DOVE SONO I CENTO SÌ ALL’ACCORDO TITAN?

PER IL DIBATTITO Redazione di OperaiContro, Vi giro quanto ho scritto quest’oggi sul gruppo di “facebook” “OPERAI TITAN IN LOTTA” al fine di argomentare ulteriormente il dibattito e le riflessioni politiche e sindacali riferite alla lotta di Crespellano, Bologna. Saluti Operai da Pavia, m.l. ***************************************************** Chiedo alle compagne ed ai compagni dentro fabbrica TITAN: tutti i più di cento dipendenti che hanno votato SÌ all’accordo, potrebbero venire a portare il proprio contributo e le proprie motivazioni anche su questo spazio pubblico? Non potendo essere fisicamente presente non abitando in zona, io come tanti altri, non ho possibilità di porre […]
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PER IL DIBATTITO

Redazione di OperaiContro,

Vi giro quanto ho scritto quest’oggi sul gruppo di “facebook” “OPERAI
TITAN IN LOTTA” al fine di argomentare ulteriormente il dibattito e le
riflessioni politiche e sindacali riferite alla lotta di Crespellano,
Bologna.

Saluti Operai da Pavia, m.l.

*****************************************************

Chiedo alle compagne ed ai compagni dentro fabbrica TITAN: tutti i più
di cento dipendenti che hanno votato SÌ all’accordo, potrebbero venire a
portare il proprio contributo e le proprie motivazioni anche su questo
spazio pubblico? Non potendo essere fisicamente presente non abitando in
zona, io come tanti altri, non ho possibilità di porre la questione
personalmente.

Ritengo che ogni situazione abbia un proprio peso specifico e comporti
l’assunzione di responsabilità: è indubbio ed oggettivo che anche un
solo SÌ in più abbia contribuito (in maniera quamente ripartita
nell’insieme) al risultato finale. E presumo che ogni singola testa
abbia se non riflettuto, almeno ragionato su cosa sarebbe accaduto un
secondo dopo lo spoglio dell’urna. Sottolineando inoltre quanto sia
molto poco corretto sottoporre a votazione segreta la decisione sulla
chiusura di uno stabilimento, con i conseguenti licenziamenti, ritengo
inoltre che ogni fabbrica si leghi vicendevolmente con le altre, in
un’unico, grande lager di sfruttamento capitalistico.

Rinnegando tenacemente ogni logica aziendalista, da operaio penso sia
ovvio che mi senta in parte anche un operaio di Terni, o di Porcia, o di
Pontedera, o di Crespellano……. Mi sarebbe utile, anche per crescita
politica personale e sviluppo di un sano dibattito dialettico
materialista, conoscere le posizioni argomentate di ciascun dipendente
che ha apposto il proprio sigillo su un accordo che rispecchia la
volontà dei padroni. Aggiungo, inserendo una clausola sadista nella
quale dal 10 all’11 dicembre l’accettazione del licenziamento comporta
la perdita di 15.000 euro lordi, passando dai 45000 ai 30000.

Vogliano questi signori e signore dare il loro contributo pratico, chè
pare il minimo dopo una triste decisione al seggio, se non a me, quanto
meno ai colleghi e colleghe che si sono opposti e continuano a farlo.

Grazie in anticipo.

M.L. – OPERAIO – PAVIA

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