RENZI TIRA DIRITTO

Caro Operai Contro, il governo Renzi fa sapere che non terrà conto degli scioperi e delle proteste di ieri, ma continua imperterrito la sua politica antioperaia e antipopolare. «L’accordo sul Jobs act è in fase di conclusione, si stanno mettendo a punto i dettagli». Questo è l’annuncio del governo Renzi per bocca del capogruppo del senato Maurizio Sacconi, e di Angelino Alfano ministro dell’interno, entrambi del Ncd. Mentre ancora una volta si è rivelata una finzione la presunta “opposizione” interna al Pd, il partito di maggioranza di governo. Non ci sono più alibi per nascondersi dietro i veli della […]
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Caro Operai Contro,

il governo Renzi fa sapere che non terrà conto degli scioperi e delle proteste di ieri, ma continua imperterrito la sua politica antioperaia e antipopolare.

«L’accordo sul Jobs act è in fase di conclusione, si stanno mettendo a punto i dettagli». Questo è l’annuncio del governo Renzi per bocca del capogruppo del senato Maurizio Sacconi, e di Angelino Alfano ministro dell’interno, entrambi del Ncd.

Mentre ancora una volta si è rivelata una finzione la presunta “opposizione” interna al Pd, il partito di maggioranza di governo.

Non ci sono più alibi per nascondersi dietro i veli della cosidetta sinistra. Dobbiamo estendere e radicare in ogni fabbrica gli scioperi e l’organizzazione operaia.

Dobbiamo costruire il Partito Operaio.

Il governo da la caccia ai licenziati e diseredati che la crisi ha buttato in mezzo alla strada, sfratta i senza casa e rinchiude gli immigrati in prigioni chiamate “centri di accoglienza”, senza alcun sbocco, se non quello di alimentare la guerra sociale sul territorio.

Il governo Renzi teme che la protesta di giovani e studenti – contro la sua politica restrittiva e di mancanza di spazi sociali – possa unirsi agli scioperi operai.

Renzi ci ha dichiarato guerra. Rispondiamo alla guerra con la guerra.

Saluti da un sostenitore di Operai Contro. Allego il cronoprogramma con il quale il governo punta ad una rapida approvazione del Jobs act

“ Oggi alle 11,30 è iniziato l’esame in commissione Lavoro sull’ammissibilità dei circa 550 emendamenti. Il voto in commissione comincerà domenica alle 16 e proseguirà fino a giovedì 20. Venerdì 21 il provvedimento arriverà in Aula alla Camera, che dovrà dare il via libera entro mercoledì 26, per poi tornare al Senato in terza lettura. Per rispettare questa scadenza, però, è necessario che l’Aula di Montecitorio lunedì si pronunci sul termine del voto (proposto dal presidente della Camera Laura Boldrini) fissato per il 26 novembre. Il giorno dopo dovrà approdare in Aula la legge di stabilità “.

 

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