AST: GLI OPERAI PROSEGUONO LO SCIOPERO E BLOCCO DELLE PORTINERIE

Redazione, i tavoli tra padrone, governo e sindacalisti fanno solo fumo Niente è ancora definito Gli operai hanno deciso di continuare lo sciopero e il blocco delle portinerie I sindacalisti premevano per far finire lo sciopero Il governo è preoccupato Avete ragione ci vogliono portare allo sbando e vogliono brindare con padroni e governo Noi operai irriducibili abbiamo capito che la lotta è dura Dobbiamo spazzare via il fumo per conquistare la maggioranza degli operai Senza organizzazione è dura Ottima la proposta del partito operaio Un operaio dell’AST   cronaca  di Vanna Ugolini TERNI La cronaca di due giorni […]
Condividi:
di Vanna Ugolini
TERNI La cronaca di due giorni che entreranno nella storia dell’Ast. Il governo: Preoccupa sciopero (ore 21.20). «La disponibilità, confermata dall’azienda, a modificare a fondo il piano industriale è il risultato dell’azione condotta dal governo ed è positivo che sia stata ora riconosciuto anche dalle organizzazioni sindacali. Questo è il risultato essenziale per ridare una prospettiva produttiva e occupazionale adeguata al sito di Terni, in linea con il rilievo strategico dell’Ast per l’economia italiana». È quanto si legge in una nota del Mise, che sottolinea come «su richiesta delle parti, il governo si è spinto per senso di responsabilità a cercare di favorire un avvicinamento delle posizioni sul contratto integrativo, terreno propriamente delle parti. Avvicinamento che, nella giornata di ieri, si è potuto registrare».
Proprio alla luce di questa evoluzione della vertenza, «il governo, pur nel pieno rispetto dell’autonomia delle parti, non può che registrare con preoccupazione il fatto che i sindacati non abbiano ancora scelto forme di lotta più coerenti con lo stadio raggiunto dal negoziato, tali da ridurre finalmente i costi sopportati dai dipendenti e dalle loro famiglie, nonchè tali da evitare il rischio grave di compromettere il futuro di Terni sui mercati di riferimento».Fismic: gestire esuberi, no ai licenziamenti. (ore 19.45). «Sulla vertenza Ast Terni occorre stringere i tempi e concretizzare al più presto quanto finora è stato raggiunto nella lunga trattativa svolta al ministero dello Sviluppo economico con rappresentanti del governo e dell’azienda». Così il Segretario nazionale della Fismic, Marco Roselli, commenta la situazione dopo le assemblee che si sono svolte oggi nello stabilimento umbro. «Sono soprattutto due -sottolinea- i punti problematici della vertenza: i licenziamenti, che non possono essere accettati, e la garanzia per i lavoratori dell’indotto». «Non vogliamo e non possiamo firmare nessun licenziamento. Gli esuberi eventuali, ora scesi a 125, -spiega- vanno gestiti con percorsi precisi e lo stesso vale per aziende terze, come la Ilser, dove i dipendenti debbono avere una garanzia di continuità lavorativa. Non vogliamo sentir parlare di licenziamenti». Sul fronte delle notizie positive, il segretario della Fismic sottolinea come, dopo oltre 40 ore continue di trattativa, l’azienda abbia dato la conferma dell’attività dei due forni e del milione di tonnellate di produzione, del piano di investimento di 140 milioni di durata quadriennale e del trasferimento a Terni della linea attualmente operativa a Torino. Un punto riguarda