Terni, ancora promesse per l’Isrim resta l’occupazione

dal messaggero Va in scena l’ultimo disperato tentativo di salvare l’Isrim. Entro venerdì è attesa la firma di un protocollo d’intesa per fare entrare Asm nella partita del possibile rilancio. Ma fino ad allora, i dipendenti dell’Istituto superiore di ricerca e formazione, di proprietà pubblico-privata (il 68% era in mano a Regione, Provincia e Comune), messo in liquidazione lo scorso anno, resteranno ad occupare Palazzo Spada.Se ne andranno via solo quando vedranno nero su bianco la firma dell’annunciato protocollo. Intanto, per i trenta lavoratori si allontana lo spettro dei licenziamenti, ma solo di un mese. All’ultimissimo secondo, i sindacati […]
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dal messaggero

Va in scena l’ultimo disperato tentativo di salvare l’Isrim. Entro venerdì è attesa la firma di un protocollo d’intesa per fare entrare Asm nella partita del possibile rilancio. Ma fino ad allora, i dipendenti dell’Istituto superiore di ricerca e formazione, di proprietà pubblico-privata (il 68% era in mano a Regione, Provincia e Comune), messo in liquidazione lo scorso anno, resteranno ad occupare Palazzo Spada.Se ne andranno via solo quando vedranno nero su bianco la firma dell’annunciato protocollo. Intanto, per i trenta lavoratori si allontana lo spettro dei licenziamenti, ma solo di un mese. All’ultimissimo secondo, i sindacati sono riusciti a strappare alla Regione l’impegno a mettere risorse sul tavolo per allungare di un mese la cassa integrazione, che scade a fine mese, mentre i libri contabili sono sempre più vicini al tavolo del giudice fallimentare. Quella di ieri è stata una giornata lunghissima per i dipendenti Isrim, che da lunedì occupano la sala consiliare di palazzo Spada insieme agli operai dell’Ast.

La mattinata è cominciata con l’incontro tra i lavoratori e il presidente dell’Asm Carlo Ottone, il quale si è detto disponibile a fare la sua parte per salvare l’Istituto, ma prima c’è da cambiare lo statuto dell’azienda municipalizzata in maniera tale che si possa occupare anche di ricerca. In fretta e furia, l’Ams si è anche incontrata con la Regione e i privati che già si erano fatti avanti per salvare l’Isrim, ovvero Mascio Ingegneria e Centrotest di Ivano Emili; che però hanno presentato un piano che prevede il salvataggio di pochissimi posti di lavoro. Sempre ieri, oltre a garantire la proroga della cassa integrazione, la Regione si è impegnata a chiudere la partita del protocollo di intesa entro venerdì. Insomma, quella di martedì è stata «la giornata più importate da quando è cominciata la vicenda Isrim», per dirla con le parole di Sergio Cardinali della Filctem Cgil.

«Dispiace però che per ottenere impegni si debba arrivare all’occupazione del Comune» ha aggiunto Cardinali. «Se la soluzione resta solo per due persone, la presa in giro sarebbe rimandata solo di qualche giorno» ha avvertito Fabrizio Framarini della FemcaCisl. Altro elemento di ottimismo lo aggiunto ancora Cardinali: «Il nuovo perimetro di azione che si delineerà con l’ingresso di Asm consentirà anche di coinvolgere la Dnv, una multinazionale del settore delle certificazioni che già si era fatta avanti, ma per via di screzi con le istituzioni non è stato possibile consolidare il rapporto». Insomma, mai occupazione del Comune fu più proficua in termini di impegni presi e promesse fatte nel giro di poche ore. Un bel precedente.

 

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