzettari, tangentisti e faccendieri.

Domande – scrive l’articolo del Corriere che qui allego -destinate a non avere risposte. L’unica risposta è iniziare a spazzare via questo sistema di merda, a cominciare dal ciarlatano a capo del governo. Saluti da un lettore.

” Il prezzo del petrolio va a picco, ma la benzina cala a passo di lumaca

Il folle andamento dei prezzi e i cittadini vengono usati come bancomat, sul banco degli imputati le compagnie petrolifere, lo Stato e i gestori

Ci sono domande, nella vita, destinate a rimanere senza risposte convincenti. Una di queste potrebbe essere quella che ci si pone tutte le volte che il petrolio, come in questi giorni, cala vertiginosamente: perché se il barile scende il prezzo della benzina non va giù? Ancora una volta ci risiamo: «Lo scandalo della benzina» titolava il Corriere due anni e mezzo fa, e non pare che da allora sia cambiato molto. Il cittadino-bancomat assiste alla solita commedia delle parti, al gioco di interessi incrociati che vede sul banco degli imputati i soliti attori, e rigorosamente nessun colpevole: le compagnie petrolifere, lo Stato, i gestori, il sistema di rilevamento dei prezzi dei prodotti petroliferi.

Benzina italiana più cara in Europa

Partiamo da considerazioni semplici: la benzina italiana resta ancora la più cara d’Europa, e in alcune Regioni dove si caricano accise addizionali si riesce ad andare oltre. Non ci battono neanche i Paesi Bassi, che pure impongono (unici a superarci) una tassazione più elevata: il 64% contro il nostro 62%. Incredibile quindi: persino con un maggior carico fiscale gli automobilisti olandesi pagano la benzina meno di quelli italiani. Forse perché l’Olanda ha la Shell e noi no? Pare evidente che nel Nord Europa la benzina continui ad essere fabbricata e distribuita in modo più efficiente. Non c’è insomma solo il Fisco, perché se si escludono Malta, Bulgaria, Cipro e Danimarca (non ce ne vogliano) solo in Spagna il prezzo industriale è più elevato. Un altro bel primato, non c’è che dire, di cui possono andare fiere le compagnie, i raffinatori, i gestori e lo Stato regolatore, incapace di implementare una vera concorrenza tra compagnie e tra gestori. Nota finale sui prezzi all’ingrosso dei carburanti, quelli rilevati da Platt’s e base per il dettaglio. Il barile (corretto per l’euro-dollaro) da giugno è sceso del 33%. I prodotti petroliferi del 20%. Anche lì poco è cambiato.” @stefanoagnoli

 

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