l’integrativo che era stato disdettato. «Per noi -continua Roselli- è parte integrante e qualificante dell’accordo che dovremo sottoscrivere». Alla trattativa-maratona hanno partecipato anche il ministro Guidi, il viceministro De Vincenti, il sottosegretario al Lavoro, Bellanova oltre ai rappresentanti dell’azienda. Mercoledì il prossimo incontro, «si spera risolutivo, della complessa vertenza. Una vertenza simbolo -conclude- in difesa del settore siderurgico, così importante per il nostro Paese».Ugl: continuare il dialogo. (19) I lavoratori «hanno scelto a maggioranza di proseguire lo sciopero e mantenere i presidi anche se non sono mancate posizioni diverse, ma c’è la necessità di avanzare nel percorso di dialogo avviato per ottenere giuste garanzie da azienda e governo». A riferirlo sono il segretario generale dell’Ugl Metalmeccanici, Maria Antonietta Vicaro, e il segretario nazionale dell’Ugl Metalmeccanici con delega alla Siderurgia, Daniele Francescangeli, al termine delle assemblee con i lavoratori Ast a Terni a cui hanno partecipato insieme agli altri rappresentanti sindacali per fare il punto della situazione sul negoziato e illustrare gli esiti della mediazione. «Al Mise -spiegano- siamo riusciti a ottenere una risposta sul piano quadriennale, sulla produzione di minimo 1 milione di tonnellate di colato e su un parziale riconoscimento del contratto integrativo, ad ottobre cancellato unilateralmente dall’azienda. Ora siamo determinati ad assicurare l’esclusiva volontarietà degli esodi e l’estensione delle garanzie anche ai lavoratori dell’indotto coinvolti». «Nei prossimi giorni le rsu raccoglieranno le proposte dei lavoratori del sito -concludono- in vista della ripresa della trattativa, prevista per mercoledì 26 novembre. Faremo tutto il possibile affinché prevalga il buon senso da parte di tutti e si arrivi al più presto ad un’intesa condivisa».ThyssenKrupp annuncia bilancio in attivo. (18.30) La multinazionale ThyssenKrupp riporta i conti in attivo dopo tre bilanci in perdita, e distribuisce utili agli azionisti. Nell’esercizio 2013-14, concluso a settembre, il gigante tedesco ha realizzato un utile netto di 210 milioni di euro, più che raddoppiando il risultato operativo (Ebit) a 1,3 miliardi di euro. Lo ha reso noto oggi la stessa azienda, che in Italia ha programmato centinaia di tagli alla Ast di Terni. Grazie al rigoroso programma di risparmio, ThyssenKrupp è riuscita a riprendere il corso delle acciaierie in Brasile. Come segnale della svolta positiva nei bilanci, agli azionisti andranno dividendi per 11 centesimi ad azione dopo due anni senza guadagni. L’anno scorso la multinazionale aveva chiuso il bilancio in perdita di 1,4 miliardi di euro. Molti analisti avevano previsto un risultato peggiore per l’anno in corso. Ieri il colosso dell’acciaio tedesco aveva annunciato il prolungamento del contratto del presidente Heinrich Hiesinger fino al 2020. Per l’anno in corso Hiesinger punta a far crescere l’Ebit almeno a 1,5 miliardi di euro, per poi puntare ai 2 miliardi. «Il bilancio 2013/2014 marca una pietra miliare nello sviluppo del nostro risultato» aziendale, ha commentato il presidente del gruppoore 16.30 Termina l’assemblea Sciopero e blocchi per ora proseguono, almeno fino a mercoledì quando azienda e sindacati si rivedranno al Mise.

