Terni, i lavoratori Isrim all’attacco occupato il Comune: «Vogliamo fatti» Fine corsa: licenziamenti in vista

  Redazione, vogliono costringere a tutti i costi ad un accordo capestro gli operai dell’AST Intanto palazzo Spada (Comune) sarà occupato ad oltranza anche dai lavoratori dell’Isrim. «Non ci muoveremo fino a quando non ci sarà una soluzione anche per noi» dice Anna Rita Pellegrini. La pazienza dei lavoratori dell’Isrim è saltato dopo l’approvazione dell’ennesimo atto di indirizzo discusso e votato in consiglio comunale. «Le solite chiacchiere» taglia corto Pellegrini, da 22 anni all’Isrim, società di ricerca applicata di proprietà pubblica. «Servono i fatti. Regione, Provincia e Comune si sono spesi per l’Ast e lo stesso devono fare per […]
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Redazione,

vogliono costringere a tutti i costi ad un accordo capestro gli operai dell’AST

Intanto palazzo Spada (Comune) sarà occupato ad oltranza anche dai lavoratori dell’Isrim.

«Non ci muoveremo fino a quando non ci sarà una soluzione anche per noi» dice Anna Rita Pellegrini.

La pazienza dei lavoratori dell’Isrim è saltato dopo l’approvazione dell’ennesimo atto di indirizzo discusso e votato in consiglio comunale. «Le solite chiacchiere» taglia corto Pellegrini, da 22 anni all’Isrim, società di ricerca applicata di proprietà pubblica. «Servono i fatti. Regione, Provincia e Comune si sono spesi per l’Ast e lo stesso devono fare per l’Isrim» aggiunge Pellegrini.

Terminata la discussione, i lavoratori hanno deciso di alzare il tono della protesta, dalle pacifiche invasioni della sala consiliare sono passati all’occupazione del Comune. «Resteremo qui a palazzo Spada insieme ai lavoratori dell’Ast fino a quando non sarà risolta anche la nostra vertenza. Regione, Comune e Provincia che sono i nostri datori di lavori – dice ancora Pellegrini – ci hanno scaricati».

La vicenda dell’Isrim, messa in liquidazione lo scorso anno, si trascina avanti da mesi senza intravedere una solazione. Più volte è stata fatta circolare la voce di qualche interessamento da parte di gruppi privati, pronti a rilevare l’attività, ma si è tratto sempre di fumo negli occhi. «Non prendiamo lo stipendio da luglio del 2013 e la cassa integrazione arriva con il contagocce» dice ancora Pellegrini. Il peggio però è previsto per domani. I lavoratori – in totale una trentina, ma in sette hanno trovato una nuova occupazione – sono stati convocati dal commissario liquidatore nella sede di Confindustria a Terni per generiche comunicazioni. Da quello che trapela rispetto all’incontro di domani, pare che tiri aria di licenziamenti visto che il fallimento è ormai dato per scontato.

Un lavoratore

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