LIVORNO, “In 6 anni persi mille posti, a rischio altri 4mila”

Redazione di Operai Contro, Livorno è un cimitero di fabbriche, abitata da disoccupati. Grandi fabbriche che chiudono, saracinesche di piccoli negozi di quartiere che si abbassano definitivamente, aziende che minacciano di lasciare il territorio. Al solito il Governo,ha accettato la proposta di Regione, Provincia e Comune di allestire un tavolo  “per rilanciare la ripresa produttiva e occupazionale della città” I tavoli non costano niente,servono per portare ancora più allo sbando gli operai e i sindacalisti possono intascare tranquillamente le mazzette dai padroni La città di Livorno ha un tasso di disoccupazione intorno al 9% ed è da anni al […]
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Redazione di Operai Contro,

Livorno è un cimitero di fabbriche, abitata da disoccupati.

Grandi fabbriche che chiudono, saracinesche di piccoli negozi di quartiere che si abbassano definitivamente, aziende che minacciano di lasciare il territorio.

Al solito il Governo,ha accettato la proposta di Regione, Provincia e Comune di allestire un tavolo  “per rilanciare la ripresa produttiva e occupazionale della città”

I tavoli non costano niente,servono per portare ancora più allo sbando gli operai e i sindacalisti possono intascare tranquillamente le mazzette dai padroni

La città di Livorno ha un tasso di disoccupazione intorno al 9% ed è da anni al centro di una crisi occupazionale pesantissima: dal 2008 a oggi sono stati persi un migliaio di posti solo nel settore della componentistica auto. Il futuro appare sempre più buio: “Sono a rischio altri 4mila postidi lavoro, tra grandi fabbriche, piccole realtà e personale dell’indotto”.

Soltanto negli ultimi mesi sono infatti scoppiate le vertenze dell’Eni, dello stabilimento Trw (che produce sterzi per auto), degli 80 spazzini della Cooplat arrivati al confronto diretto con il sindaco Filippo Nogarin e Mtm (installazione di impianti gpl sulle auto).

E’ l’ora che gli operai di Livorno si organizzino nel Partito Operaio

Un Operaio di Livorno

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