Ore 16.20 prende la parola Ghini della Uilm Anche Ghini invita i lavoratori a riflettere su quali siano le iniziative migliori da tenere. “La discussione più difficile è stata per le ditte terze. Abbiamo più volte sfiorato la rottura”, dice Ghini raccontando agli operai le fasi della trattativa. “I cambiamenti del piano sono frutto dei 30 giorni di sciopero”.

Ore 16 prende la parola Vicario dell’Ugl
“Finita questa partita speriamo che la Morselli vada da un’altra parte”. Vicario invita i lavoratori a non spaccarsi tra chi vuole entrare e chi vuole restare fuori. “Non dobbiamo decidere oggi ma pensiamo a cosa sia meglio e non perdere il lavoro intelligente che abbiamo fatto”.

Ore 15.00 prende la parola Claudio Cipolla Il primo a prendere la parola è Cipolla della Fiom che parla a nome di tutti. Attacca criticando la lettera che la Morselli ha fatto affiggere questa notte ai cancelli di viale Brin. Poi, Cipolla sottolinea che ancora non c’è nessuno accordo scritto, anzi fa sapere che se non ci sarà fatta chiarezza su alcuni punti non si firma. Ma per Cipolla ci sono anche aspetti su cui ragionare,come il fatto che c’è un testo scritto “che è un passo in avanti notevole, frutto degli impegni fatti con lo sciopero”. Il milione di tonnellate di fuso è per tutta la durata del piano, quindi due forni per quattro anni. La forza lavoro sotto la quale non si scende, ha aggiunto Cipolla, è di 2.400 dipendenti. Il segretario parla di 170 milioni di euro di investimenti che l’azienda è pronta a mettere sul piatto, tra cui 100 per manutenzione; dieci per ricerca e sviluppo; 20-30 euro per la linea di Torino che dovrebbe partire entro ottobre 2015, 26 per il progetto di acquisto di energia all’estero, a cui noi abbiamo chiesto che si aggiungano 20 o 30 milioni di euro per un nuovo laminatoio.
“Sugli esuberi si dice che sono 125, oltre ai bonus. Se non vanno via volontariamente sono licenziati. Noi non possiamo accettare i licenziamenti. Non si possono scaricare i problemi sulle ditte terze. Non firmiamo se non sono salvaguardati i lavoratori delle ditte terze. Decideremo tutti insieme cosa fare con un referendum certificato”.

L’assemblea incoraggia i sindacati ad andare avanti, perciò continuerà il blocco delle portinerie. Si parla anche di forme incisive di lotta ma meno stressante, come può essere lo sciopero modulato, che non tutti però condividono. Cipolla spiega che l’obiettivo è durare fino alla vigilia di Natale termine ultimo per firmare l’accordo. Le forme di lotte saranno comunque scelte in assemblea.

Ore 14.45 E’ iniziata l’assemblea. Presenti sul palco Rappa e Cipolla della Fiom, Marcelli e Bartolini della Fim. Presente anche Venturi, il sindacalista ferito negli scontro di Roma.

Il messaggio dell’ad Morselli attaccato su un foglietto ai cancelli della fabbrica. L’amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli, conferma “l’intenzione di mantenere l’integrità del sito produttivo di Terni escludendo qualsiasi ipotesi di smantellamento di impianti”: è quanto si legge in un “messaggio al personale” del manager dell’acciaieria affisso la notte scorsa ai cancelli dello stabilimento, in cui isottolinea anche la necessità per il futuro della fabbrica di cessare gli scioperi.

0re 8.00. Il comunicato ufficiale della Fim Cisl.
Ast Terni: oggi pomeriggio alle 14 si terranno le assemblee alla presenza dei segretari nazionali. Nella due giorni al Mise ci e’ stato consegnato un documento in cui viene finalmente scritta la durata quadriennale del Piano Industriale, il milione di tonnellate minimo di produzione a caldo, il piano d’investimenti comprensivi del trasferimento e il revamping della Linea di Torino. Dopo ristrette con le segreterie nazionali, l’azienda ha consegnato una proposta d’integrativo in cui le maggiorazioni rimangono inalterate rispetto al passato; una presenza domenicale pari a 25 euro da erogare pure nei giorni festivi; il premio di produzione di 723 euro viene trasformato in un premio di produttivita’ variabile ed esigibile in base ai giorni effettivamente lavorati più altre voci come buoni libro borse di studio premio di anzianita’. Il numero della mobilita’ eventualmente da aprire e’ di 125 unita’. Rimane la clausola “Berco”. Registrando uno stato di avanzamento rispetto alle questioni chieste, le segreterie nazionali ritengono opportuno verificare le condizionI su come procedere fino al prossimo incontro al Mise previsto per mercoledi 26 di pomeriggio.

ore 00.45. Niente firma. Asseblea alle 11 in viale
Brin. La trattativa è rinviata a mercoledì. Successivamente l’orario delle assemblee è stato spostato alle 14.

Ore 23.45 Si cerca un tentativo di accordo in extremis: i sindacati nazionali sono in riunione ristretta col ministro e l’ad Morselli. Le possibilità, secondo quanto si apprende, restano comunque pochissime.

