I BOMBARDAMENTI USA SERVONO SOLO A MASSACRARE I CIVILI

Cronache della terza guerra mondiale L’enclave curda di Kobane, nell’estremo lembo settentrionale della Siria, è tornata a essere teatro di violenti scontri tra i mujaheddin dello Stato Islamico (Isis) e i miliziani curdi, che lottano per il controllo della città. Aumentano i bombardamenti USA, ma servono solo a massacrare i civili che non hanno potuto abbandonare la città. I Kurdi di Ocalan continuano a combattere al servizio della grande coalizione I Kurdi di Ocalan hanno commesso il più grave errore politico della loro storia Da più parti, però, continua ad essere forte il pressing su Barack Obama per intensificare […]
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Cronache della terza guerra mondiale

L’enclave curda di Kobane, nell’estremo lembo settentrionale della Siria, è tornata a essere teatro di violenti scontri tra i mujaheddin dello Stato Islamico (Isis) e i miliziani curdi, che lottano per il controllo della città.

Aumentano i bombardamenti USA, ma servono solo a massacrare i civili che non hanno potuto abbandonare la città.

I Kurdi di Ocalan continuano a combattere al servizio della grande coalizione

I Kurdi di Ocalan hanno commesso il più grave errore politico della loro storia

Da più parti, però, continua ad essere forte il pressing su Barack Obama per intensificare la campagna militare contro l’Isis.

I bombardamenti USA, sostengono molti degli alleati della coalizione anti-Isis, non sono sufficienti a sconfiggere il nemico.

Per Obama si tratta di un dilemma: scettico e riluttante a intervenire sui timori di un coinvolgimento in Iraq e in Siria. I capitalisti USA hanno ben presente la guerra nel vietnam e le perdite dell’occupazione dell’Iraq.

Ed ora è di nuovo nel mirino: gli attacchi aerei – secondo molti – non stanno avendo l’impatto necessario e non stanno infliggendo lo sperato colpo definitivo all’Isis. La battaglia, anche se solo aerea, rischia così di essere molto più lunga del previsto, aumentando le chance di un ulteriore rafforzamento del Califfato.Kobane, i raid americani contro Isis

I bombardamenti sono stati intensificati: 25 solo tra venerdì e sabato, di cui 10 in Iraq e 15 in Siria, tonellate di bombe.

Il presidente Obama deve tenere conto anche delle critiche interne: il generale Martin Dempsey ha suggerito, a più riprese, l’intenzione di chiedere che le truppe americane accompagnino le forze irachene nelle operazioni di combattimento sul terreno. Una richiesta che si oppone alle ripetuta assicurazioni di Obama sul fatto che non ci saranno «interventi di terra». Un intensificarsi degli scontri rischia di avere conseguenze politiche forti per Obama e per i democratici in vista delle elezioni di medio termine.

Isis

Intanto l’Isis si organizza: ai militanti è stato distribuito un manuale in arabo per evitare che i contenuti pubblicati online possano agevolare l’intelligence occidentale e mettere a rischio i jihadisti. Alcune fughe di informazioni involontarie su Twitter e su altre piattaforme avrebbero infatti consentito di identificare alcuni militanti e luoghi di interesse. Da qui la necessità di un manuale per spiegare come nascondere i «metadata» ed eliminare le tracce telematiche.

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