TERMINI IMERESE: IL BLUFF DELLA GRIFA

Redazione di Operai Contro, La GRIFA il nuovo padrone che doveva comprare la Fiat di Termini Imerese era un bluff. La Grifa non ha un soldo. Tentava di incassare soldi dallo stato, soldi dalla regione, soldi dalla FIAT, in cambio dell’operazione licenziamento degli operai. Gli operai della FIAT di Termini Imerese, oggi sono  in mobilità che scade a Dicembre La cassa integrazione inizio nel 2011. Dal 2011 i tavoli richiesti da FIOM-FIM-UILM non si contano I tavoli servivano a portare allo sbando noi operai della Fiat di Termini Molti di noi operai si erano illusi che l’elemosina della cassa […]
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Redazione di Operai Contro,

La GRIFA il nuovo padrone che doveva comprare la Fiat di Termini Imerese era un bluff.

La Grifa non ha un soldo.

Tentava di incassare soldi dallo stato, soldi dalla regione, soldi dalla FIAT, in cambio dell’operazione licenziamento degli operai.

Gli operai della FIAT di Termini Imerese, oggi sono  in mobilità che scade a Dicembre

La cassa integrazione inizio nel 2011.

Dal 2011 i tavoli richiesti da FIOM-FIM-UILM non si contano

I tavoli servivano a portare allo sbando noi operai della Fiat di Termini

Molti di noi operai si erano illusi che l’elemosina della cassa integrazione potesse durare all’infinito

Molti operai oggi sperano in un provvedimento del governo che accompagni una parte di noi alla pensione

Molti operai si sono licenziati

Alcuni sono emigrati

Anche noi operai abbiamo partecipato alla partita a poker

In effetti ci siamo arresi, ma il padrone non regala niente

Termini Imerese, le speranze  sono finite

Un operaio di Termini

dal fatto quotidiano

Una ventina di lavoratori della Fiat di Termini Imerese, in provincia di Palermo, sono saliti sul tetto dello stabilimento per protestare contro i ritardi legati alla loro situazione contrattuale. Dopo che il Lingotto a fine 2011 ha fermato l’impianto non si è ancora trovata una soluzione definitiva per la reindustrializzazione dell’area e anche l’ultima soluzione proposta, quella di Grifa, è tutt’altro che definitiva. Tanto più che la società che vorrebbe produrre auto ibride in Sicilia, ancora non ha dato garanzie sulle sue capacità finanziarie che il ministero starebbe verificando.

E il 31 dicembre scatterà la fine della cassa integrazione per gli oltre i 1.100 dipendenti di Fiat e Magneti Marelli che lavoravano nell’impianto e avevano già ottenuto l’ennesimo prolungamento lo scorso aprile. Gli operai sono nel frattempo scesi dal tetto per riunirsi in assemblea, dove la situazione è tutt’altro che semplice. “I nuovi investitori sono ancora un grande punto interrogativo – spiega Roberto Mastrosimone, segretario di Fiom Sicilia -. Non ci fidiamo, non sappiamo ancora nulla sul progetto di ricapitalizzazione di Grifa, né quanti dipendenti vi transiteranno da gennaio”.

Il 10 novembre, intanto, è in programma un incontro tra il ministero dello Sviluppo Economico e i sindacati per discutere il piano del consorzio Grifa. Costituita lo scorso aprile, la società aveva promesso di assumere 400 persone e di versare subito 75 milioni di euro nelle casse dello stabilimento, in un piano di investimenti complessivi da 350 milioni, 250 dei quali di provenienza pubblica. Ancora, tuttavia, è tutto bloccato a causa dello stallo nella trattativa con gli annunciati soci brasiliani delBanco Rio de Janeiro, che avrebbero dovuto fornire alla società il capitale necessario, ma fino ad ora non si è concretizzato nulla.

 

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