Ore 23. La firma alla fine non è arrivata. Forse arriverà. La proposta scritta dall’azienda porta diverse novità, però non bastano per chiudere l’accordo.Ma i sindacati vogliono prima confrontarsi e stamattina alle 11 si vedranno in fabbrica con gli operai per valutare gli aspetti negativi e positivi di quella che potrebbe essere la base per l’intesa in cui ci sarà poco da aggiungere. E un’altra giornata forse decisiva per il futuro delle acciaierie ternane sta arrivando mentre un’altra ne è passata.

Ore 20.15 Il fatto che ci sia qualcosa di scritto per i sindacati è “un punto di avanzamento” anche se al momento nessuno si sbilancia.

Ore 20. Centoventicinque esuberi, licenziamenti che dovranno essere fatti entro Natale per far partire la ristrutturazione di Ast a gennaio. Una proposta “migliorativa” secondo le parole dell’ad Morselli sull’integrativo, scoglio su cui si era bloccata la trattativa per tutto il pomeriggio. Conferma dei bonus per chi vuole andarsene volontariamente. Questi i contenuti ufficiali della proposta che l’azienda farà in questi minuti ai sindacati. Tra un’ora si riparte. “Se i sindacati accettano si firma” è il commento ufficioso dell’azienda.
La svolta arriva alle 20 quando l’azienda esce alla scoperto con numeri e cifre. Per la prima volta c’ qualcosa messo nero su bianco. Ufficialmente quello che rende noto riguarda punti importanti ma molto resta ancora incerto (ad esempio il destino del secondo forno). Quello che l’azienda fa chiaramente capire è che vuole far partire la ristrutturazione di Ast da gennaio. Per l’azienda i 125 esuberi sono licenziamenti. La cifra totale delle persone che l’azienda vuole che esca da Ast si aggira intorno al numero di 290, comprensiva di quelli che hanno già accettato il bonus di 80mila euro (60 mila netti) per andarsene e di quelli che sono in lista. Il bonus di 80mila euro è confermato fino al 29 dicembre. Chi deciderà di andarsene dal 30 dicembre prenderà u bonus di 50mila euro lordi. Una conferma dunque di quanto stabilito ad inizio trattativa.
Sul contratto integrativo l’ad Morselli ha presentato una proposta che ha definito migliorativa ma senza fornire le cifre che per tutta la giornata hanno variato e sono state motivo dello stallo. Al momento non si conosce quali parti delle proposte presentate dai sindacati siano state accolte e non si conoscono i particolari su tutti gli altri punti della trattativa (impiantistica, investimenti, commerciale, mercati di investimento etc).
Il governo e i sindacati si incontreranno per valutare la proposta e bisognerà capire se la ministra Guidi avrà intenzione, ad esempio, mettere sul piatto della trattativa ammortizzatori sociali per evitare i licenziamenti e quali. La situazione non è facile perchè l’età media degli operai Ast è bassa, intorno ai 40 anni o poco più.

Ore 19.00 «Non sono possibili altri rinvii, i negoziati sono in questo momento in una fase di stallo, possono precipitare come riprendere quota. Abbiamo fatto delle proposte all’azienda, ora aspettiamo una risposta». Lo ha detto il segretario nazionale Fiom, Rosario Rappa, in una pausa dei lavori della vertenza su Ast. Rappa ha comunque spiegato che le distanze sono sulla gestione di eventuali esuberi: «la Fiom non firmerà mai dei licenziamenti, un conto è la mobilità su base volontaria, un altro i licenziamenti».

Ore 17.00. In una Reuters ThyssenKrupp riconferma il Ceo Heinrich Hiesinger a capo del gruppo fino al 2020. Il mandato sarebbe scaduto nel 2015. ThyssenKrupp ha anche spiegato che Hiesinger continuerà la strategia di uscita dall’acciaio, cominciata in questi anni. Domani, secondo la Reuters, quando verranno presentati i dati di bilancio dell’ultimo anno economico (da settembre a settembre) , ci si aspetta il primo bilancio netto in positivo dopo un lungo periodo di conti in rosso. La riconferma di Hiesinger è vista come un segnale nei confronti del fondo svedese Cevian, che è entrato in Tk lo scorso anno, dopo l’operazione di vendita di Inoxum a Outokumpu e che sarebbe in procinto di mettere Hiesinger a capo del board. Secondo la Reuters le previsioni di consumo di acciaio in Europa sono in lieve milgioramento per il prossimo anno e anche Acelor Mittal, uno dei più grandi produttori di acciaio del mondo, sempre secondo la Reuters, si aspetterebbe un rafforzamento della domanda di acciaio in Europa.

