Affinità e divergenze nei licenziamenti disciplinari

Causa Fiat CNH (ricorrente) contro Ficiarà Francesco (Resistente), ricordiamo che l’operaio saldatore di Modena fù già reintegrato con un processo con sentenza d’urgenza il 21 gennaio 2012 (a seguito del licenziamento intentato da Fiat il 28 ottobre 2011), ma non fù mai fatto rientrare in fabbrica.  IL 9 dicembre 2014 dovrebbe essere Udienza definitiva. SECONDO LA FIAT QUESTO OPERAIO SALDATORE NON DEVE RIENTRARE IN FABBRICA, COSTI QUEL CHE COSTI, I QUATTRINI INVESTITI, PER L’OPERAZIONE FIAT, SONO TANTI, SEMBRANO INFINITI. LE PROVOCAZIONI (PAGATE) SONO CONTINUE. TUTTI I SOGGETTI COINVOLTI, IN PRIMIS GLI OPERAI, I SINDACATI, E LE FORZE POLITICHE SI DOVREBBERO […]
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photo (16)FIAT WORKSolidarietà

Causa Fiat CNH (ricorrente) contro Ficiarà Francesco (Resistente), ricordiamo che l’operaio saldatore di Modena fù già reintegrato con un processo con sentenza d’urgenza il 21 gennaio 2012 (a seguito del licenziamento intentato da Fiat il 28 ottobre 2011), ma non fù mai fatto rientrare in fabbrica.

 IL 9 dicembre 2014 dovrebbe essere Udienza definitiva.

SECONDO LA FIAT QUESTO OPERAIO SALDATORE NON DEVE RIENTRARE IN FABBRICA, COSTI QUEL CHE COSTI, I QUATTRINI INVESTITI, PER L’OPERAZIONE FIAT, SONO TANTI, SEMBRANO INFINITI. LE PROVOCAZIONI (PAGATE) SONO CONTINUE.

TUTTI I SOGGETTI COINVOLTI, IN PRIMIS GLI OPERAI, I SINDACATI, E LE FORZE POLITICHE SI DOVREBBERO “ADEGUARE”…

L’OPERAIO RESISTE PER LA REINTEGRAZIONE, LA DISTANZA E’ SIDERALE, LA RESISTENZA DI FRANCESCO E DEGLI OPERAI SOLIDALI SI E’ MANTENUTA SALDA, NONOSTANTE LO SQUILIBRIO LAMPANTE DELLE FORZE IN CAMPO.

IL FATTORE TEMPO SI E’ ESPANSO A CIRCA 3 ANNI (DI LOTTA, DI CAUSA CIVILE).


Ci chiediamo e domandiamo a chi legge;

Qual miglior esempio, per l’attuale governo, per i padroni confindustriali e Fiat da LIQUIDARE RAPIDAMENTE?

QUAL MIGLIOR ESEMPIO IN CARNE ED OSSA, DA SPEZZARE PER CANCELLARE L’IDENTITA’ STESSA DEGLI OPERAI, PER RIDURRE TUTTI GLI OPERAI A SCHIAVI MANSUETI?.

Qual migliore esempio da AFFOSSARE, COME COMPONENTE MILITANTE DELL’ANTAGONISMO OPERAIO AL SISTEMA DEL CAPITALE, per DISTRUGGERE in pratica e definitivamente, art 18 e statuto dei lavoratori?

to be continued

OPERAI CONTRO
SEZIONE MODENA

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Mentre a Genova, il  dirigente Fiom Manganaro (multato per il blocco degli operai finacantieri all’aeroporto di 3 anni fà)  vuole EVIDENZIARE come “caso nazionale” la vicenda di un operaio licenziato nel turno di notte, per un “diverbio” col capetto, davanti alla portineria, i giornali riportano quanto segue–

http://www.primocanale.it/notizie/licenziato-da-fincantieri-per-un-botta-e-risposta-col-capo-la-fiom-ne-faremo-un-caso-nazionale–148394.html

CRONACA

Licenziato da Fincantieri per un botta e risposta col capo, la Fiom: “Brutto messaggio”

venerdì, 07 novembre 2014
Licenziato da Fincantieri per un botta e risposta col capo, la Fiom: "Brutto messaggio"

GENOVA – Un operaio 42enne di Fincantieri a Sestri Ponente è stato licenziato dopo un botta e risposta con un capo reparto. E Bruno Manganaro della Fiom tuona: “Uno scandalo, ne faremo una questione nazionale”. In base alla ricostruzione del sindacato “l’operaio stava uscendo a fine turno la notte scorsa quando il caporeparto l’ha apostrofato dicendo ‘Bella la vita, Napoli’, riferendosi alla provenienza dell’operaio. Quest’ultimo l’ha mandato a quel paese e il giorno dopo ha ricevuto la lettera di licenziamento”.

Un licenziamento in tronco che l’azienda definisce “per giusta causa” e dovuto a “insubordinazione a un capo reparto”. Manganaro sbotta e replica: “Un’accusa balorda. La fabbrica non è una caserma militare. Lui non ha reagito al suo caporeparto e inoltre non ha disubbidito a nessun ordine. Inoltre, registriamo che la insubordinazione in un ambiente come il nostro vuol dire non rispettare un lavoro da fare”.

La Fiom ha indetto lo sciopero di un’ora. Secondo la ricostruzione infatti “sono le guardie addette alla portineria che ci risulta abbiano fatto la relazione da cui è partita la contestazione disciplinare. Un iter piuttosto strano visto che il loro compito è quello di preservare i beni dell’azienda e non quello di intervenire nei rapporti di lavoro tra dipendenti”, ha sottolineato il responsabile Fiom.

Sposato e con figli a carico, il 42enne lavoratore originario di Napoli da quando ha ricevuto la lettera è disperato. Dipendente Fincantieri da un ventennio, non ha mai avuto rapporti disciplinari e i colleghi parlano di lui come di una brava persona.

“Se il Jobs Act fosse già operativo, questo lavoratore non avrebbe diritto a essere reintegrato anche se dimostrasse di avere ragione. Si risolverebbe tutto con due soldi. Se queste sono le premesse, se l’azienda vuole creare un clima del genere, si rischia di tornare a una situazione di paura. Al tuo capo dovrai portare il caffè e fare un regalo a Natale. Fincantieri ha già un sistema d’appalti balordo, se lancia anche questi brutti messaggi ai dipendenti non so che fine faremo”, conclude Manganaro.

Interpellata in merito al licenziamento dell’operaio di Sestri Ponente, Fincantieri fa presente che “non corrisponde assolutamente al vero la ricostruzione dei fatti. L’ operaio licenziato ha aggredito verbalmente e con estrema violenza, tentando anche di farlo fisicamente, un suo collega che gli aveva fatto presente quali fossero le regole comuni da rispettare sul luogo di lavoro”.

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