Ore 16.45. I sindacati hanno consegnato la loro proposta all’ad Lucia Morselli e stanno aspettando la sua risposta. Il clima non sembra comunque troppo disteso. Ma, come ci ha abituato questa trattativa, tutto può cambiare in breve tempo.

Ore 16.30. La presidente della Regione Catiuscia Marini ha fatto una serie di proposte, tra cui una economica, che mirano a sostenere gli investimenti per le acciaierie. E’ tutto in corso, non ci sono ancora punti fermi.

Ore 16. La trattativa è ripresa ma va avanti in maniera non lineare. Si arrivano a ridiscutere cose che sembravano ormai assodate, almeno a parole. Difficile, dunque, dare elementi di certezza anche se uno dei punti su cui non si riesce a trovare l’accordo sembra essere l’integrativo.

Ore 14. C’è una interruzione ma al momento non sembra siano stati fatti ancora passi significativi anche se rimane la volontà di chiudere la trattativa

Ore 12.30. “Siamo ancora su posizioni divergenti” è il laconico commento che emerge dall’incontro. La trattativa sta durando da 16 ore oltre a una interruzione notturna di 5 ore.

Ore 10.45. E’ iniziato il proseguo dell’incontro. Mario Ghini (Uilm) twitta l’intenzione di andare avanti per un buon accordo.

Ore 8. 00. I sindacati stanno tornando al ministero, dove sono rimaste le delegazioni ternane di Fim, Fismic e Ugl. L’ad Lucia Morselli ha chiesto tempo per telefonare in Germania e confrontarsi col board. La ministra Guidi ha preparato un documento su cui ancora non si è discusso. Resta la speranza di chiudere in giornata.

Ore 5.15 : incontro aggiornato alle 10.

Segretari nazionali da ministro (23.30). I segretari nazionali di Fiom, Fim e Uilm, secondo fonti sindacali, sarebbero nell’ufficio della ministra Guidi per cercare di tirare le fila dell’accordo. dalle poche informazioni che filtrano, comunque, si evince che ancora serviranno alcune ore, nella migliore delle ipotesi, per arrivare a un accordo scritto.

In e out. (20.40). L’incontro si è bloccato alle 20.30 sul tema dell’integrativo. Una sorta di accordo sarebbe stata trovata sugli esuberi e sul salvataggio anche dei contratti a termine. Sull’integrativo, invece, “vanno fatti i dovuti approfondimenti”, spiega Daniele Francscangeli, Ugl. L’ad Lucia Morselli sembra non abbia intenzione di rinnovarlo e vorrebbe ripartire da zero, anche se notizie certe su questo punto non emergono.
I punti di accordo che si sarebbero trovati riguardano il mantenimento dei due forni. Non sarebbe passata la richiesta di governo e sindacati di non fare la verifica temporale sul secondo forno però i sindacati sarebbero riusciti a ottenere l’impegno da parte dell’azienda a fare gli stessi investimenti sia sul primo sia sul secondo forno. Il piano avrebbe un respiro quadriennale e la produzione sarebbe di un milione di tonnellate. Tutte indiscrezioni ufficiose e che potrebbero cambiare con la trattativa che andrà a finire a notte fonda.

Rosario Rappa (Fiom): c’è stato lo sblocco, si riparte. (20.35). «C’è stato uno sblocco negoziale e ora sia avvia la trattativa a oltranza, c’è stata la disponibilità dell’azienda, ma siamo ancora alle dichiarazioni di intenti, a un piano industriale di quattro anni e una produzione minima di un milione di tonnellate, ora possiamo cominciare a discutere di tutto il resto, la nottata sarà lunga», così il segretario nazionale Fiom, Rosario Rappa, in una pausa dei lavori. Alle nove riprenderà l’incontro con il ministro Federica Guidi per fare una verifica.

Incontro con istituzioni locali. (ore 18.46). La ministra Guidi in questo momento sta incontrando i sindacati, la presidente della Regione Catiuscia Marini e il sindaco Leo Di Girolamo.

La ministra Guidi starebbe preparando un documento. (ore 18) Secondo quanto si è appreso la ministra Guidi starebbe preparando un documento che le parti dovrebbero successivamente condividere. E’ la stessa tecnica usata nei precedenti incontri, quando fu firmato il primo lodo Guidi, che prevedeva la sospensione della prima versione del piano e quando non fu invece accolto dalle parte il secondo lodo Guidi, una bozza di accordo. Il nodo da sciogliere sembra – anche se le notizie sono ovviamente frammentarie – ancora l’utilizzo del secondo forno, quello che la ThyssenKrupp vuole regimentare (utilizzandolo solo su tre turni per cinque giorni e mettendone a verifica l’utilità dopo due anni) e che i sindacati, invece, puntano a tenere acceso senza verifiche di tempo. L’accensione o meno del secondo forno è di importana fondamentale, perchè la produzione di acciaio a caldo è quella che dà l’autonomia all’acciaieria, il cuore della fabbrica.

Pasotti (Fim Cisl): Parte trattativa finale, sospese le assemblee: (ore 13.14) «Abbiamo convenuto di iniziare una trattativa non stop fino a una possibile ma non certa intesa. Cambia quindi il programma. Sono state sospese le assemblee organizzate per domani in attesa di una possibile ipotesi di accordo». Lo dichiara Sandro Pasotti, coordinatore nazionale siderurgia Fim-Cisl, a margine della trattativa su Ast in corso al ministero dello Sviluppo economico. «L’azienda ha dato la disponibilità aziendale a esplorare tutti i punti, crediamo si possa cominciare la trattativa finale. Lavoriamo – conclude Pasotti – per un accordo che rilanci Ast».

Pasotti (Fim): qui per vedere disponibilità azienda. (12.18). «Oggi dobbiamo verificare se l’azienda è disponibile a muoversi dalle sue posizioni e domani ci saranno le assemblee dei lavoratori». Lo ha detto il segretario nazionale Fim, Sandro Pasotti, entrando al Mise per la vertenza Ast. Pasotti ha spiegato che per il sindacato i punti principali sono il mantenimento dei due forni e la produzione minima di un milione di tonnellate di acciaio fuso all’anno. «Noi oggi ricominceremo dal piano industriale – ha spiegato – se si trova un accordo su questo poi le ricadute si gestiscono ma se c’è solo un taglio dei costi non c’è il futuro».

Vicaro Ugl: trattativa difficilissima (11.50). «La partita oggi è difficilissima, un braccio di ferro, siamo pronti alla trattativa a oltranza». Lo ha detto il segretario generale della Ugl Metalmeccanici, Maria Antonietta Vicaro, entrando al Mise per la vertenza Ast. «Dopo quattro mesi di incontri e 27 giorni di sciopero oggi è decisivo, non ci sono più cose da mettere in campo – ha spiegato Vicaro – vedremo se riusciremo ad avere un’ipotesi di accordo da portare domani in assemblea, l’alternativa sarebbe un inasprimento della lotta dei lavoratori». Vicaro ha sottolineato come nei giorni precedenti si fossero visti degli spiragli, ma che nell’incontro di ieri a Monaco la ThyssenKrup abbia di fatto riproposto il piano di luglio.

Marini: stiamo lavorando per futuro Ast (11.42). «Stiamo lavorando non solo per evitare i licenziamenti ma per il futuro dello stabilimento dell’Ast»: lo ha detto la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini intervenendo stamani ad Agorà sui Rai tre. Prima di recarsi all’incontro al ministero dello Sviluppo economico tra Governo, azienda e sindacati. Secondo la Marini, sul tema del futuro delle acciaierie di Terni si dovranno «confrontare anche Governo e istituzioni europee».

Ghini (Uilm): oggi accordo va fatto. (11.25). «Oggi va fatto l’accordo, è la giornata per trovare le condizioni per farlo, siamo al dentro o fuori, non c’è più tempo per i rinvii, o si supera lo scoglio o si impantana la trattativa. Non ci possono essere rinvii». Lo ha detto il segretario nazionale della Uilm, Mario Ghini, entrando al tavolo al Ministero dello Sviluppo economico sulla Ast. Ghini ha ribadito che le condizioni del sindacato per iniziare la trattativa sono: «Il mantenimento dei due forni, che l’impianto non scenda sotto il milione di tonnellate e sia mantenuto un organico in funzione di questo livello produttivo». «Un dato positivo è che il governo ha sposato la nostra linea su un piano industriale su quattro anni» ha concluso Ghini.

Landini (Fiom): certezze su piano industriale. Ieri sono state messe le carte in tavola per il raggiungimento di possibili soluzioni. Chiediamo certezze sul piano industriale e sul mantenimento di due forni». Lo ha affermato il segretario generale Fiom-Cgil Maurizio Landini arrivato questa mattina in via Molise dove è in programma un incontro al Mise con una delegazione di lavoratori d ell’Ast di Terni. Interpellato sulla tensione sociale, Landini ha detto che «gli scioperi si fanno quando altri si muovono. Il Governo ha deciso di aprire il conflitto rifiutando il confronto con lavoratori, che non hanno altri strumenti democratici per la manifestazione del dissenso». A gettare benzina sul fuoco, dice il sindacalista, «è chi accetta le proposte di Confindustria e nega diritti e confronti».

Lavoratori sotto al ministero. (ore 11.20). Lavoratori delle Acciaierie Speciali Terni (Ast) nuovamente riuniti di fronte al Ministero dello Sviluppo Economico in via Molise dove a breve una delegazione verrà ricevuta all’interno del ministero per una nuova vertenza sul «destino dell’acciaieria. »Ieri al board di Thyssenkrupp abbiamo ribadito quelli che per noi sono i punti fondamentali e irrinunciabili per una modifica del piano industriale«, afferma uno rappresentante dei lavoratori.

Olimpieri, Fismic: Speriamo inversione di tendenza. (11.15) «Speriamo in un’ inversione di tendenza. Ci aspettiamo atti concreti e non solo parole». Lo dice Giovacchino Olimpieri, segretario provinciale della Fismic, oggi a Roma per il tavolo convocato al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Ast. «La nostra aspettativa è che si avvii il dialogo per riaprire con l’azienda una trattativa più distesa», continua il sindacalista. Sotto al ministero poche decine di operai, in molti non sono venuti per la difficoltà a sostenere le spese. Sono seguiti a distanza dalla polizia. «Sono 27 giorni che sono qua senza stipendio, al freddo e sotto la pioggia. Chiudendo lo stabilimento di Terni – dice Olimpieri – non solo si chiude un polo d’eccellenza dell’acciaio in Italia, ma si mette a rischio il futuro delle famiglie di operai che hanno un’età, per cui il loro ricollocamento sarà difficile».

Bellanova: “Auspico l’intesa” . (11.15) «Ora ci andiamo ad occupare di persone in carne e ossa. Auspico che tutte le parti si predispongano ad un’intesa»: così il sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, ha commentato la prosecuzione della trattativa sull’Ast di Terni, prevista questa mattina al ministero dello Sviluppo economico.

L’incontro ha inizio (ore 11.10) E’ cominciato alle 11.10 l’incontro al Mise tra i sindacati, compresi i segretari nazionali, i vertici di ThyssenKrupp (l’ad Lucia Morselli e un altro manager tedesco) e la ministra Federica Guidi. L’incontro dovrebbe portare a un accordo sul destino delle acciaierie ternane. Nel caso l’accordo si raggiungesse mercoledì verrà presentato agli operai e giovedì firmato. In caso contrario, con ogni probabilità, la trattativa andrà avanti a oltranza.

L’incontro al ministero si svolge dopo che ieri i sindacati sono volati a Monaco per incontrare i vertici di ThyssenKrupp, che hanno spiegato le loro intenzioni: ristrutturare Ast in maniera non temporale ma strutturale per renderla un sito che fa profitti. I tedeschi hanno aperto qualche spiraglio, ma confermato carta bianca all’ad Morselli. Che cosa questo significherà per le acciaierie ternane, si vedrà fra poche ore.

Condividi:

Comments Closed

Comments are closed. You will not be able to post a comment in this post.